Postate qui le vostre richieste d’aiuto, chiarimenti o informazioni per le proprie ricerche genealogiche. Tutti sono invitati a dare il loro contributo.
Mi arrendo! Io non vedo il file "nati 1880-1884" sotto Torremaggiore. Per quegli anni, ho "nati, matrimoni, morti, notificazioni 1881-1890" e poi "allegati vari". E ora, scorrendo tutti gli anni, mi sono accorta che mancano sempre gli atti di nascita. Ci sono solo matrimoni, pubblicazione e morte.
Tonia, chiedo lumi!
Sono tra Indici decennali 1866 – 1905 e Allegati 1866 - 1867
Tonia,
Mi sento una nullità Settimane di ricerca su Torremaggiore e tu trovi l'introvabile in poche ore!
Ecco i cataloghi che io vedo sotto Torremaggiore. Indici decennali io non li vedo mica!
Grazie come sempre Tonia. Il tuo aiuto è prezioso.
EmiliaC,
tu hai consultato i registri del Tribunale e lì non ci sono.
Devi andare sul catalogo che pubblica i registri dell’Archivio di Stato
Ti avevo postato il link
EmiliaC,
tu hai consultato i registri del Tribunale e lì non ci sono.
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verificare se il signor Mariani era magari sposato con un'altra donna prima del 1884.
Ulteriore ipotesi: li ha riconosciuti legalmente dopo il matrimonio ma non ha avviato l'iter per dare loro ufficialmente il suo cognome. Non conosco la legge ma credo che per cambiare ufficialmente un cognome si debbano fare alcuni passaggi (anche nel 1884) e magari il signor Mariani non li ha fatti.
Sulle ragioni di questa "mancanza" restano i dubbi.
Nella peggiore delle ipotesi poteva trattarsi anche di 3 figli di un altro/i e che, essendone a conoscenza, li ha riconosciuti ma senza voler dar loro il suo cognome.
Come scritto poc'anzi: dubbi molti, certezze poche, verità (forse) 0.
Tonia ha trovato il matrimonio di Costanza e le pubblicazioni di Francesco Paolo. Non erano più "Ferrara" ma erano diventati "Mariani"!
I figli nati fuori dal matrimonio raramente erano riconosciuti da entrambi in genitori (anche se poteva capitare). In alcuni casi erano riconosciuti soltanto dal padre e al posto della madre veniva indicata la dizione "donna che non intende essere nominata non legata da legami di consaguineita' con il dichiarante che ne impediscano il riconoscimento". I figli nati da incesto non potevano comunque essere riconosciuti da nessuno da nessuno dei genitori. Ugualmente le persone coniugate non potevano riconoscere un figlio nato da un matrimonio, neanche se lo volevano.
Sul perche' a volte fosse il padre a riconoscere il figlio, a volte a la madre, a volte nessuno dei due pero' e' difficile dare spiegazione. In un paese in provincia di Reggio Emilia ad esempio vi era la consuetudine (che pero' ho trovato soltanto li'), che le figlie femmine venivano riconosciute soltanto dalla madre (e quindi alla nascita assumevano il cognome materno) e i maschi era figli di nessuno e quindi venivano assegnato loro un cognome si fantasie. Ovviamente stiamo parlando di coppie stabili che vivevano alla luce del sole more uxorio (e nella piu' parte dei casi erano sposati, ma solo in chiesa).
Comuque al momento del riconoscimento contestualmente al matrimonio tra i genitori, i figli assumevano automaticamente il cognome materno per legge e retroattivamente a partire dalla nascita (tanto che il riconoscimento veniva annotato sull'atto di nascita). Mi sembra questo il caso dei tuoi antenati. Se il riconoscimento tardivo avveniva fuori dal matrimonio, in quel caso era necessario un atto notarile. Se invece il cambio di cognome era dovuto ad un errore (ad esempio l'ufficiale di Stato Civile lo aveva scritto male) era necessaria una sentenza di tribunale.
