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Iscrizione latina

Inviato: martedì 18 novembre 2014, 22:00
da ziadani
Nel volume "Delle inscrizioni veneziane raccolte e illustrate da Emanuele Antonio Cicogna" del 1853, ho trovato la trascrizione di una lapide posta a ricordo del mio antenato Paolo Rioda nella parrocchiale di Santo Stefano di Murano.

Chi mi aiuta a tradurla?

Immagine

Grazie

Inviato: martedì 18 novembre 2014, 22:58
da Kaharot
Paolo da Rota (Rioda)/ del fu Giovanni cittadino di questa Comunità/ del quale qui giacciono le ceneri/.../ e veramente figlio di questa Chiesa Madre/... e dal parroco/ lasciò da celebrare quotidianamente/ morì/ l'anno del Signore 1727/ nel IV giorni prima delle Kalende/ di Novembre (29 Ottobre).

Non capisco bene le parti che ho lasciato con i puntini, secondo me dice che lasciò un legato affinché il parroco celebrasse una messa in suo suffragio ogni giorno.

Inviato: martedì 18 novembre 2014, 23:16
da pergolesi
ci leggo Rota non Rioda

Inviato: martedì 18 novembre 2014, 23:46
da Kaharot
Probabilmente Rota è la latinizzazione di Rioda.

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 8:12
da ziadani
pergolesi ha scritto:ci leggo Rota non Rioda
Kaharot ha scritto:Probabilmente Rota è la latinizzazione di Rioda.
Deve aver regione Kaharot: Roda potrebbe essere la latinizzazione di Rioda. Originariamente il cognome era Dalla Ruoda ma, come mi ha scritto una mia bis-bis-bis-cugina, Rioda pure lei:

"In una tesi sui tratti fonomorfologici e lessicali di alcune zone del veneto, ho trovato in nota:
“ [...] una novità cinquecentesca è la presenza di io in luogo di uo in una serie di forme ( ruota, rioda; suola, siola ecc.).
Alcune delle forme con io sono destinate a conservarsi fino al dialetto contemporaneo...”


Così forse è spiegata la variante del cognome che ci aveva incuriosite.
Kaharot ha scritto:Non capisco bene le parti che ho lasciato con i puntini, secondo me dice che lasciò un legato affinché il parroco celebrasse una messa in suo suffragio ogni giorno.
Sempre dallo stesso volume, ricavo questa ulteriore informazione:

"a pag. 154 del Necrologio di Santo Stefano dal 1704 al 1754 si registra "Addì 30 ottobre 1727. Passò a miglior vita il signor Paulo Rioda q. Zuanne d'anni 55 in circa.
Fu sepolto in Cappella di San Giuseppe.
Lasciò 200 ducati alle Madri di Santa Chiara; ducati 100 da essere dispensati ai poveri di nostra contrada, e da investirsi in una mansionaria quotidiana da ducati 120 ec. e ducati 100 per un esequio perpetuo, e ducati 2 per fruo di paramenti"

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 9:27
da Kaharot
ziadani ha scritto: Originariamente il cognome era Dalla Ruoda
Che è praticamente identico a quello che si legge nella lapide, perché in latino Dalla Ruoda/Ruota si dice A Rota.
ziadani ha scritto:"a pag. 154 del Necrologio di Santo Stefano dal 1704 al 1754 si registra "Addì 30 ottobre 1727. Passò a miglior vita il signor Paulo Rioda q. Zuanne d'anni 55 in circa.
Fu sepolto in Cappella di San Giuseppe.
Lasciò 200 ducati alle Madri di Santa Chiara; ducati 100 da essere dispensati ai poveri di nostra contrada, e da investirsi in una mansionaria quotidiana da ducati 120 ec. e ducati 100 per un esequio perpetuo, e ducati 2 per fruo di paramenti"
Allora penso che la seconda parte che non capivo si riferisce a un legato: "lasciò (un legato) affinché si celebrasse quotidianamente dal parroco il sacrificio (cioè la santa Messa, e quindi penso che quel SACRUM è l'abbreviazione di SACRIFICIUM)".
L'unico dubbio che mi rimane è quel "in gremio", secondo me potrebbe essere una forma poetica per dire che la messa veniva celebrata dal parroco nella stessa chiesa, "in grembo" appunto.

