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Rivelo dei beni del 1651: interpretazione
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 13:53
da LLUCIO
Ciao.
Pubblico il seguente dettaglio di un rivelo siciliano del 1651:
Nel dettaglio delle anime mi interesserebbe conoscere cosa c'è scritto dopo l'età (anni 18) di Francesco Cannavò all'ultima riga. Io leggo un iniziale "crea..".
Cosa leggete voi ?
Grazie per il vostro aiuto.
Lucio
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 14:17
da aquilegia2011
Ciao, non sono riuscita a leggere la parola, ma, in base ai riveli dei miei antenati siciliani, potrebbe trattarsi di un servitore (servo). La "servitù" l'ho trovata sempre in fondo all'elenco dei membri del nucleo familiare.
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 15:54
da LLUCIO
Ciao.
Anch'io spesso ho trovato servo/a e ne ho già trovati altri in questa serie del 1651, ma qui mi sembra ci sia scritto "creato" e potrebbe essere un termine che dallo spagnolo crianza (non so se si scriva così) possa definire una persona "allevata" o cresciuta in seno alla famiglia.
Cosa ne pensi ?
Grazie.
Lucio
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 17:14
da aquilegia2011
Mi sembra un'ipotesi plausibile; tra l'altro la parola, alla luce della tua decodifica, pare proprio essere "Crean" (la n è molto simile a quella di Cannavò). Se così, Francesco - di anni 18 - dovrebbe essere stato cresciuto dai genitori o da altri parenti più vecchi del capofamiglia del rivelo e poi lasciato in "eredità" a quest'ultimo, che mi sembra abbia 35 anni...una differenza di età troppo contenuta. Una domanda: il capofamiglia potrebbe essere il tutore di Francesco?
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 17:28
da aquilegia2011
Scusami Lucio, mi sono accorta solo ora che le persone prima di Francesco sono due "famule", quindi domestiche. Pertanto Francesco, l'ultimo della scala gerarchica, sarà senz'altro stato allevato in casa, ma è pur sempre molto vicino alla condizione di "servo".
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 17:33
da aquilegia2011
...e per concludere, guarda che cosa ho trovato su google libri:
https://books.google.it/books?id=zPdkAA ... sa&f=false (spero si apra)
Trattasi proprio di "servo allevato in casa"
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 19:17
da LLUCIO
Wow, Giulia: bravissima !!
La mia considerazione nasceva dal fatto che non fosse evidenziato come servo o servitore. Il testo da te linkato specifica esattamente quale possa essere stata la posizione dello stesso nella famiglia. Devo vedere adesso se questo Francesco sia parente dei "miei" Cannavò di cui sto cercando di ricostruire l'intero albero del ramo di Caltanissetta.
Certo che la cosa simpatica è che circa cento anni dopo le due famiglie Cannavò e Micciché si uniscono con il matrimonio di due miei antenati diretti (per questo stavo analizzando i riveli dei Micciché) quindi proverò a vedere ancora meglio quali rapporti possano esserci stati.
Grazie veramente per il tuo utilissimo aiuto.
Lucio
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 19:25
da aquilegia2011
Grazie Lucio, troppo buono.
Evidentemente Francesco era stato educato molto bene

, e pure le sue "creature".
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 20:57
da LLUCIO
Giulia,
il tuo spunto mi ha "invitato" a riprendere un testo sula società di Caltanissetta a cavallo tra il 1500 ed il 1600 dove ho trovato che il creato era effettivamente qualcosa di più, una persona "accolta" dalla famiglia per essere educata o anche cresciuta per poi avere affidati compiti di fiducia. Ti riporto ad esempio un estratto che riporta il termine "creato" su cui abbiamo scritto oggi:
"L’ingresso, in veste di creato, nella casa del feudatario rappresentò, dunque, una sorta di qualifica onorifica che xxxxxxx ottenne come ricompensa per i “servizi prestati”, secondo una pratica piuttosto comune per i xxxxxx, usi a concedere mercedi e doni alla folta schiera di avvocati e giuristi ai quali si affidavano per dirimere le numerose controversie...".
Ho trovato diversi casi in cui il "creato" veniva addirittura nominato secreto cioè amministratore dei beni del feudatario.
Proseguo le mie ricerche e ti terrò aggiornata sugli esiti.
