Buonasera, chiedo ancora un aiuto per l'interpretazione di un testamento; l'ho letto e mi sembra di aver intuito quanto segue, ma non ne sono sicura:
Testamento di Bartolomeo de Luoris de Auxiliano fq. Bernardini – 1544 1
Nell’anno 1544 nella casa di abitazione di messer Domenico Zampa nella camera cubicolare della stessa casa, nelle vicinanze della chiesa di S. Salvatore a Vercelli.
Segue elenco testimoni.
Bartolomeo fq. Bernardini de Lueris (o Luoris) di Auxiliano, sano di mente, vista e intelletto ma con il corpo languente, chiede che, quando il suo corpo sarà cadavere, sia seppellito nella chiesa parrocchiale di S. Salvatore (Vercelli). I suoi funerali saranno curati da sua moglie madonna Symona e da suo cognato messer Domenico Zampa.
Lascia alla confraternita di S. Marta di Auxiliano due fiorini di moneta di Vercelli che saranno dati dai suoi eredi universali un anno dopo la morte del testatore. La moglie potrà condurre una vita vedovile e vivere nella casa con gli eredi universali.
Seguono i confini della casa di Asigliano (in castro Auxiliano): cui coheret ab una parte Antonio di Comano ab alia Franciscus de Pondrano et ab alia via pubblica.
Poi parla della dote della moglie come indicato nello istrumento dotale redatto da Bartolomeo Raymondi notaio di Auxiliano.
Istituisce eredi particolari Alaxina, Caterina e Margherita sue figlie legittime e naturali nominandole di bocca propria in 200 fiorini in moneta di Vercelli che saranno dati loro dai suoi eredi universali quando si sposeranno e saranno divisi in parti uguali per non creare liti.
Nomina i suoi figli Antonio e Bernardino eredi universali ai quali lascia tutti i suoi beni mobili e immobili in egual porzioni.
[................................]
Lega in eredità ad Antonina moglie di messer Jacobo di Solidis di Auxiliano, Caterina moglie di Gio Jacobo di Pertengo habitatori Auxiliani et Margarita moglie del nobile messer Domenico Zampa sue sorelle venti fiorini di Milano in moneta di Vercelli.
Istituisce venti fiorini a Caterina e Lucia sue nipoti figlie di madonna Margarita sua sorella e messer Domenico Zampa.
A sua moglie Symona lascia 100 fiorini di Milano in moneta di Vercelli e l’usufrutto della casa dove potrà rimanere per tutta la sua vita da vedova.
Lascia un’altra casa sita nel castello di Asigliano in muratura e coperta a coppi al monastero di Santa Maria di Bitilim, confinante con Pietro di Francesco da una parte e con gli eredi Rolando di Rolando da un’altra e dall’altra la via pubblica.
[....................................] Nomina Domenico Zampa tutore dei suoi figli
Il 10 luglio 1544 Bartolomeo fu catturato, interrogato e condotto a Desana dagli uomini di Carlo V. Ferito, fu liberato da suo cognato Domenico Zampa dietro pagamento di 12 scudi e poi 15 scudi.
Grazie
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Testamento 1544
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16 Luglio 1544
Atto in Vercelli, in vicinia di S. Salvatore, nella casa di abitazione di mastro Domenico Zampa, calzolaio e cittadino di Vercelli, in una certa camera da letto al piano superiore della stessa casa, presenti il venerabile signore fra Battista da Santhià, e altri di Vercelli, poi prete Matteo de Comono di Asigliano, prete Bonello de Perucha e ancora altri testi vercellesi, un “parolario” e un “caligario”.
Dopo l’introduzione di rito il “providus vir Bartholomeus condam Bernardini” di Asigliano detta le sue ultime volontà:
- essere sepolto in S. Salvatore, con esequie e funerali secondo la sua qualità
- lega, per amore di Dio e in rimedio dell’anima, alla società di S. Anna di Asigliano uno scudo d’oro del sole, pagare entro un anno dalla sua morte
- lega, per amore di Dio e in rimedio dell’anima, a ciascuna delle società della Beata Maria Vergine, di S. Marta e del Corpus Domini di Asigliano, 2 fiorini di Milano moneta di Vercelli
- ordina che la diletta moglie Simona, conducendo però vita vedovile e onesta vivendo in casa con i figli, abbia indietro le sue doti e sia usuaria, usufruttuaria e governatrice di tutti i suoi beni per tutta la vita.
- in caso Simona non potesse o volesse stare con i figli, che abbia indietro solo le sue doti ammontanti a 700 fiorini imperiali in moneta di Vercelli, e l’usufrutto di una casa murata, coperta a coppi e solariata sita in castello, coerenti Antonio de Comono, Francesco Pondrano e la via pubblica
- istituisce eredi particolari le figlie in età pupillare Alasina, Caterina e Margherita in 200 fiorini per caduna per le loro doti, da pagare quando si mariteranno, e che nel frattempo vivano nella sua casa e siano vestite e alimentate con i beni del testatore, e null’altro possano pretendere
- sostituisce tra di loro in caso di loro morte senza prole
- lascia tutti gli altri suoi beni, debiti e crediti ai figli Antonio e Bernardino, anche questi in età pupillare, per fedecommisso, e sostituisce uno all’altro in caso di morte
Atto in Vercelli, in vicinia di S. Salvatore, nella casa di abitazione di mastro Domenico Zampa, calzolaio e cittadino di Vercelli, in una certa camera da letto al piano superiore della stessa casa, presenti il venerabile signore fra Battista da Santhià, e altri di Vercelli, poi prete Matteo de Comono di Asigliano, prete Bonello de Perucha e ancora altri testi vercellesi, un “parolario” e un “caligario”.
Dopo l’introduzione di rito il “providus vir Bartholomeus condam Bernardini” di Asigliano detta le sue ultime volontà:
- essere sepolto in S. Salvatore, con esequie e funerali secondo la sua qualità
- lega, per amore di Dio e in rimedio dell’anima, alla società di S. Anna di Asigliano uno scudo d’oro del sole, pagare entro un anno dalla sua morte
- lega, per amore di Dio e in rimedio dell’anima, a ciascuna delle società della Beata Maria Vergine, di S. Marta e del Corpus Domini di Asigliano, 2 fiorini di Milano moneta di Vercelli
- ordina che la diletta moglie Simona, conducendo però vita vedovile e onesta vivendo in casa con i figli, abbia indietro le sue doti e sia usuaria, usufruttuaria e governatrice di tutti i suoi beni per tutta la vita.
- in caso Simona non potesse o volesse stare con i figli, che abbia indietro solo le sue doti ammontanti a 700 fiorini imperiali in moneta di Vercelli, e l’usufrutto di una casa murata, coperta a coppi e solariata sita in castello, coerenti Antonio de Comono, Francesco Pondrano e la via pubblica
- istituisce eredi particolari le figlie in età pupillare Alasina, Caterina e Margherita in 200 fiorini per caduna per le loro doti, da pagare quando si mariteranno, e che nel frattempo vivano nella sua casa e siano vestite e alimentate con i beni del testatore, e null’altro possano pretendere
- sostituisce tra di loro in caso di loro morte senza prole
- lascia tutti gli altri suoi beni, debiti e crediti ai figli Antonio e Bernardino, anche questi in età pupillare, per fedecommisso, e sostituisce uno all’altro in caso di morte
Vittore