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peste 1656

Inviato: sabato 26 gennaio 2019, 11:33
da maxbrod
Ho capito il senso del documento ma potreste aiutarmi con una trascrizione e traduzione. Grazie
Questo scritto si trova inserito nel libro dei morti del mio paese dove morirono più di 1800 persone tra cui anche dei preti.
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Inviato: sabato 26 gennaio 2019, 15:35
da Strategico8
Ciao. Qui sotto la mia trascrizione (a prima vista, ho fatto il possibile). La traduzione la lascio a chi il latino lo mastica meglio di me :)

Die XI mensis augusti 1656
Franciscus Antonius Stella incola in hac terra in dominibus suis in eodem Sanctae matris ecclesiae animam Deo redidit et comunionis sacram refettus sepultus in ecclesia Sancti Michaelis Archangelis

Abhimic in antea et maxime a primo mensibus 1656 usque ad mensem Januarii in absque anni 1657 incepit grassari in hac Terra pestilentialis suus ex qua humani homines et femine Maiores, et Minores usque ad numerorum 1800 mortui sunt ? omnes Sanctissimis Sacramentis refetti per sacramento untionis a nobis et Reverendissimi Don Nicolao antonio d'Amato Don Josepho Salvato, Don Jacobo de Maria Don Marco Tulio Ruber[?], et Don Michaeleangelo de Bonohomine, qui Don Marcus Tulius et Don Michaeleangelus fuerat oppressi eodem morbo sed Dei onnipotentis gratia [?]nualverunt, cum ab eodem fuerint extinti sacerdotes viginti, ego autem cum essem indignus Archipresbiter et dicto [?] Don Nicolaus Antoniius de Amato qui postea fuit elettus Cantor nostrae Matriis ecclesiae, et totius alteri, suis multos laboravirimus pro salute animarum toto curso pestilentialis morbi maxime temporibus Iubilei Divina Mater facente gratia, et Intercepsione Sancti Michaelis Archangeli nostrum principalis Patroni , absque morbo evasimus. Nova (?) totius (?) mortuorum dicto temporibus estant annotata in libro separato qui a nobis conservatus. Et ad Dei onnipotentis laudem, et honorem et futurorum memoriam
[?] Archipresbiter Padule

Inviato: sabato 26 gennaio 2019, 18:26
da bigtortolo
Da qualche tempo, e principalmente dal primo Ottobre(?) 1656 e fino a Gennaio 1657 compreso, in questa terra iniziò a infuriare l’epidemia pestifera (pestilentialis lues), per la quale sono morti innumerevoli maschi e femmine maggiorenni e minorenni, fino alla cifra di 1800, tutti ristorati dai sacramenti fuorchè l’estrema unzione da noi (vescovo) e dai reverendi don Nicolao Antonio d’Amato; don Giuseppe Salvato; don Giacomo de Maria; don Marco Tullio Rubertucio e don Michelangelo de Bonohomine, onde don Marco Tulio e don Michelangelo furono contagiati dallo stesso morbo ma, grazie a Dio onnipotente si salvarono, essendo dello stesso morbo deceduti 20 sacerdoti, mentre io ero indegno arcivescovo e il rev. don Nicolao Antonio de Amato che fu poi eletto cantore della mia chiesa matrice, e tutto il clero qui molto operarono per la salvezza delle anime per tutto il corso del morbo pestilenziale, specialmente al tempo del giubileo, auspicando quindi la grazia divina e l’intercessione di S. Michele Arcangelo nostro principale patrono, senza la quale non saremmo usciti dal morbo. Poi la nota dei morti in detto tempo sta scritta in un libro separato conservato presso di noi, e ciò a lode e onore di Dio onnipotente e a futura memoria.
Joannes Maria Carellus archiepiscopus Padualae

Inviato: domenica 27 gennaio 2019, 15:36
da maxbrod
Grazie mille ad entrambi.