Aiuto per atto notarile

Hai fotografato un documento in latino ma non riesci ad interpretarlo o tradurlo? Posta qui l’immagine e ti aiuteremo.


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gardenya
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Messaggio da gardenya »

Si senz'altro, Gianantonio, quella è certamente una formula che si utilizzava nei testamenti ... mica ci si poteva scrivere che Agostino era stato invitato dai figli a provvedere in modo diverso da quanto precedentemente pattuito ... In realtà non credo che i figli di Agostino gradissero di essere stati diseredati a favore di questi due persone, probabilmente neanche parenti. L'età del padre avanzava e sicuramente hanno fatto qualche pressione per invertire le sorti testamentarie ... è questo quanto si diceva ... Oh in definitiva anche a me questi due "usurpatori" cominciano a stare antipatici ahahahah

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bigtortolo
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Messaggio da bigtortolo »

gardenya ha scritto:... In realtà non credo che i figli di Agostino gradissero di essere stati diseredati a favore di questi due persone, probabilmente neanche parenti. L'età del padre avanzava e sicuramente hanno fatto qualche pressione per invertire le sorti testamentarie ... è questo quanto si diceva ... Oh in definitiva anche a me questi due "usurpatori" cominciano a stare antipatici ahahahah
Quali usurpatori?
Se ti riferisci ai due consanguinei più prossimi G. Cesare e Leandro, in questo atto costoro compaiono solo come persone di fiducia di nonno Agostino.
Se vi furono altri beneficiari in altri testamenti, questo al momento non lo sappiamo.
Vittore

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

ma dai, scherzavo, saranno stati amici prossimi. Ho cercato questi due nomi negli atti dei censimenti dei terreni di quegli anni. Non li ho ancora trovati. In particolare quel cognome con la zeta non l'ho proprio trovato .. invece c'erano alcuni che si chiamavano Zuccarello ... ma non mi pare che sia compatibile...

Invece trovo singolare che poi negli anni e secoli successivi il nome Agostino non sia stato più utilizzato in famiglia. Anzi leggendo nelle pagine successive del testamento (per quanto posso capirci) mi pare che era stato chiamato Agostino un figlio di Pietro ... ma che poi non dovrebbe aver raggiunto l'età adulta perché non me lo ritrovo tra gli eredi di Pietro. E nei secoli futuri il nome non compare più ...

sonia67
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Messaggio da sonia67 »

gardenya ha scritto:Invece trovo singolare che poi negli anni e secoli successivi il nome Agostino non sia stato più utilizzato in famiglia. Anzi leggendo nelle pagine successive del testamento (per quanto posso capirci) mi pare che era stato chiamato Agostino un figlio di Pietro ...
Attenzione, che non è un testamento, è una donazione in vita, cioe, a partire di quel momento i figli Ruttilio e Pietro, erano gli avente diritto di tutti i beni, invece, il padre (e "donatore") Agostino Saturni, poteva godere o usufruire di solamente (si fa per dire) 200 fiorini, vita durante di lui, e per se, anche i raccolti "del prossimo estate 1608 ....

Giulio Cesare e Leandro per me fungevano solo come testimoni in questo caso, perché per lui persone consanguinei e degni dalla sua fiducia.

"Giulio Cesare e Leandro suoi consanguinei più prossimi e confidenti, chiamati dallo stesso Agostino...... e alla fine del presente contratto di donazione da lui fatto, riservati 200 fiorini di moneta sui beni donati da Agostino affinché ne possa disporre finché vivrà per il suo vitto e vestiario, da dare a tempo debito da parte dei donatari senza eccezione, Agostino comandò anche di raccogliere a suo favore tutti i frutti e quantità di frumento nella prossima estate in una certa pezza in piano sita nel territorio di Montenovo, in località delli Gioli, dei quali frutti e frumento da raccogliere nella prossima estate del 1608....

