socerum e f(rat)ri savoyni?
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Per ora ho fatto 50 atti, ed è sempre Francisci per esteso, inoltre il nodaro indica sempre la paternità con fiius o fq (a babbo morto).
Direi di mettere la pratica nel dimenticatoio.
E comunque Savoini come cognome sarebbe una rarità.
Vediamo andando avanti: se trovo Fr.i scioglibile inequivocabilmente in Francesco, in tal caso potrei trascrivere questo Antonio figlio di Francesco Savoini.
Direi di mettere la pratica nel dimenticatoio.
E comunque Savoini come cognome sarebbe una rarità.
Vediamo andando avanti: se trovo Fr.i scioglibile inequivocabilmente in Francesco, in tal caso potrei trascrivere questo Antonio figlio di Francesco Savoini.
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Io penserei ad un antico nome di persona, Savoy / Savoj, attestato nell'Italia Settentrionale già nei primi anni del Trecento.
http://books.google.it/books?ei=4f5cVIS ... me&q=savoy
M.
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Le due parole sottolineate, secondo me, sono: Perinum eius virum (non socerum). Infatti Perino è il marito di Margarita, L'altro lo intendo come Antonio, fratello di Savoyno suo consanguineo. Quindi lo interpreto come rapporto famigliare, non come frate di un ordine religioso.
avevo mandato l'estratto dell'atto ad una amica esperta in trascrizioni ... mi aveva mandato l'esito della lettura, ma sono rimasta senza pc per 4 gg ... riemergo e posto...
Se mi passi l'atto per intero potremmo vederci qualcosa in più
Simona
avevo mandato l'estratto dell'atto ad una amica esperta in trascrizioni ... mi aveva mandato l'esito della lettura, ma sono rimasta senza pc per 4 gg ... riemergo e posto...
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Simona 1977 > Cesarino Adriano 1950 > Vittorio 1918 > Luigi 1876 > Antonio 1847 > Giuseppe 1804
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Riporto il commento della mia amica (a cui mi affido "anima e core" per le trascrizioni):
(...) Secondo me, la declinazione di frater è corretta, in quanto si tratta del dativo ed è concordato con Antonio, mentre "consanguinei sui" è genitivo e concordato con Savoyno. Quindi il testatore lascia cinque soldi imperiali ad Antonio fratello di Savoino, suo "fratello". Consanguineo in latino viene usato per indicare fratello, mentre in italiano può indicare un parente stretto (di sangue), oppure anche - in diritto - i fratelli consanguinei hanno lo stesso padre e la madre diversa (Hoepli.it-Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli, ma anche Lessico universale della Treccani). Sono contrapposti ai fratelli uterini che hanno invece la madre in comune e un padre diverso. Ho dato una letta veloce all'atto, che mi sembra un pò affrettato e mi lasciano perplessa le parole "cui substituit vulgariter et pupillariter ei per fideicomissum Perinum eius virum". Di solito si usa la formula "substituere pupillariter" quando si designa un erede nel caso che il figlio del testatore muoia impubere (Calonghi "Dizionario latino-italiano"), ma nell'atto non vi è alcun accenno a figli piccoli. (...)
Simona
(...) Secondo me, la declinazione di frater è corretta, in quanto si tratta del dativo ed è concordato con Antonio, mentre "consanguinei sui" è genitivo e concordato con Savoyno. Quindi il testatore lascia cinque soldi imperiali ad Antonio fratello di Savoino, suo "fratello". Consanguineo in latino viene usato per indicare fratello, mentre in italiano può indicare un parente stretto (di sangue), oppure anche - in diritto - i fratelli consanguinei hanno lo stesso padre e la madre diversa (Hoepli.it-Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli, ma anche Lessico universale della Treccani). Sono contrapposti ai fratelli uterini che hanno invece la madre in comune e un padre diverso. Ho dato una letta veloce all'atto, che mi sembra un pò affrettato e mi lasciano perplessa le parole "cui substituit vulgariter et pupillariter ei per fideicomissum Perinum eius virum". Di solito si usa la formula "substituere pupillariter" quando si designa un erede nel caso che il figlio del testatore muoia impubere (Calonghi "Dizionario latino-italiano"), ma nell'atto non vi è alcun accenno a figli piccoli. (...)
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