Nico2000 ha scritto: ↑giovedì 6 luglio 2023, 22:06
Penso che il presupposto comune sia che ricostruire la genealogia non significhi solo riempire delle caselle in un albero. Anche io cerco di capire non solo chi erano i miei antenati, ma anche come vivevano, il loro contesto sociale eccetera. Ma è un fatto che la base della genealogia è proprio la ricerca dei collegamenti fra i vari membri della famiglia e non riesco davvero a capire quale sia la differenza così sostanziale che intercorre fra sfogliare con le mani un registro e farlo seduti davanti a uno schermo.
Per quanto riguarda i supporti fisici non sono un esperto, non ho idea di quanto possa durare un .jpeg ma ho sempre assunto che potenzialmente i dati informatici siano eterni (magari mi sbaglio). La pergamena o l’epigrafe egizia saranno ancora leggibili oggi, certo, ma quante ne sono arrivate fino ad oggi integre? Uno sparuto gruppo direi, penso che davvero pochi tra noi abbiano la fortuna di avere a disposizione i registri parrocchiali completi dal 1560. E anche in quei rari casi in cui sono sopravvissuti restano comunque a rischio per inondazioni (vedi notizia Emilia) incendi e così via. Per questo penso che la digitalizzazione delle fonti originali sia fondamentale. E qui ritorno al punto di partenza, perché consideri contrario ai principi della metodologia genealogica avvalersi delle copie digitali di quelle stesse fonti che consulteresti pari pari in archivio?
Nico2000 ha scritto: ↑giovedì 6 luglio 2023, 22:06
perché consideri contrario ai principi della metodologia genealogica avvalersi delle copie digitali di quelle stesse fonti che consulteresti pari pari in archivio?
Nico2000 non lo considero contrario.
Chi è un nativo digitale non può capire e non può comprendere la differenza tra sfogliare on line un registro ed averlo sottomano.
Spiegarne la differenza è sostanzialmente questa:
Chi ha digitalizzato anche sul portale antenati lo ha svolto in modo confusionario.
Molte volte viene saltata la digitalizzazione o scansione di alcuni fogli....
Molto spesso non fotografano gli indici...
Non scriviamo poi di documentazione dello stato Civile che hanno digitalizzato non sapendo nemmeno cosa fosse.
Quindi sullo schermo ti metti a fare una ricerca di documenti che qualcun'altro ha sistemato per te.
Consultando l'originale decidi tu come sfogliarlo come maneggiarlo come " leggerlo", non ha deciso un altro per te.!!!
Quando hai difronte l'originale puoi vederlo da "varie angolature", diciamo.
Ma scrivere ciò a chi digita tasti sulla tastiera del PC non serve a nulla.
La ricerca sugli atti originali ha svariate differenze.
il documento digitalizzato non è e mai potrà essere l'originale.
Certe sfumature nel documento digitalizzato non si vedono.
Non è pari pari.
Nello Stato Civile ad esempio vi sono differenze tra le due copie originali quella che rimaneva e rimane ai comuni e quella che andava e va ai Tribunali di competenza territoriale.
Ma tutto ciò è incomprensibile a chi ha utilizzato solo e solamente i tasti di una tastiera del PC per svolgere le sue ricerche.
Ho scritto di metodologia genealogica proprio perché un Genealogista Professionista utilizza più Fonti.
E poi ogni Genealogista Professionista ha una sua metodologia.
La mia l'ho imparata in 40 anni di attività e non già copiando o facendo copia incolla sul web.
O chiedendo i Atti per corrispondenza.
Ho voluto leggere sempre con i miei occhi.
Chi svolge ricerche sul web non sa minimamente cosa vuol dire consultare i documenti originali.
È un mio modo di vedere la realtà.
Non demonizzo niente.
Tutto deve o meglio dovrebbe portare a trovare la verità documentale.
Ognuno ha la sua metodologia genealogica che non può e non deve essere standard.
Mi sono scontrato infinite volte proprio quì sul Forum su questo argomento della metodologia genealogica.
L'originale è l'originale la copia digitalizzata resta sempre e comunque una copia.
L'ho potuto constatare in quaranta anni di ricerche storiche.!!!
Non lo scrivo per vantarmi ma per portare scrivendo la mia personale esperienza.
Ora taccio per sempre.....