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In due atti di battesimo di fine Settecento, ho trovato, anteposta al nome del padre dei battezzati, la sigla Cap. re o Capp. re (almeno, così mi sembra di leggere...). Avete mai trovato questa sigla? Sapete che cosa significa? Nell'utilissimo elenco di abbreviazioni presente su questo sito la più simile che ho trovato è Capp.le, cioè cap(p)orale. Potrebbe essere questa?
Il luogo è Quiesa, in provincia di Lucca.
Posto i due atti per farvi vedere l'abbreviazione.

Capolare anche secondo me.

Scusami, "caporale". Ho invertito la erre e la elle.

Grazie! Quindi il "re" al posto di "le" in apice potrebbe essere soltanto una storpiatura?

Il primo non potrebbe essere "Capitano"?

Non lo so,ma esistevano nel 1798-99 gli stessi "gradi" odierni attribuiti ai militari?
Capitano potrebbe essere più consono di caporale, che senza certezza alcuna, mi pare più moderna come dicitura.

Per esistere, caporale esisteva. L'ipotesi è che si potrebbe spiegare la strana abbreviazione cap.re come cap(o)r(al)e. Ma diciamo che non sono tanto convinto come in altre occasioni di scioglimento delle abbreviazioni. Negli Stati d'anime o da altre parti non c'è mai scritto per esteso? O con riferimento all'esercito a volte indicato come coorte?

Confermo che negli atti ecclesiastici dello stesso periodo, ma in un altro comune della provincia di Lucca, ho trovato l'appellativo di Capitano.


Erica

gianantonio_pisati ha scritto: Negli Stati d'anime o da altre parti non c'è mai scritto per esteso?

Per ora l'ho sempre trovato in forma abbreviata, ma continuerò a cercare per vedere se qualcosa salta fuori...

ery1 ha scritto:Confermo che negli atti ecclesiastici dello stesso periodo, ma in un altro comune della provincia di Lucca, ho trovato l'appellativo di Capitano.

Potrebbe essere anche Cap.no, scritto un po' male; spero di riuscire a trovare un atto in cui l'abbreviazione è scritta per esteso per verificare queste ipotesi.

Un grazie a tutti coloro che hanno risposto.

Il problema è che in due differenti atti compare cap.re o al massimo cap.ne. L'ultima lettera non sembra proprio una "o", perché in entrambi gli atti le "e" e le "o" sono molto differenti.