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

sonia67 ha scritto:
Attenzione, che non è un testamento, è una donazione in vita,
Hai ragione, mi sono espressa male!

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

questa pagina la metto spezzata, perché l'intera pagina mi è venuta sfocata

Immagine

Immagine

praesentibus, stipulantibus, et recipientibus, et omnibus aliis filiis naturalis
nascituris legitimis tamen, et naturalibus dicti Rutilii aequis portionis
inter eos dividentibus (...), liberam, et irrevocabilem donationem, cessionem
et datum inter vivos, quae amplius ex causa ingratitudinis, vel
paupertatis vicio, vel alia quacumque (...) revocare non
possit cum hac (...) (...) quod dictus Rutilius, Aloysius, et Francolus
ac aliis filiis dicti Rutilii nascituri ut supra legitimi et naturales
donatariis dedit portione bonorum ut supra sibi donatorum pro
rata cuilibet ipsorum pro ratibus teneant, et sint obligati
congrue dotare omnes filias feminas tam hactenus natas,
quam nascituras ex dicto Rutilio tantum legitimas et naturales.
Et pariter de altera parte remanentum equaliter
(...) divisa dictorum bonorum (...) ipsius Augustini
eodem Augustinus per se etc. omni meliori modo ut supra fecit facit
Petro altero filio eius praefato, ac Augustino, et Joanne Jacobo
filiis legitimis, et naturalibus dicti Petri, ac aliis eiusdem
Petri filiis legimis, et naturalibus tantum masculis nascituris
pro aequis portionibus ut supra praesentibus, stipulantibus
et recipientibus pure, libere, et irrevocabilem donationem
cessionem, et concessionem, ac datum inter vivos quae amplius
(...) ingratitudinis vel paupertatis vicio, vel
quacumque alia (...) revocare non propria simili cum hac
conditione, et pacto quod dictos Petrus, Augustinus ...


presenti, stipulanti e riceventi, e tutti gli altri figli naturali nascituri purchè legittimi e naturali di detto Rutilio a giusta porzione da dividere tra loro (...), libera e irrevicabile donazione, cessione e dazione tra vivi che inoltre non si possa revocare per causa di ingratitudine, o vizio di povertà, o qualsiasi altra (...) non si possa revocare con ciò (.....) che detto Rutilio, Luigi e Francolo e altri figli nascituri del donatario tengano per valido a qualunque d’essi, e siano obbligati a costituire congrua dote a tutte le figlie femmine, tanto fin qui nate quanto da nascere da detto Rutilio, solamente legittime e naturali.
E parimenti dell’altra parte rimasta, equamente divisa dei detti beni di Agostino, lo stesso Agostino fece e fa donazione, cessione e dazione tra vivi all’altro figlio Pietro predetto e ad Agostino e Giovanni Giacomo suoi figli legittimi, e ai soli altri figli maschi legittimi nascituri di detto Pietro per giusta porzione, come sopra presenti, stipulanti e accettanti la libera donazione etc., con patto e condizione che i detti Pietro, Agostino ...

gianantonio_pisati
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Messaggio da gianantonio_pisati »

Vista la tarda età del padre la donazione è più che plausibile, altro che forzatura. Sarà stato "decrepito", come scrivono in certi atti già da 60-70 anni e i figli, con questo atto, diventavano in qualche modo "tutori" dei beni del padre con la formula della donazione inter vivos.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

Si in effetti. Agostino morì 4 anni dopo, nel 1611, a 90 anni (dice l'atto di morte). Ma anche non fossero stati proprio 90, di certo nel 1607 la sua età era sicuramente ragguardevole, se non altro per l'epoca. Il mio antenato, Pietro, è sopravvissuto al padre solo 6 anni e quando morì aveva 55 anni (fonte sempre atto di morte).

