Prodezze avite
Inviato: sabato 25 febbraio 2012, 14:55
Invece di santificare la festa, quella domenica d' Aprile del 1568 alcuni miei antenati diretti pensarono bene di .....
http://s18.postimage.org/t0akljeex/Prodezza_1568.jpg
In sintesi:
28 Aprile 1568, atto rogato in Vercelli da Gioanni Francesco de Lonate alias de Rubeis nella sua casa di abitazione nella vicinanza di S. Bernardo.
Il reverendo Padre Don Celso di Villanova canonico regolare dell’ abbazia di S. Andrea ed economo ò sia fattore dell’ abbazia per i beni posseduti in Costanzana accusa alcuni particolari di sigliano i quali con animo di turbar l’ abbatia et suoi massarij nel suo pacifico possesso dei beni (elencati più avanti), procurarono gravi danni alle coltivazioni.
Il fatto: Domenica 25 dello stesso mese alcuni compaesani, capeggiati da Jacomo Cartello nodaro, Bonzan della rovore, Antonio di fauzano detto il cund, Antonio Lori , Bertino figliolo di Antonio del olmo, Antonio del olmo detto spinotto, Biasio figliolo di Gioanni del olmo, Biasio tortolono, franceschino tortolono, Michel di Pondrano, francesco de sali ò sia della biasa, Gaspardo balocho, Deffendente collello detto mallagisio, Antonio stuppa , eusebio et benedetto fratelli de tambornino , eusebio tortolono, Antonio quarenia, zanino da banzola detto sgarbella, nicolino de Jordano ò sia de barbero, Gioanni figliolo di gilardo del olmo et bartholomeo del binsa si incamminano sulla via per Costanzana con animo di danneggiar li beni dell’ abacia et suoi massari con grande furia in danegiando esse possessioni et con i piedi et conducendo seco vinti sette capi di bestie bovine una cavalla sei porcelletti et settanta pecore quali facero passar et andar per li beni infrascritti Richiedendo che sieno condenati nelli danni accusa et emenda alla forma de statuti et patti di vercelli et li beni turbati sono questi et primo essi di sigliano infrascritto sono intrati nelle fini di Constanzana predetta in una pezza dessa abbacia della qual he massaro matheo biandrino dove si dice in via di sigliano et da livi sono andati a traverso delle possessioni di detta abbacia sino passata la roggia nova et d’ essa roggia nova sono andati traversando tutte le possessioni seminate et non seminate [...] sino alla via di pertengo guastando et depascando i seminati et facendo strade insolite et turbando detta abacia et massarij nel suo antiquo possesso [...]
http://s18.postimage.org/t0akljeex/Prodezza_1568.jpg
In sintesi:
28 Aprile 1568, atto rogato in Vercelli da Gioanni Francesco de Lonate alias de Rubeis nella sua casa di abitazione nella vicinanza di S. Bernardo.
Il reverendo Padre Don Celso di Villanova canonico regolare dell’ abbazia di S. Andrea ed economo ò sia fattore dell’ abbazia per i beni posseduti in Costanzana accusa alcuni particolari di sigliano i quali con animo di turbar l’ abbatia et suoi massarij nel suo pacifico possesso dei beni (elencati più avanti), procurarono gravi danni alle coltivazioni.
Il fatto: Domenica 25 dello stesso mese alcuni compaesani, capeggiati da Jacomo Cartello nodaro, Bonzan della rovore, Antonio di fauzano detto il cund, Antonio Lori , Bertino figliolo di Antonio del olmo, Antonio del olmo detto spinotto, Biasio figliolo di Gioanni del olmo, Biasio tortolono, franceschino tortolono, Michel di Pondrano, francesco de sali ò sia della biasa, Gaspardo balocho, Deffendente collello detto mallagisio, Antonio stuppa , eusebio et benedetto fratelli de tambornino , eusebio tortolono, Antonio quarenia, zanino da banzola detto sgarbella, nicolino de Jordano ò sia de barbero, Gioanni figliolo di gilardo del olmo et bartholomeo del binsa si incamminano sulla via per Costanzana con animo di danneggiar li beni dell’ abacia et suoi massari con grande furia in danegiando esse possessioni et con i piedi et conducendo seco vinti sette capi di bestie bovine una cavalla sei porcelletti et settanta pecore quali facero passar et andar per li beni infrascritti Richiedendo che sieno condenati nelli danni accusa et emenda alla forma de statuti et patti di vercelli et li beni turbati sono questi et primo essi di sigliano infrascritto sono intrati nelle fini di Constanzana predetta in una pezza dessa abbacia della qual he massaro matheo biandrino dove si dice in via di sigliano et da livi sono andati a traverso delle possessioni di detta abbacia sino passata la roggia nova et d’ essa roggia nova sono andati traversando tutte le possessioni seminate et non seminate [...] sino alla via di pertengo guastando et depascando i seminati et facendo strade insolite et turbando detta abacia et massarij nel suo antiquo possesso [...]