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Interpretazione riga
Inviato: sabato 3 febbraio 2018, 9:43
da MauroTrevisan
Ciao a tutti! Volevo sapere se c'era qualcuno che riusciva a leggermi l'ultima entrata di questa pagina:
Io ci leggo: "Domenica figlia di messer(?) Antonio Trevisan e Giacoma sua consorte fù da me don(?) Antonio ? Parroco(?) battezzata. Il padrino al sacro fonte fù Manfio Vidoto in Canizzan nacque all'Hore nove incirca delli venti(?) sette del suddetto mese".
La mia domanda è: ho letto giusto che è nata il 27? ed è stata battezzata proprio quel giorno?
Re: Interpretazione riga
Inviato: sabato 3 febbraio 2018, 10:19
da ciganasimona
Domenica figlia di messer (o mistro) Antonio Trevisan e Giacoma sua consorte fù da me Don Antonio Barbui (?) Parroco battezzata. Il padrino al santo fonte fù Manfio Vidoto in Canizzan nacque all'Hore nove incirca delli ventisette del suddetto mese.
Il battesimo é stato celebrato lo stesso giorno della nascita , quindi il 27 agosto 1747.
Simona
Inviato: sabato 3 febbraio 2018, 10:22
da MauroTrevisan
Ok, grazie per la conferma!
Ma era veramente possibile battezzare qualcuno nello stesso giorno della nascita? non è troppo presto? o magari è stato battezzato dalla levatrice perché in fin di vita e poi ribattezzato dal parroco?
Inviato: sabato 3 febbraio 2018, 10:29
da ciganasimona
Era la consuetudine battezzare nell'arco di poche ore al massimo qualche giorno ...
Simona
Inviato: sabato 3 febbraio 2018, 14:58
da bigtortolo
Dagli Acta Synodi Dioecesanae Vercellensis primae dell’anno 1749:
«Ante omnia igitur de hac Baptismatis necessitate Parochus instruat populum, eumque crebro hortetur, ne nato infanti hujus Sacramenti administrationem in dies differri, eumque Divina gratia diutius carere patiatur.»
Anzitutto il parroco in questo istruisca il popolo sulla necessità del battesimo, e lo inciti frequentemente, affinchè non sia rinviato nei giorni dalla nascita dell’infante, e più a lungo gli si tolleri la privazione della grazia divina.
«Moneat ideo, ut quum sine periculo id facere licebit, vehementius autem instet, atque urgeat, ut saltem ante nonum ab ortu diem ii, infantulum in Ecclesiam Parochialem deferendum, & sollemnibus caeremoniis baptizandum curent: quod si neglexerint, excommunicationis poenam eos subituros, declaret.»
Ammonisca perciò come, ogni qualvolta si permettesse di fare ciò senza rischio, e insista fortemente, ed esorti affinchè l’infante sia portato nella chiesa parrocchiale prima del nono giorno dalla nascita, e si provveda alle solenni cerimonie battesimali, perchè, se non ne tenessero conto, li si dichiari passibili della pena di scomunica.
«Hoc tamen sacrum ministerium neque ante solis ortum, neque post occasum prestari volumus, nisi aliter aliquando fieri tempori ratio, aut necessitas cogat.»