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atto di matrimonio 1806: help!
Inviato: mercoledì 11 maggio 2016, 17:43
da tigellino1978
Ciao a tutti.
Anche se la grafia del parroco in questione è molto buona (rispetto al solito!) non riesco a decifrare alcune singole parole, che qui ho evidenziato in rosso.
Si evince che i miei due avi chiesero ("implorano") "dispensa", ma non riesco a capirne il motivo…
Qualcuno di buon cuore mi aiuta?
grazie mille
ciao
Marco

Inviato: mercoledì 11 maggio 2016, 22:56
da Kaharot
Chiedono la licenza di sposarsi senza fare le Pubblicazioni e di sera. Probabilmente c'era qualcosa che non era in regola e quindi hanno deciso di farli sposare di nascosto.
Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 11:10
da tigellino1978
Ciao, e grazie.
Mmm, la cosa si fa interessante.
Non riesco a decifrare alcuni termini, e cioè:
…. contrarre matrimonio in faccia della Santa Chiesa senza […] le familiari pubblicazioni, e licenza in vesperi (?) […] riflessi (?).
Implorano quindi la dispensa […].
Poi formula latina.
Quali sono di preciso i termini mancanti?
Grazie
Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 11:27
da Kaharot
Nella parte scritta in vernacolare quelle parole non si capiscono proprio, io mi sono concentrato sul responso latino, che è scritto molto meglio, dice:
Attenta Oratorum libertate probata, ut in actis et Liceat Parocho, ad quem spectat, Ipsorum Matrimonio assistere omissis Conciliaribus Denunciationibus, et in Vesperis seu in reliquis seu in Die 20 Jan.is 1806.
Dice praticamente che è permesso al parroco assistere al matrimonio dei due richiedenti, omesse le pubblicazioni e di sera sia del 20 gennaio 1806 sia (eventualmente) degli altri giorni.
Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 11:53
da tigellino1978
Grazie, sei stato molto gentile.
Hai mai avuto occasione di incontrare un altro matrimonio senza pubblicazioni e di "nascosto"?
Quali potrebbero essere state le motivazioni alla base secondo te?

Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 12:40
da ery1
Ciao,
io leggo così la parte in vernacolo:
"....sono per contrarre matrimonio in faccia della Santa Chiesa omesse le conciliari pubblicazioni, e licenza in Vesperi, dogni (di ogni?) onesti riflessi
Implorano quindi la dispensa, e licenza, come sopra, che....".
Erica
Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 14:25
da tigellino1978
Ciao Erica,
e grazie.
Secondo te quale può essere il significato dell'espressione "d'ogni onesti riflessi"?
Non l'ho mai incontrata prima…
Grazie ancora.
Marco
Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 15:28
da ery1
tigellino1978 ha scritto:Secondo te quale può essere il significato dell'espressione "d'ogni onesti riflessi"?
Non l'ho mai incontrata prima…
Neanch'io, però la intenderei nel senso che sono omesse le pubblicazioni e, quindi, anche gli “onesti riflessi” cioè onesti pareri/riflessioni in opposizione a questo matrimonio.
Erica
Inviato: giovedì 12 maggio 2016, 21:19
da Kaharot
tigellino1978 ha scritto:Grazie, sei stato molto gentile.
Hai mai avuto occasione di incontrare un altro matrimonio senza pubblicazioni e di "nascosto"?
Quali potrebbero essere state le motivazioni alla base secondo te?

Si, se ne trovano, un matrimonio celebrato di notte, ad esempio, sta in uno dei film di Don Camillo e in quel caso il motivo è l'opposizione dei genitori dei fidanzati che, quindi, si sposano di nascosto. Ma vi è anche il caso di evitare il pubblico scandalo, che avviene (forse ormai è il caso di dire avveniva) quando i due nubendi hanno convissuto more uxorio, mentre tutto il paese pensava che fossero sposati, in quel caso, per evitare lo scandalo (cioè scoprire che vivevano nel peccato manifesto) si sposavano in segreto.
Secondo me potrebbe essere il caso dei due sposi di questo atto, perché non hanno molta "fretta" di sposarsi, quindi non è un matrimonio riparatore, né una fujitina, si tratta di qualcosa che impedisce loro di sposarsi "pubblicamente", e ci può star bene il caso dello scandalo per la convivenza.
I due sposi, che tu sappia, erano entrambi originari del paese dove è avvenuto il matrimonio?
Inviato: venerdì 13 maggio 2016, 12:23
da tigellino1978
Hai ragione, in uno dei film tratti dalle storie di Guareschi c'è proprio un matrimonio notturno!
Sì, i due nubendi erano entrambi parrocchiani di Nerviano e risiedevano entrambi nel medesimo paese: in effetti, anche la non molta fretta (manifestata dalla possibilità di sposarsi il giorno tal o in altri giorni) potrebbe far pensare a una condizione di more uxorio.
Ma il parroco (e la Chiesa) - all'inizio del XVIII secolo - non osteggiavano queste relazioni "peccaminose"?
Forse la dispensa aveva il ruolo di andare a sanare una situazione moralmente pericolosa, facendo così rientrare "all'ovile" due pecorelle che avevano in qualche modo deviato dalle disposizioni ecclesiastiche.
Affascinante!
Inviato: domenica 22 maggio 2016, 12:04
da androsbe
Non potrbbe essere che lo sposo appartenesse ad una categoria cui era vietato di sposarsi prima di una certa età? Tipo i Carabinieri fino agli anni '70 del secolo scorso.
Inviato: martedì 31 maggio 2016, 15:18
da tigellino1978
Ciao Androsbe,
non credo: lui era un contadino, lei una filatrice...