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bigtortolo
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Messaggio da bigtortolo »

Trascrizioni e traduzioni sotto tue immagini.
Vittore

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

Essendo stato, e sia che Agostino Saturno, come lui stesso afferma, alcuni (o parecchi) mesi fa fece redigere molti testamenti, codicilli e ultime volontà per mano di diversi notai, anche fuori dalla terra e territorio di Montenovo e nella sua marca, e stabilendo, legando e disponendo in diversi modi, e forse, come disse, a scapito dei suoi figli (.....), e che maggiormente (...), e (...) anche della sua anima, e perciò di detti testamenti, codicilli e ultime volontà ora si rammarica completamente, da qui è che ora e personalmente costituito, non per forza, dolo, paura, frode o altro, qualche macchinazione raggirato o sedotto, ma spontaneamente e di sua certa libera e spontanea volontà e, come asserì, con animo determinato, con la presenza, consenso, autorità e volontà di Giulio Cesare Conti e di Leandro Zudronelli(?) di Montenovo dei più prossimi consanguinei di detto Agostino, chiamati dallo stesso Agostino per la massima fiducia che ha in loro, presenti, consenzienti, e con ogni migliore modo, diritto, causa e forma che meglio fare validamente e con efficacia si possa e potrà, ed è permesso, pure intervenienti (...) e solennità, gli stessi testamenti, codicilli e qualsiasi estrema volontà dal medesimo Agostino..
... fatta e solennizzata per mano di qualsivoglia notaio o notai , e ogni e ogni singola cosa in essa contenuta e qualsiasi in essa appare, cassò, revocò e annullò, e cassata, annullata e nulla e di nessun vigore d’efficacia o di effetto volle e ordinò, nonostante qualsiasi parola derogatoria, penale o precisazione in qualsivoglia modo apposte in detti testamenti etc, dei quali detto Agostino disse al presente di non ricordarsi, e se generalmente (...) in tal modo appose, affermò con forza e promise a Pietro e Rutilio figli suoi presenti e stipulanti di non voler fare altro testamento etc. che possa revocare, ma vuole
di tutti i suoi beni da lui conferiti altro che 200 fiorini, risevando così a maggior forza di questo contratto talchè provvedere e disporre che di essi in futuro, ache se volesse disporne da solo, nemmeno pensare (...), e ciò principalmente per la salvezza della sua anima, e così nel resto della sua vita possa tranquillamente essere assistito e governato. E perciò stabilì che ogni suo bene mobile, immobile e semovente, diritti, azioni di ogni genere donare irrevocabilmente e consegnare in qualità di donazione tra vivi ai suddetti
[/i]suoi figli e nipoti, fatto salvo e sempre riservato (i 200 fiorini) per suo sostentamento (...) Agostino, come sopra costituito, non forzato etc, ma liberamente etc., consenzienti Giulo Cesare e Leandro suoi consanguinei più prossimi e confidenti, chiamati dallo stesso Agostino il quale ha mente integra, al di là carenze visive, premesse le riserve che volle tenere specificate in principio, metà e alla fine del presente contratto di donazione da lui fatto, riservati 200 fiorini di moneta sui beni donati da Agostino affinchè ne possa disporre finchè vivrà per il suo vitto e vestiario, da dare a tempo debito da parte dei donatari senza eccezzione, Agostino comandò anche di raccogliere a suo favore tutti i frutti e quantità di frumento nella prossima estate in una certa pezza in piano sita nel territorio di Montenovo, in località delli Pioli, dei quali frutti e frumento da raccogliere nella prossima estate del 1608 intende, e ...
vuole disporre come sopra a suo piacere per questa (...) solamente. Dei rimanenti beni mobili, immobili, semoventi, diritti etc presenti e futuri ovunque esistenti, in qualsiasi modo spettanti e pertinenti a detto Agostino donatore, ne fa e comanda se ne facciano due parti uguali, e di queste due parti detto Agostino, per massima affezione e eguale amore che disse di avere verso Rutilio e Pietro suoi figli legittimi e naturali e verso ognuno dei figli e figlie di detti suoi figli, tanto nati che nascituri suoi nipoti, e poichè cosi gli piace fare con ogni miglior modo, via etc. che meglio e piu efficacemente si possa fare di diritto etc. intervenienti qualsiasi volontà anche di diritto sostanziale e opportuna oppure di consuetudine, fece e fa di una di dette dette parti al predetto suo figlio Rutilio, e a Giovanni Maria, Luigi e Francolo figli legittimi e naturali di detto Rutilio ...
presenti, stipulanti e riceventi, e tutti gli altri figli naturali nascituri purchè legittimi e naturali di detto Rutilio a giusta porzione da dividere tra loro (...), libera e irrevicabile donazione, cessione e dazione tra vivi che inoltre non si possa revocare per causa di ingratitudine, o vizio di povertà, o qualsiasi altra (...) non si possa revocare con ciò (.....) che detto Rutilio, Luigi e Francolo e altri figli nascituri del donatario tengano per valido a qualunque d’essi, e siano obbligati a costituire congrua dote a tutte le figlie femmine, tanto fin qui nate quanto da nascere da detto Rutilio, solamente legittime e naturali.
E parimenti dell’altra parte rimasta, equamente divisa dei detti beni di Agostino, lo stesso Agostino fece e fa donazione, cessione e dazione tra vivi all’altro figlio Pietro predetto e ad Agostino e Giovanni Giacomo suoi figli legittimi, e ai soli altri figli maschi legittimi nascituri di detto Pietro per giusta porzione, come sopra presenti, stipulanti e accettanti la libera donazione etc., con patto e condizione che i detti Pietro, Agostino ...

