Buongiorno a tutti.
La cosa che vi chiedo non riguarda la ricerca genealogica in sé, ma la compilazione dell'albero genealogico.
Sto conducendo da qualche anno una ricerca sulla mia famiglia; l'albero ha raggiunto ormai una notevole dimensione e, com'era da prevedersi, comprende numerosi casi di omonimia. Immagino sia successo anche a voi. Nella compilazione dell'albero genealogico avete pensato, come me, di attribuire dei numeri ordinali ai nomi? E qual è la regola da seguire? Ad esempio, se il nome Mario Rossi appartiene ad una determinata persona, ma anche al suo bisnonno, allo zio, ad un discendente del fratello del bisnonno e ad un discendente di seconde nozze del bisnonno stesso, con quale ordine si attribuirà il nome Mario I, Mario II etc.? Ci si deve basare sulla sola data di nascita? Si considera solo la linea diretta? Si riparte da I per la discendenza avuta da una seconda moglie? E se uno dei Mario ha un secondo nome, si chiamerà Mario IV Carlo o Mario Carlo I?
E se i nomi sono separati da virgola all'anagrafe?
Spero di essere stato chiaro, semmai vi faccio degli esempi concreti.
Numerazione degli omonimi
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- Gianlu
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Io considero tutti gli omonimi, indipendentemente dal ramo, in base alla data di nascita.
Utilizzo i nomeri romani (I, II, III, ecc.) che metto tra parentesi.
E' capitato che, trovando un nuovo omonimo, dovessi cambiare la numerazione.
Tieni presente che queste sono scelte mie...
Utilizzo i nomeri romani (I, II, III, ecc.) che metto tra parentesi.
E' capitato che, trovando un nuovo omonimo, dovessi cambiare la numerazione.
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Infatti inizialmente facevo come te. Il problema sorge in caso di discendenti di seconde nozze avvenute molto indietro nel tempo, per cui a distanza di due-trecento anni i numeri VI e VII, per esempio, appartengono a due persone che definire parenti è alquanto ardito...
Io 1975>Papà 1944>Nonno 1914>Giuseppe 1889>Pietro 1861>Antonio 1824>Lorenzo 1794>Antonio 1762>Giovanni 1720>Domenico 1679>Bartolomeo 1647>Domenico 1615>Bartolomeo 1583>Nicolò 1556>Bartolomeo 1495 ca>Nicolò 1470 ca>Polo 1440 ca>Nicolò 1410 ca
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Non riesco a capire la utilità di una numerazione degli individui con lo stesso nome.
In un grafico ad albero, ognuno occupa un suo posto in relazione con genitori, coniuge/i e figli. Anche se si chiama Pietro o Maria come altri 50 Pietro o Maria, non può essere confuso con gli altri, avendo data di nascita, genitori, coniuge/i e figli diversi e , soprattutto, essendo "disegnato" su un ramo diverso.
Anche se ad ognuno appiccico un numero da 1 a 50, non chiarisco nulla perché non saprò mai a memoria chi è il numero 1 e chi il 50. E tanto meno lo saprà chi vede e legge l'albero.
Tuttavia sarei curioso di capire da dove nasce questa esigenza.
In un grafico ad albero, ognuno occupa un suo posto in relazione con genitori, coniuge/i e figli. Anche se si chiama Pietro o Maria come altri 50 Pietro o Maria, non può essere confuso con gli altri, avendo data di nascita, genitori, coniuge/i e figli diversi e , soprattutto, essendo "disegnato" su un ramo diverso.
Anche se ad ognuno appiccico un numero da 1 a 50, non chiarisco nulla perché non saprò mai a memoria chi è il numero 1 e chi il 50. E tanto meno lo saprà chi vede e legge l'albero.
Tuttavia sarei curioso di capire da dove nasce questa esigenza.
