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Traduzione Atto 1678

Inviato: domenica 12 febbraio 2017, 17:19
da Sliv77
Buongiorno e un caro saluto a tutti, mi sono appena iscritto sul forum che ho da poco conosciuto in quanto sono giorni che sto cercando di tradurre un atto notarile del 1678 riguardante un mio antenato in linea diretta ma mi risulta veramente difficile per via della calligrafia.Sono emozionantissimo per il ritrovamento ma vorrei capire nel dettaglio ogni argomento dell atto stesso in quanto al momento mi sono fatto solo un idea generale degli argomenti trattati. Sarei molto grato se qualcuno riuscisse a darmi una mano.
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Inviato: domenica 12 febbraio 2017, 17:28
da bigtortolo
Tieni duro fino a domattina.
Magari nel frattempo ci pensa qualcuno

Inviato: domenica 12 febbraio 2017, 17:55
da bigtortolo
Anteprima:


Qui presenti il signore Pietro Sabattino, e Pietro Matteo Fabbrio(?) di S. Marino testimoni e Francesco Onofrio notaio rogante.
In nome di Dio amen.
Anno del Signore 1678, indizione prima(?), Innocenzo Xi per divina provvidenza papa, giorno Mercoledì 27 Aprile.
Avanti l’illustrissimo signor capitano Marcantonio Gozio, uno degli illustrissimi signori capitani della repubblica di S.Marino sedente nel palazzo pubblico del suburbio al suo solito banco di giustizia, in detto Mercoledì avanti me notaio e testimoni infrascritti, presenti e personalmente costituiti Andrea e Giuliano fratelli e figli di Giovanni Levrini del territorio di Rimini, le ginocchia riverentemente flesse, esposero all’illustrissimo signore l’istanza di grazia ottenuta dall’illustrissimo consiglio generale di detta repubblica del giorno 24 corrente sotto mio rogito ...

Inviato: domenica 12 febbraio 2017, 18:48
da Sliv77
Grazie infinite per la disponibilità e soprattutto complimenti per le capacità, il terzo foglio che ho in allegato mi interessa solo la primissima parte in quanto con la forma in nome di dio amen si apre un nuovo atto non riguardante la mia genealogia.

Inviato: lunedì 13 febbraio 2017, 10:13
da bigtortolo
Qui presenti il signore Pietro Sabattino, e Pietro Matteo Fabbrio(?) di S. Marino testimoni e e Francesco Onofrio notaio rogante.
In nome di Dio amen.
Anno del Signore 1678, indizione prima(?), Innocenzo Xi per divina provvidenza papa, giorno Mercoledì 27 Aprile.
Avanti l’illustrissimo signor capitano Marcantonio Gozio, uno degli illustrissimi signori capitani della repubblica di S.Marino sedente nel palazzo pubblico del suburbio al suo solito banco di giustizia, in detto Mercoledì avanti me notaio e testimoni infrascritti, presenti e personalmente costituiti Andrea e Giuliano fratelli e figli di Giovanni Levrini del territorio di Rimini, le ginocchia riverentemente flesse, esposero all’illustrissimo signore come l’istanza di grazia ottenuta dall’illustrissimo consiglio generale di detta repubblica del giorno 24 corrente sotto mio rogito, desiderano conseguire gli uomini di detta repubblica e al numero d’uomini della stessa annettere unitamente ai loro figli, nipoti e discendenti per giuramento toccate (le sacre scritture) sempre e in ogni tempo fedeltà e osservanza agli illustrissimi signori capitani presenti e futuri di detta repubblica, e l’osservanza degli statuti sotto la rubrica”come aceetare i forestieri” ed anche mai con opera o fatto palesemente od occultamente agire da parte loro o d’altri contro la libertà e gli statuti della repubblica, nè mantenerlo segreto se ne venissero a conoscenza, o in qualche modo possa tangere il reggimento e l’interesse della repubblica, anzi notificarlo quanto prima potranno agli illustrissimi signori capitani, sotto pena di 100 scudi all’illustrissima camera, applicandi di fatto e secondo la loro condizione, e pagare agli esattori dell’illustrissima comunità ogni carico reale, personale e misto che pagano gli altri uomini della repubblica, e aventi diritto, promettendo di dire, fare e adempiere ogni altra cosa sempre e sempre ogni cosa alla quale sono tenuti di diritto e secondo le disposizioni, satauti e decreti della stessa illustrissima repubblica, chiedenti con l’istanza predetta ogni cosa fare e concedere da parte del predetto ilusstrissimo signor capitano.
Per cui udite dall’illustrissimo sig. capitano la petizione e richiesta di Andrea e Giuliano poichè onestamente richiedenti, non negando a loro l’assenso, vista la grazia ottenuta dall’ illustrissimo principe, e visto il loro giuramento di fedeltà prestato, e viste le altre cose da vedere, e considerate le cose da considerare
Invocato il nome di Cristo, volendo gratificare gli stessi supplicanti in ogni miglior modo, in vece e a nome dell’illustrissimo principe della repubblica, accettò Andrea e Giuliano come uomini della stessa repubblica e li accolse solennemente ai figli e discendenti futuri, e per tali comandò di averli con ogni indulto, grazie, favori e prerogative che godono gli altri uomini di detta repubblica, e presi loro per mano e rialzatili li abbracciò, e che per il pato espresso siano tenuti per loro stessi e discendenti osservare gli statuti sotto la rubrica “come si ricevono i forestieri”, e il decreto dell’illustrissimo principe disponente che non possa qualcuno abitare fuori dal territorio di detta repubblica oltre sei anni, sotto pena della perdita della cittadinanza ottenuta, et decreto pubblicato li 14 Ottobre 1611.
Anche ciò aggiunto: che i detti Andrea e Giuliano acquistino beni nel territorio e distretto dell’illustrissima repubblica nel termine di sei anni dal giorno dell’ottenimento della grazia.


