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Latino ecclesiastico e latino classico
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 13:34
da alegdansk
Ci sono differenze tra le due forme
nello scritto? ..o è solo un fatto di piccole differenze di pronuncia durante le liturgie?
Grazie

Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 16:10
da punzogabriele
Esistono principalmente tre tipi di latino: il latino classico, ovvero quello parlato dagli antichi romani, il latino ecclesiastico, ovvero quello che veniva utilizzato per l'ambito religioso e quindi nelle chiese durante le messe e nei registri che scrivevano, ed infine il latino scolastico, ovvero quello che viene studiato a scuola.
Il latino ecclesiastico è più variegato e meno uniforme rispetto al latino classico, perché era improntata più verso il latino volgare. In parole povere il latino ecclesiastico scritto in italia era un misto tra il latino classico e l'italiano dell'epoca.
La differenza nella pronuncia tra il latino classico e ecclesiastico la puoi vedere in dettaglio qui
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Scrittu ... _confronto
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 18:17
da MauroTrevisan
punzogabriele ha scritto:[...] il latino ecclesiastico scritto in italia era un misto tra il latino classico e l'italiano dell'epoca.
Piccolo appunto :p
Di quale italiano stai parlando? perché quello che parliamo oggi è l'evoluzione dell'italiano del XIV secolo che deriva dal fiorentino letterario. Quindi dubito che prima del XIV secolo sia esistito un "italiano".
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 18:44
da alegdansk
Intanto vi ringrazio per la risposta
...per quanto riguarda l'appunto, forse allora possiamo dire che questo latino ecclesiastico fosse un latino contagiato qui e là da vocaboli in volgare?
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 19:33
da sonia67
I latinisti del forum cosa dicono?
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 21:15
da chiara63
Il latino è la lingua ufficiale della Chiesa Cattolica praticamente sin dalla sua nascita. La Chiesa ha scelto di utilizzare questa lingua proprio in virtù della sua invariabilità e della sua universalità. Quindi non può formalmente neppure esistere una distinzione tra latino “classico” e latino ecclesiastico. Il latino è latino, ed è stato adottato dalla chiesa come sua lingua, e non contiene termini volgarizzati di nessun tipo.
Spero di essermi spiegata...
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 21:30
da paroni1569
Nei registri parrocchiali si può trovare parecchio latino approssimativo
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 21:46
da chiara63
Sì, può succedere ma dipende probabilmente dalle conoscenze o ignoranze del parroco. Quel che intendevo precisare è che si prende un qualsiasi documento ecclesiastico ufficiale, un’enciclica per esempio, lo si traduce utilizzando lo stesso dizionario che si usa per tradurre Cicerone o Tacito. Niente volgarizzazioni.
Nei registri parrocchiali che ho visionato finora, diciamo a partire dalla metà del seicento, in verità non ho trovato molte approssimazioni, anche perché nei vari atti le formule si ripetono sempre uguali. Ho trovato solo latinizzazioni di nomi propri, per esempio, ma non latino volgarizzato.
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 21:51
da sonia67
Questo ultimo (il latino approssimativo) dipende del grado di cultura e formazione raggiunto dello scrivente gli atti delle Parrocchie, della volontà di farlo bene e a anche dell'abitudine a scrivere in una determinata lingua che con il tempo se non praticata e aggiornata si perde.
Poi se ti trovi in una zona dove tutti parlavano dialetto prima o poi se contamina la lingua e se vedrebbero errori ma non penso cosi grossolani.
Non è lo stesso il prete di un centro urbano che quello di un paesino sperduto chissà dove.
Inviato: lunedì 24 settembre 2018, 22:54
da alegdansk
grazie per le risposte