- Giovanna Maria
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Re: Numerazione degli omonimi
Mi pare di aver capito che stai svolgendo una ricerca estesa che comprende diretti e collaterali. Anche io ne ho fatta una simile e, per la grande quantità di dati, ho trovato utile applicare un metodo di numerazione. Uso una versione personalizzata della numerazione Sosa e così posso cogliere al volo le differenze generazionali nel momento in cui mi trovo non di fronte ad uno schema, in quel caso effettivamente ci sono gli altri parametri a soccorrermi, ma nel momento in cui stilo un elenco da portare con me per le ricerche. Il mio "libro" di antenati infatti, da consultare rapidamente in archivio o in parrocchia, non è l'insieme degli schemi genealogici (ho una ricerca molto ampia e complessa quindi per me sarebbe improbo portare tutto con me!)che peraltro ben di rado nel mio caso si limitano ad essere uno o due e quindi necessitano a loro volta di un codice di collegamento, bensì l'elenco degli antenati con indicazioni sintetiche di luoghi e date degli eventi (nascita, battesimo, matrimonio, morte). Se usi anche tu un elenco per consultazione veloce ti consiglio di crearne uno di soli ascendenti diretti (partendo da te in su, così li avrai tutti) e uno per i collaterali. Nell'ambito del medesimo elenco potrai usare una numerazione, anche di tua invenzione, che spieghi in modo chiaro e sintetico l'appartenenza di un individuo ad un certo ramo familiare (es. XNF1 per nipote nato dalla prima figlia femmina di X o XNM1 nipote nato dal primo figlio maschio di X e così via...) l'importante è che contemporaneamente alla numerazione o alla serie di identificativi che intendi crearti tu realizzi una legenda del significato delle sigle principali o dei simboli. Ancora più semplice infatti è l'uso dei simboli: es. un cerchio singolo per il nonno, poi un simbolo diverso per ogni suo figlio, e i nipoti omonimi al nonno potranno essere identificati con un simbolo che sia la raffigurazione di quello del nonno contenente il simbolo del proprio padre...insomma di soluzioni ce ne sono tante e se non vuoi "sovraccaricare" il tuo albero o i tuoi elenchi potrai usarle solo quando sono necessarie. Per quanto riguarda i nomi separati da virgole ti consiglio di scegliere sin dall'inizio se considerarli o no, mantenendo la virgola dove si tratta di secondo nome (es. vedi atti di battesimo) e togliendola quando si tratta di nome doppio (ad es. il mio!), ed eventualmente farlo per ogni membro o per nessuno. Buon lavoro e complimenti per aver trovato tanto materiale!!!Tegani ha scritto:Buongiorno a tutti.
La cosa che vi chiedo non riguarda la ricerca genealogica in sé, ma la compilazione dell'albero genealogico.
Sto conducendo da qualche anno una ricerca sulla mia famiglia; l'albero ha raggiunto ormai una notevole dimensione e, com'era da prevedersi, comprende numerosi casi di omonimia. Immagino sia successo anche a voi. Nella compilazione dell'albero genealogico avete pensato, come me, di attribuire dei numeri ordinali ai nomi? E qual è la regola da seguire? Ad esempio, se il nome Mario Rossi appartiene ad una determinata persona, ma anche al suo bisnonno, allo zio, ad un discendente del fratello del bisnonno e ad un discendente di seconde nozze del bisnonno stesso, con quale ordine si attribuirà il nome Mario I, Mario II etc.? Ci si deve basare sulla sola data di nascita? Si considera solo la linea diretta? Si riparte da I per la discendenza avuta da una seconda moglie? E se uno dei Mario ha un secondo nome, si chiamerà Mario IV Carlo o Mario Carlo I?
E se i nomi sono separati da virgola all'anagrafe?
Spero di essere stato chiaro, semmai vi faccio degli esempi concreti.
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Esatto, ci siamo capiti. Con questa citazione rispondo anche a vlepore47, che giustamente osservacogliere al volo le differenze generazionali nel momento in cui mi trovo non di fronte ad uno schema, in quel caso effettivamente ci sono gli altri parametri a soccorrermi, ma nel momento in cui stilo un elenco da portare con me per le ricerche
Grazie Giovanna Maria per i consigli. Il dubbio che ci fosse una regola universalmente riconosciuta per la numerazione mi era venuto vedendo gli alberi genealogici delle famiglie reali, nei quali appunto gli omonimi sono seguiti da I, II, III, etc.non può essere confuso con gli altri, avendo data di nascita, genitori, coniuge/i e figli diversi
Era sostanzialmente una curiosità.
Io 1975>Papà 1944>Nonno 1914>Giuseppe 1889>Pietro 1861>Antonio 1824>Lorenzo 1794>Antonio 1762>Giovanni 1720>Domenico 1679>Bartolomeo 1647>Domenico 1615>Bartolomeo 1583>Nicolò 1556>Bartolomeo 1495 ca>Nicolò 1470 ca>Polo 1440 ca>Nicolò 1410 ca