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

Insomma Vittore, sta facendo due parti uguali e passa ai due figli e ai nipoti maschi legittimi e naturali. Alle femmine le doti come era usanza dell'epoca...

gianantonio_pisati
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Messaggio da gianantonio_pisati »

Le femmine, se sposate, venivano "tacitate" con le doti e, nei casi di persone più ricche, con una pensione o pensioncina annua vita natural durante. Se invece non erano sposate si stabiliva una somma da accantonare per i loro eventuali matrimoni secolari o spirituali, oltre all'eventuale pensione o pensioncina come sopra.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)

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bigtortolo
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Messaggio da bigtortolo »

Il tutto finora si può riassumere in:

16 Ottobre 1607, V indizione, al tempo di papa Paolo V.
Agostino Saturno afferma d’aver fatto svariati testamenti, codicilli e ultime volontà, rogati da diversi notai, anche fuori da Montenovo, nei quali forse dispose in pregiudizio dei figli, del che ora si pente.
Pertanto ora, sano di mente benchè debole di vista, non costretto nè raggirato, ma di sua propria volontà, presenti e consenzienti i consanguinei Giulio Cesare e Leandro da lui stesso chiamati e nei quali ripone fiducia, revoca e annulla ogni precedente disposizione testamentaria, di cui non ricorda contenuti e notai roganti, promette di non più testare e dona tutti i suoi beni da dividere equamente tra i figli Rutilio (e di lui figli Giovanni Maria, Luigi e Francolo) e Pietro (e di lui figli Agostino e Giovanni Giacomo) e loro discendenti legittimi, nati o nascituri, con la condizione che gli sia corrisposta la somma annua di 200 fiorini per suo mantenimento e assistenza, oltre al raccolto della prossima estate in un campo sito in Montenovo.
Li obbliga inoltre a costituire una congrua dote a tutte le figlie dei donatari.....
Vittore

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

nelle pagine dopo entrano in ballo le femmine e i figli del figlio morto (se non ho capito male - leggendo a senso) Oggi il sito per le foto non mi funziona. Ma Giulio Cesare e Leandro li devo considerare proprio consanguinei nonostante il diverso cognome?

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gardenya
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Messaggio da gardenya »

Riprendo ... dopo un po' di pausa

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