Pagina 1 di 1

Traduzione trascrizione lapide puglia

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 10:52
da ilsedente
Ciao a tutti, ritorno dopo molto tempo a scrivere qui per chiedere un aiuto urgente :?
Potreste aiutarmi a tradurre questa trascrizione di una lapide scomparsa?
Si dovrebbe parlare della famiglia Ciano (su cui si sono impantanate le mie ricerche :lol: )

Grazie a tutti e Buon Natale!

Immagine

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 12:13
da Luca.p
Si parla di un Antonuccio di Antonuccio Ciano che istituì un giuspatronato e di un Francesco Ciano, uno tra i suoi eredi, che istituì un legato perpetuo per delle messe da celebrare la notte di Natale, però le lapidi non sono il mio forte quindi aspetta conferme da qualcun altro

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 14:02
da Kaharot
Antonuzzo di Antonuzzo Cyano fondò lo juspatronato e legò (dispose per testamento) di fare l'altare con il sepolcreto nel 1548 e Francesco Cyano, uno dei suoi eredi, erede e rettore (dello juspatronato) costruì (l'altare e il sepolcreto) e nel 1602 pagò 30 aurei al Regio(?) Capitolo per la seconda messa da celebrare qui solennemente in perpetuo la notte del parto della Madre di Dio (Natale).

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 14:26
da gianantonio_pisati
Aggiungo solo R°= Reverendo.
La seconda messa è quella che altrove (e anche oggi) è chiamata in aurora o messa dei pastori. Da noi la fanno alle 7 e mezza ma una volta la facevano molto presto, cioè proprio all'aurora del giorno di Natale.
Ma la lapide esiste ancora o esisteva o questa è una bozza mai realizzata? Io penso che l'abbiamo trascritta perché non copia esattamente "solemniter" con il titulus di abbreviazione.

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 16:46
da ilsedente
grazie a tutti per l'aiuto prezioso ;)
questa lapide non esiste più. Quella che ho pubblicato è la trascrizione fatta all'inizio del novecento da uno studioso locale.

Inviato: domenica 24 dicembre 2017, 16:47
da ilsedente
grazie a tutti per l'aiuto prezioso ;)
questa lapide non esiste più. Quella che ho pubblicato è la trascrizione fatta all'inizio del novecento da uno studioso locale.