I figli nati fuori dal matrimonio raramente erano riconosciuti da entrambi in genitori (anche se poteva capitare). In alcuni casi erano riconosciuti soltanto dal padre e al posto della madre veniva indicata la dizione "donna che non intende essere nominata non legata da legami di consaguineita' con il dichiarante che ne impediscano il riconoscimento". I figli nati da incesto non potevano comunque essere riconosciuti da nessuno da nessuno dei genitori. Ugualmente le persone coniugate non potevano riconoscere un figlio nato da un matrimonio, neanche se lo volevano.
Sul perche' a volte fosse il padre a riconoscere il figlio, a volte a la madre, a volte nessuno dei due pero' e' difficile dare spiegazione. In un paese in provincia di Reggio Emilia ad esempio vi era la consuetudine (che pero' ho trovato soltanto li'), che le figlie femmine venivano riconosciute soltanto dalla madre (e quindi alla nascita assumevano il cognome materno) e i maschi era figli di nessuno e quindi venivano assegnato loro un cognome si fantasie. Ovviamente stiamo parlando di coppie stabili che vivevano alla luce del sole more uxorio (e nella piu' parte dei casi erano sposati, ma solo in chiesa).
Comuque al momento del riconoscimento contestualmente al matrimonio tra i genitori, i figli assumevano automaticamente il cognome materno per legge e retroattivamente a partire dalla nascita (tanto che il riconoscimento veniva annotato sull'atto di nascita). Mi sembra questo il caso dei tuoi antenati. Se il riconoscimento tardivo avveniva fuori dal matrimonio, in quel caso era necessario un atto notarile. Se invece il cambio di cognome era dovuto ad un errore (ad esempio l'ufficiale di Stato Civile lo aveva scritto male) era necessaria una sentenza di tribunale.
Grazie per la risposta Leccoguy.
Nel mio caso i figli hanno avuto il cognome materno sin dalla nascita. Tonia ha trovato gli atti di nascita.
Poi sono stati riconosciuti dai genitori all'atto del matrimonio. In seguito due dei figli hanno cambiato cognome (prendendo quello paterno) quando si sono a loro volta sposati. Una figlia no, ha mantenuto il cognome materno.
...omissis...
Tonia,
Mi sento una nullità Settimane di ricerca su Torremaggiore e tu trovi l'introvabile in poche ore! ...omissis...
Grazie come sempre Tonia. Il tuo aiuto è prezioso.
Non demordere mai EmiliaC, nelle nostre ricerche ci vuole un bel pò d'umiltà, un pò di fortuna e soprattutto tanta pazienza
Nessuno è una nullità... nello specifico poi, è per questo che @Tonia è una SuperEsperta
Effettivamente, oltre alle consuetudini 'locali' sulle ragioni potevano giocare altri parametri, p.es. la notorietà (buona/cattiva) e/o questioni patrimoniali.
I figli nati fuori dal matrimonio raramente erano riconosciuti da entrambi in genitori (anche se poteva capitare). In alcuni casi erano riconosciuti soltanto dal padre e al posto della madre veniva indicata la dizione "donna che non intende essere nominata non legata da legami di consaguineita' con il dichiarante che ne impediscano il riconoscimento". I figli nati da incesto non potevano comunque essere riconosciuti da nessuno da nessuno dei genitori. Ugualmente le persone coniugate non potevano riconoscere un figlio nato da un matrimonio, neanche se lo volevano.
Sul perche' a volte fosse il padre a riconoscere il figlio, a volte a la madre, a volte nessuno dei due pero' e' difficile dare spiegazione. In un paese in provincia di Reggio Emilia ad esempio vi era la consuetudine (che pero' ho trovato soltanto li'), che le figlie femmine venivano riconosciute soltanto dalla madre (e quindi alla nascita assumevano il cognome materno) e i maschi era figli di nessuno e quindi venivano assegnato loro un cognome si fantasie. Ovviamente stiamo parlando di coppie stabili che vivevano alla luce del sole more uxorio (e nella piu' parte dei casi erano sposati, ma solo in chiesa).
