Kaharot ha scritto: ↑sabato 12 marzo 2022, 17:11
Junker ha scritto: ↑sabato 12 marzo 2022, 14:52
In realtà, nella mia zona esistono i
nobiles loci: sono nobili che non hanno nessun titolo
In realtà, da come scrivi tu stesso, non sono nobili senza titolo ma nobili che hanno perso il titolo, che è una cosa ben diversa. Nei cambi di potere questo poteva accadere per svariate ragioni. Si poteva addirittura sovvertire la situazione, con famiglie "normali" che passavano alla nobiltà e viceversa. E' accaduto anche quando nacque il Regno d'Italia e, ancor di più, con il passaggio alla Repubblica.
Esiste anche un altro caso, ovvero quelle famiglie che, pur ritenute nobili in una città, di fatto non lo erano.
Junker ha scritto: ↑sabato 12 marzo 2022, 14:52
Non comprendo la questione del Capitano. Era una carica riservata ai non nobili?
Non era riservata ai non nobili, ma spesso veniva ricoperta da non nobili.
Ti ringrazio per le delucidazioni.
In effetti, il titolo lo hanno perso. Tuttavia, negli atti notarili non venivano definiti nobili neppure quando il loro titolo era ancora vivo e utile. Solo in censimenti e sentenze usciva allo scoperto, altrimenti, non sarei neppure venuto a conoscenza dell'esistenza di tale condizione per alcune famiglie. Diciamo che ho avuto un gran colpo di fortuna: alcune famiglie avevano anche mandato suppliche a Galeazzo Maria Sforza per chiedergli di intervenire contro il patriziato civico di Cremona, in quanto non voleva riconoscere la nobiltà della loro famiglia.
Qui, però, siamo nel Ducato di Mantova e non conosco bene la situazione in quello Stato, infatti cerco aiuto nell'interpretazione: sicuramente, quel Francesco discende da antichi
nobiles loci provenienti dall'area cremonese (dai documenti che ho raccolto, si ritrova in Acquanegra perché il nonno era stato bandito circa 35 anni prima dallo Stato di Milano. Tuttavia, la condizione di piccola nobiltà era già decaduta da almeno un secolo e mezzo: forse la memoria era rimasta ed era stata fatta valere nel Ducato di Mantova? Nell'atto si dice
medioque nobilium personarum... se la costruzione del periodo è identica a quella di altri atti di costituzione dote del medesimo notaio, sembra che le persone nobili siano genitori e parenti tutti dei due sposi). I Bendoni, invece, come anche i Ricciardelli, sposavano patrizi cremonesi senza alcuna fatica: la condizione di patrizi cremonesi era specificata per i padri delle mogli di Pietro Antonio Bendoni e di Alessandro Ricciardelli. Il trattamento preposto, invece, era il medesimo:
illustris dominus e
magnificus dominus. Il fatto è che il Francesco senior, appena giunto nella nuova Patria, fa sposare immediatamente ad un Ricciardelli l'unica sua figlia rimasta nubile. Sembrava quasi che fossero già in contatto prima ancora di incontrarsi.