Definizione di matrimonio

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User2504
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Definizione di matrimonio

Messaggio da User2504 »

Salve a tutti,

qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi in quali contesti si utilizzava la definizione "Iure Romano Vivente" ? Possibilmente con degli esempi ? L'ho trovata in un atto notarile del XVII sec.

Grazie

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Luca.p
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Messaggio da Luca.p »

Potresti mettere una foto del notarile con evidenziato i pezzo in questione?

User2504
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Messaggio da User2504 »

Il passaggio notarile l'ho trovato sul sito dei Beni Culturali, dove alcuni, pochissimi, atti notarili sono stati parzialmente trascritti. Semplicemente c'è poco da dire, ho trovato questa "formula" dopo il nome di una donna nel momento di concessione della dote al marito, oppure nel caso di compravendita di una casa insieme al marito... Ho provato a cercare su google, ovviamente; ma stranamente, ci sono pochissime spiegazioni ed esempi a riguardo.

Da quanto ho trovato: II diritto ecclesiastico avrebbe avuto un peso notevole nel determinare l'evoluzione del diritto romano dalle forme classiche, pagane, a quelle post-classiche e Giustiniane d'impronta cristiana.

Sarei interessato ad approfondire tale argomento, qualcuno potrebbe suggerirmi qualche altra fonte?
Mi chiedevo inoltre se anche ad altri sia capitato di trovare tale "iure romano vivente", ed in quali occasioni.

Grazie

SimoneL
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Messaggio da SimoneL »

Potrei aver trovato il significato a questo link:
http://www.instefanaconi.it/Cultura/glo ... vivens.htm
Da Simone a Simone:
Simone 2001 < Valentina 1969 < Mirella 1940-2007 < Emidio 1900-1953 < Maria 1862-1940 < Maria Ubaldina 1834-1913 < Rosa 1811-1885 < Angela Maria 1786-1864 < Simone ~1757-1835 < Michele e Onorata ...

Tonia
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Messaggio da Tonia »

Regno di Napoli “Era in vigore un complesso d'importanti istituti giuridici che regolava il rapporto tra i coniugi, che si modificò nel tempo e che nella sua evoluzione seguì i canoni ora del diritto romano, ora di quello longobardo, specialmente nei rapporti patrimoniali tra i coniugi. Nell'istituto del matrimonio, la donna jure romano vivente era pienamente capace, in quanto il diritto romano classico che ne era alla base era fondato sul consenso continuativo d'entrambi i coniugi; perciò quando e se tale consenso veniva meno,il matrimonio, che prevedeva una condizione paritaria tra il marito e la moglie, si scioglieva.
Ma col tempo, in epoca tardo-medievale, con gli studi di diritto romano rivisitati da giuristi bolognesi fortemente condizionati dal pensiero dei Dottori della Chiesa, l'istituto matrimoniale subì l'influenza del diritto romano-cristiano in contrasto col diritto romano classico e la donna jure langobardorum vivente dovette sottostare ad alcune restrizioni nella capacità di agire, che era completata dall'assistenza del mundualdo, che sarà o il marito o un suo parente” (Francesco De Paola, Assegnare in dote et dotis nomine...)

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