Grazie ancora del tuo aiuto.
Lucio
Inviato: sabato 2 aprile 2016, 23:06
da LLUCIO
Ho trovato un interessante documento che spero utile anche per altri ricercatori e che riporto. Elenca i "creati" stipendiati dal duca di Montalto aggiornato al mese di dicembre del 1627. Aiuta a capire che il "creato" era una persona estranea alla famiglia e che prestava alla stessa i suoi servigi di varia natura:
"Lista delli salarii de creati di sua eccellenza
Abate don Gaspare Romano;
Luis Bravo de Sobremonte, maggiordomo;
Girolamo Salazar, segretario;
don Antonio de Gusman, cavallerizo;
don Fabrizio Orioles, gentiluomo di coppa;
don Antonio Chiros, gentiluomo;
don Giacinto Zappata, gentiluomo;
Tommaso Aversa, scalco;
don Gregorio Volante, cappellano;
don Giuseppe Li Chiavi, cappellano;
don Giovanni de Mendoza, gentiluomo;
don Bartolomeo Ranzulla, uno dei quattro paggi;
Francesco Vicari, aiutante di camera;
Michele Signorello, aiutante di camera;
Andrea Azzolino, pittore;
Angelo Corvasa, veditore;
Ernando Manrico, scrivano;
mastro Cola Corduana, guardarobiere;
Tommaso Viglienza, repostero de platta;
Giuseppe Scialabo, picador de cavalli;
Pietro Maria Ferrari, addetto alla dispensa;
Pietro Lentines, mozo di despenza;
Pellegrino Anselmo, bottigliero;
Giovanni Nanfa, aiutante di cucina;
Giovanni Rodriguez, infermero;
Giovanni Croce, tenellero;
Pietro Failla, cocchiere maggiore;
Lorenzo Frisano, cocchiere;
Raffaele Amore, sottocavallerizzo;
Pietro Fernandez, mozo di restrette;
un compratore, un addetto alla cucina, un creato dei paggi, sette lacai, otto mozzi di cavalli, sette schiavi;
donna Valentina Carriglio, creata;
donna Beatrice Orioles;
donna Maria Bilbao;
Elvira Piterrà;
donna Bartola Oviedo;
Francesca Maccagnona;
Francesca Cammarata;
altre quattro create."
Lucio
Inviato: domenica 3 aprile 2016, 9:51
da aquilegia2011
Una società meno cristallizzata di quanto si potesse supporre.
Visti questi nuovi elementi, così illuminanti, mi domando allora perchè Francesco sia l'ultima ruota del carro, dopo due donne famule. Io avrei immaginato una collocazione intermedia, tra i figli e la servitù. Forse è una questione di età, dato che nello "stato di famiglia" dei riveli si procedeva dall'età maggiore all'età inferiore? Oppure il capofamiglia, come ipotizzato in precedenza, si era già trovato Francesco in casa, accolto e allevato dai genitori o da altri parenti, e aveva dovuto tenerselo, pur controvoglia? Sarebbe interessante esaminare i riveli successivi per verificare l'effettiva scalata sociale del creato.
Inviato: domenica 3 aprile 2016, 14:19
da LLUCIO
Mah, come hai visto dalla lista un creato poteva essere di tutto, dalle stelle alle ... stalle !! Non essendo nella mia ascendenza diretta non ho ancora determinato altro che non quello che deriva da quanto sopra. Ne cercherò l'atto di nascita partendo dal'età dichiarata nel rivelo per vedere se effettivamente siamo imparentati (potrebbe essere fratello del mio antenato Lorenzo nato nel 1621 ca., figlio di Francesco).
Nel rivelo del 1682 che ho già spulciato per lungo e per largo non c'è, quindi presumibilmente era già morto. A breve dovrei poter vedere i riveli del 1637, quindi potrei avere qualche interessante informazione in più.
Alla prossima puntata !
Lucio
Inviato: mercoledì 6 aprile 2016, 20:31
da LLUCIO
Ciao.
Un altro piccolo elemento (sempre in attesa di saperne di più su Francesco...): nei riveli del 1623 ho trovato divisi i "creati" e le "zitelle" dai "garzoni", indipendentemente dall'età degli uni e degli altri. Questo forse può testimoniare la diversa valenza delle due posizioni nell'ambito familiare.
Lucio