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Interpretazione parentele

Inviato: mercoledì 26 novembre 2014, 9:41
da Junker
Gentili utenti, vi propongo queste brevi righe estratte da un atto notarile del 1579.

Dal momento che non riguarda la mia famiglia, ho preferito oscurare i cognomi e i luoghi di provenienza delle parti presenti.

Volevo chiedervi se la mia interpretazione fosse corretta.

Immagine


Dunque, secondo me i legami sono questi: Giovanni Giorgio e Alessandro sono fratelli e figli del fu Nicolò. Cesare è zio di Giovanni Giorgio e di Alessandro, poiché è fratello del defunto Nicolò.

Ora viene la parte che più mi turba: secondo me, Caterina è moglie del defunto Nicolò e, conseguentemente, madre di Giovanni Giorgio e di Alessandro. Mi pare di leggere, con molta fatica, un vid: quond. s(uprascript)i d(omi)ni. Nicolaij , cioè <<vedova del fu d. Nicolò>>.

Inviato: mercoledì 26 novembre 2014, 11:06
da bigtortolo
Pare di si.

Caterina è “relicta predicti domini Nicolai” e tutrice dei figli, come da ultimo testamento “domini Nicolai”, in presenza e con l’assenso di tutti loro stessi madre e figli e “domini Cesaris” olim fratribus dicti quondam domini Nicolai

Inviato: mercoledì 26 novembre 2014, 19:33
da Junker
bigtortolo ha scritto:Pare di si.

Caterina è “relicta predicti domini Nicolai” e tutrice dei figli, come da ultimo testamento “domini Nicolai”, in presenza e con l’assenso di tutti loro stessi madre e figli e “domini Cesaris” olim fratribus dicti quondam domini Nicolai
Grazie Bigtortolo!

Effettivamente, si potrebbe tagliare la testa al toro e leggere il testamento del dominus Nicolaus, rogato dallo stesso notaio.
Ma c'è un problema: l'atto è del 1571 e gli atti di quell'anno (solamente quelli) sono illeggibili a causa della perdita della scrittura! Sfortuna talmente comica....

Inviato: venerdì 28 novembre 2014, 16:18
da Giovanna Maria
Puoi usare una lampada di Wood per leggere le pagine in cui la scrittura si è persa. Rimangono infatti sulla carta tracce fluorescenti invisibili a occhio nudo. Però ci vogliono tempo, vista buona e...coraggio!!!
Ci sono, volendo, anche lampade di wood montabili su videocamere per effettuare foto.
Per iniziare però può bastare la lampada che certamente in archivio avranno (è uno strumento usato comunemente dagli archivisti), un cartoncino nero che faccia da sfondo e una camera semibuia.

Inviato: venerdì 28 novembre 2014, 19:44
da Junker
Giovanna Maria ha scritto:Puoi usare una lampada di Wood per leggere le pagine in cui la scrittura si è persa. Rimangono infatti sulla carta tracce fluorescenti invisibili a occhio nudo. Però ci vogliono tempo, vista buona e...coraggio!!!
Ci sono, volendo, anche lampade di wood montabili su videocamere per effettuare foto.
Per iniziare però può bastare la lampada che certamente in archivio avranno (è uno strumento usato comunemente dagli archivisti), un cartoncino nero che faccia da sfondo e una camera semibuia.
Ti ringrazio per il consiglio: proverò la lampadina con cartincino nero, poiché la lampada di Wood dell'Archivio di Stato è guasta.

Comunque, ho provato a confrontare altri atti: parrebbe che, prima del 1600, fosse prassi utilizzare il termine relicta per indicare una vedova, mentre, dopo il 1600, tale termine sarebbe stato soppiantato da vidua.

Inviato: venerdì 28 novembre 2014, 22:01
da Giovanna Maria
Relicta si trova anche dopo, vedrai che troverai in alcuni atti anche le due cose assieme "vidua relicta", tanto per esserne certi!

Buon lavoro

Inviato: lunedì 8 dicembre 2014, 10:10
da Junker
Giovanna Maria ha scritto:Relicta si trova anche dopo, vedrai che troverai in alcuni atti anche le due cose assieme "vidua relicta", tanto per esserne certi!

Buon lavoro
Ho controllato altri atti e... avevi ragione!

In un atto precedente, in cui il fratello maggiore vuole emanciparsi dalla madre e dagli altri fratelli, Caterina è v(idua) q(uondam) d(omini) Nicolaij.