Comuque al momento del riconoscimento contestualmente al matrimonio tra i genitori, i figli assumevano automaticamente il cognome materno per legge e retroattivamente a partire dalla nascita (tanto che il riconoscimento veniva annotato sull'atto di nascita). Mi sembra questo il caso dei tuoi antenati. Se il riconoscimento tardivo avveniva fuori dal matrimonio, in quel caso era necessario un atto notarile. Se invece il cambio di cognome era dovuto ad un errore (ad esempio l'ufficiale di Stato Civile lo aveva scritto male) era necessaria una sentenza di tribunale.
I figli nati fuori dal matrimonio raramente erano riconosciuti da entrambi in genitori (anche se poteva capitare). In alcuni casi erano riconosciuti soltanto dal padre e al posto della madre veniva indicata la dizione "donna che non intende essere nominata non legata da legami di consaguineita' con il dichiarante che ne impediscano il riconoscimento". I figli nati da incesto non potevano comunque essere riconosciuti da nessuno da nessuno dei genitori. Ugualmente le persone coniugate non potevano riconoscere un figlio nato da un matrimonio, neanche se lo volevano.
Sul perche' a volte fosse il padre a riconoscere il figlio, a volte a la madre, a volte nessuno dei due pero' e' difficile dare spiegazione. In un paese in provincia di Reggio Emilia ad esempio vi era la consuetudine (che pero' ho trovato soltanto li'), che le figlie femmine venivano riconosciute soltanto dalla madre (e quindi alla nascita assumevano il cognome materno) e i maschi era figli di nessuno e quindi venivano assegnato loro un cognome si fantasie. Ovviamente stiamo parlando di coppie stabili che vivevano alla luce del sole more uxorio (e nella piu' parte dei casi erano sposati, ma solo in chiesa).
Comuque al momento del riconoscimento contestualmente al matrimonio tra i genitori, i figli assumevano automaticamente il cognome materno per legge e retroattivamente a partire dalla nascita (tanto che il riconoscimento veniva annotato sull'atto di nascita). Mi sembra questo il caso dei tuoi antenati. Se il riconoscimento tardivo avveniva fuori dal matrimonio, in quel caso era necessario un atto notarile. Se invece il cambio di cognome era dovuto ad un errore (ad esempio l'ufficiale di Stato Civile lo aveva scritto male) era necessaria una sentenza di tribunale.
Grazie per la risposta Leccoguy.
Nel mio caso i figli hanno avuto il cognome materno sin dalla nascita. Tonia ha trovato gli atti di nascita.
Poi sono stati riconosciuti dai genitori all'atto del matrimonio. In seguito due dei figli hanno cambiato cognome (prendendo quello paterno) quando si sono a loro volta sposati. Una figlia no, ha mantenuto il cognome materno.
Tutti e tre i figli hanno assunto il cognome paterno al momento del riconoscimento nel 1884. Se la terza figlia, nel corso della propria vita ha continuato ad usare il cognome materno, sarebbe una circostanza abbastanza intrigante da indagare ( forse non andava d'accordo con il padre?). Bisognerebbe poi vedere quale nome e' riportato sull'atto di morte del 1962 o su quello di un suo eventuale matrimonio civile? E' possibile che usasse un cognome nella vita quotidiana e poi sui documenti ne fosse riportato un altro. Nella famiglia ho un caso molto simile, quello della mia bisnonna, dove il cognome riportato sulla tomba, e quello con cui tutti la conoscevano e' diverso da quello all'anagrafe (nel suo caso pero' e' 'opposto, usava il cognome del padre che non l'ha mai riconosciuta piuttosto che quello della madre che era il suo vero nome all'anagrafe).
In ogni caso, a parte la figlia che non ha cambiato cognome (questo si' una vera rarità sui cui motivi bisognerebbe indagare), il resto mi sembra un caso molto comune. I due genitori vivevano già' da tempo insieme more uxorio e, probabilmente, erano anche sposati con rito religioso. Per qualche circostanza dovuta agli usi locali hanno preferito far riconoscere soltanto alla madre i figli e al momento del matrimonio tutti i figli viventi della coppia sono stati legittimati. Soprattutto tra il 1870 e il 1910, questa situazione era molto comune.