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 9:31
da ziadani
Come sempre, grazie Kaharot.

Chissà a cosa saranno serviti di 2 ducati per il fruo di paramenti?

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 10:13
da viviesse
Se è il significato di fruo che ti è oscuro, questo in veneto-veneziano è ancora adesso l'uso con degrado di una cosa, o meglio, il degrado da uso di una cosa.
Quindi i due ducati servivano alla riparazione-reintegro dei paramenti.
Se invece volevi dire altro... non so.

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 10:14
da Kaharot
ziadani ha scritto: Chissà a cosa saranno serviti di 2 ducati per il fruo di paramenti?
Penso si riferisca all'apparato funebre, ossia quelle stoffe che venivano utilizzate per rendere più solenne il funerale o le celebrazioni del trigesimo o dell'anniversario.
A volte si trattava di veri e propri trionfi di stoffe lavorate, che venivano appese alle colonne, e al tetto con corone e baldacchini (come si vede in questa immagine http://www.lacivettaditorino.it/wp-cont ... Torino.jpg), ma nella maggior parte dei casi si trattava di alcuni parati che si mettevano sul portone, sull'altare maggiore e sul catafalco.

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 10:50
da ziadani
viviesse ha scritto:Se è il significato di fruo che ti è oscuro, questo in veneto-veneziano è ancora adesso l'uso con degrado di una cosa, o meglio, il degrado da uso di una cosa.Quindi i due ducati servivano alla riparazione-reintegro dei paramenti.
Era proprio questo che non capivo. Grazie viviesse!
Kaharot ha scritto: Penso si riferisca all'apparato funebre, ossia quelle stoffe che venivano utilizzate per rendere più solenne il funerale o le celebrazioni del trigesimo o dell'anniversario.
Nonostante la distanza, avevi colto nel segno!

Bravi tutti.

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 12:46
da viviesse
ziadani ha scritto: Era proprio questo che non capivo.
Visto che hai dei quarti di ascendenza veneziani, al bisogno potresti consultare/scaricare il vocabolario veneziano del Boerio:
http://books.google.it/books/about/Dizi ... c_AAAAMAAJ
non ha tutto, ma ha molto.

Inviato: mercoledì 19 novembre 2014, 14:06
da ziadani
Grazie! L'ho subito scaricato.

Avevo già trovato in rete una breve raccolta di termini veneziani desueti.

http://www.venessia.com/terminicomuni.htm

Scorrendo la lista, e riconoscendo quasi tutte le parole, ho capito che la lingua che parlavano mia nonna e mia mamma ormai non esiste più!

Grazie viviesse.

Inviato: giovedì 20 novembre 2014, 15:22
da gianantonio_pisati
Christi fidelis equivale a buon cristiano

Inviato: giovedì 20 novembre 2014, 15:32
da Kaharot
gianantonio_pisati ha scritto:Christi fidelis equivale a buon cristiano
In realtà nel latino ecclesiastico i Christifideles sono i "cristiani", e il termine viene comunemente tradotto con "fedeli" senza ulteriore specificazione, ne troviamo un esempio nell'esortazione apostolica Christifideles laici, che così comincia:

CHRISTIFIDELES LAICI, quorum “vocatio et missio in Ecclesia et in mundo viginti annis a Concilio Vaticano II elapsis” argumentum fuit Synodi Episcoporum anno 1987 congregatae...

I FEDELI LAICI, la cui « vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo a vent'anni dal Concilio Vaticano II » è stato l'argomento del Sinodo dei Vescovi del 1987...