Notarile 1460
Moderatori: AleSarge, Collaboratori, Staff
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Alla ricerca di piccoli dettagli (anche per far vedere che faccio qualcosa pure io, sennò sembra che voglia solo approfittarmi del tuo buon cuorebigtortolo ha scritto:...con sigillo pendente dello stesso signor vescovo, a mano del fu messer Marino di Grato pubblico notaio di Terni, a Terni rogato, nel quale privilegio in effetto si trova che il predetto signor vescovo concesse ai detti uomini e massari di detto castello di Rocca di S. Zenone ...



bigtortolo ha scritto: il previlegio fatto al detto signore Paolo dal detto signore Ludovico Vescovo di Terni, poi rogato a mano di publico notaio, e produssero anche davanti al detto signor Vicario un certo previlegio
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Comunque ho visto che rispetto alla trascrizione che sta alla terza pagina di questo topic (quella che io, ad ora, ho modificato sei volte) hai sciolto più di una parola che lì non è trascritta, ti chiederei quindi, visto che hai fatto tanto, di aggiungere quelle mancanti... così ne terrò conto nel bonifico.
A proposito, il prezzo del bonifico, lo calcoliamo a corpo o a misura?
A proposito, il prezzo del bonifico, lo calcoliamo a corpo o a misura?
- bigtortolo
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Siccome la traduzione della tua amica m'era parsa un po' troppo professorale e sostanzialmente snaturava il linguaggio notarile (è successo pure a me di rivolgermi, tempo addietro, ad un amica prof. per tradurre carte medievale, purtroppo con risultati insoddisfacenti, visto che ne risultò una traduzione abbastanza corretta, ma fredda e impersonale, e da allora provvedo in proprio), ho reinterpretato la carta, ignorando la mia trascrizione precedente e traducendo (quasi) simultaneamente. Nel fare questo, molte cose mi sono apparse più chiare.
In conclusione, per colmare le lacune, io lascio passare un po' di tempo e poi rileggo e provo a tradurre, vocabolario alla mano per verificare la correttezza.
In conclusione, per colmare le lacune, io lascio passare un po' di tempo e poi rileggo e provo a tradurre, vocabolario alla mano per verificare la correttezza.
Vittore
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Sì, immaginavo che avevi fatto così.
Senti, quando hai voglia, proveresti a scrivere quella decina di parole che hai "scoperto" nell'ultima tornata e che non sono nella prima trascrizione?
Non c'è fretta.
Comunque, devo dire che rispetto alla prima volta che ho provato a leggerla, adesso è tutta un'altra storia, un po' mi sto adattando alla scrittura del tempo. Resta da vedere se, prendendo un altro notarile dello stesso notaio, la lettura scorre oppure no, anche se temo che me ne serviranno almeno altri 10 di notarili, perché ci siano differenze evidenti nella comprensione immediata della grafia.
Senti, quando hai voglia, proveresti a scrivere quella decina di parole che hai "scoperto" nell'ultima tornata e che non sono nella prima trascrizione?
Non c'è fretta.
Comunque, devo dire che rispetto alla prima volta che ho provato a leggerla, adesso è tutta un'altra storia, un po' mi sto adattando alla scrittura del tempo. Resta da vedere se, prendendo un altro notarile dello stesso notaio, la lettura scorre oppure no, anche se temo che me ne serviranno almeno altri 10 di notarili, perché ci siano differenze evidenti nella comprensione immediata della grafia.
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Big, ma secondo te la parola sottolineata in rosso, che tu hai trascritto come comunis, non potrebbe essere comunitatis abbreviato, perché non mi sembra che Rocca San Zenone sia mai stato comune autonomo, e poche righe più in alto, infatti, sembrerebbe comunitatis (sottolineatura blu) come abbiamo trascritto (o forse comitatis, riguardando ancora meglio).
Grassie

Grassie

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Grazie caro. Poi, tra gli altri, mi rimane questo grosso dubbio sull'interpretazione di quel fratris Tome, che tu traduci Frate Tommaso, ma che insieme a Galasso Cristofani e Angelo Picozzi fanno tre poveri cristi, come tre somari e tre briganti, mentre subito dopo dice che si tratta di "due massari dei detti massari" e lo dice anche in altre parti del notarile.
Passi per uno e trino, ma trino e doppio ancora non s'è sentito.

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