Altro atto.
Mercoledì 27 Aprile 1678, avanti il capitano di prima.
Vincenzo del fu Giacomo Tini di S.marino e donna Maria sua moglie e figlia del fu signor Vincenzo Baldassarre (...), con la presenza e consenso del marito, nonchè presenza e consenso di magistro Vincenzo Gaetani suo zio materno, e di Marino del fu Vito, uno del consiglio dei dodici (poi si parla della costiruzione di un fondo dotale)

Inviato: lunedì 13 febbraio 2017, 13:42
da Sliv77
Grazie infinite, sono veramente contento di avervi trovato e mi sento emozionatissimo a leggere cio' che realmente e' il documento ufficiale che attesta le origini della mia famiglia e l'acquisizione della cittadinanza Sammarinese. Vi chiedo in base alla vostra esperienza se la grazia ottenuta a cui si riferisce il documento puo' essere una sorta di indulto per eventuali crimini commessi nel Riminese. A questo proposito pensate che nell'archivio di stato di Rimini possa trovare qualcosa in merito nel registro degli atti criminali? So che la famiglia proveniva da Palazzo Marignano 1650 contrada di Corpolo e che purtroppo i registri parrocchiali sono andati dispersi durante la seconda guerra mondiale. Pensavo di procedere per andare ancora a ritroso di verificare anche gli atti notarili su rimini, principalmente notai di verucchio. :)

Inviato: lunedì 13 febbraio 2017, 14:05
da bigtortolo
... comandò di averli con ogni indulto, grazie, favori e prerogative che godono gli altri uomini di detta repubblica...

Qui sembra proprio che indulto sia da intendere come indulgenza, benevolenza, come del resto venivano trattati gli altri Sammarinesi che adempivano ai loro doveri.

Non credo fossero dei farabutti che chiesero il cittadinatico, che del resto non veniva concesso poi tanto facilmente a persone senza arte né parte.
Tra l'altro il cittadinatico era subordinato al possesso di beni stabili, che infatti i tuoi avi entro 6 anni avrebbero dovuto conseguire.

Inviato: lunedì 13 febbraio 2017, 14:23
da Sliv77
ok precisa spiegazione, vedrò di muovermi allora sul notarile per trovare eventuali atti di acquisto di beni stabili, fra l'altro so che si trasferirono nel castello di Serravalle sempre a San Marino ovviamente. Per andare ancora un po' indietro nelle ricerche poi mi concentro anche sul notarile di Rimini. Grazie ancora di tutto.