Figli ignoti - projetto
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Figli ignoti - projetto
Ho cercato nel forum ma non ho trovato risposta , uno dei miei avi era un "pojetto" e ho cercato di trovare l'istituto, il bretrofio , un posto dove possa essere stato allevato ma senza successo, apparentemente nel luogo di nascita non è mai esistito un posto del genere , la mia domanda è dove è cresciuto? Chi lo ha allevato, sfamato , vestito ecc. qualcuno ha una risposta? Tenete presente che parlo del 1800. Grazie
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Per rispondere alla tua domanda bisognerebbe sapere il luogo e l'epoca precisi. Nel Regno delle Due Sicilie, ad esempio, per lungo tempo i bambini venivano affidati a delle nutrici, i maschietti verso i 5 anni venivano affidati a un artigiano per imparare il mestiere, le bambine andavano nei collegi (che in realtà erano appendici di conventi e monasteri e non strutture adibite ad hoc.
Poi con la nascita degli orfanotrofi veri e propri si seguì un iter simile, perché i bambini imparavano un mestiere artigiano anche in orfanotrofio, ma in più venivano anche istruiti, almeno nei rudimenti.
Poi con la nascita degli orfanotrofi veri e propri si seguì un iter simile, perché i bambini imparavano un mestiere artigiano anche in orfanotrofio, ma in più venivano anche istruiti, almeno nei rudimenti.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.
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Ciao Donato
anche la mia nonna paterna era un bambino esposto e come te non sapevo nulla di come veniva organizzata la loro vita...
ora ti racconto quello che ho scoperto tramite le mie ricerche personali
Di solito i dati che cerchi ( nome e luogo dell'istituto) si trovano nei certificati di nascita, dove il segretario del sindaco o chi aveva la sua rappresentanza riceveva in consegna il bambino dalla levatrice che a sua volta dichiarava se i genitori erano ignoti o non volevano essere nominati, in quel momento al bambino veniva dato un nome e un cognome ( inventato al momento) dandole una identità civile.
i bambini piccoli all'interno degli ospizi dovevano essere nutriti e dato la quantità elevata di bambini abbandonati cera una gran percentuale di morti, per evitare o almeno abbassare la mortalità infantile si cercarono balie o nutrici per alimentare i pargoli, balie dentro l'istituto e balie fuori, era diventato un lavoro , veniva retribuito.
i bambini che erano affidate alle balie esterne erano seguiti dall'istituto regolarmente sia per controlli medici che per osservare se il bambino non era maltrattato, era lo stesso istituto che provvedeva a mantenere il bimbo.
Per avere informazioni più personali devi recarti nel posto dove è stato inviato (ospizio o famiglia affidataria) se sono passati 100 anni e sei un parente diretto ti danno i documenti.
anche la mia nonna paterna era un bambino esposto e come te non sapevo nulla di come veniva organizzata la loro vita...
ora ti racconto quello che ho scoperto tramite le mie ricerche personali
Di solito i dati che cerchi ( nome e luogo dell'istituto) si trovano nei certificati di nascita, dove il segretario del sindaco o chi aveva la sua rappresentanza riceveva in consegna il bambino dalla levatrice che a sua volta dichiarava se i genitori erano ignoti o non volevano essere nominati, in quel momento al bambino veniva dato un nome e un cognome ( inventato al momento) dandole una identità civile.
i bambini piccoli all'interno degli ospizi dovevano essere nutriti e dato la quantità elevata di bambini abbandonati cera una gran percentuale di morti, per evitare o almeno abbassare la mortalità infantile si cercarono balie o nutrici per alimentare i pargoli, balie dentro l'istituto e balie fuori, era diventato un lavoro , veniva retribuito.
i bambini che erano affidate alle balie esterne erano seguiti dall'istituto regolarmente sia per controlli medici che per osservare se il bambino non era maltrattato, era lo stesso istituto che provvedeva a mantenere il bimbo.
Per avere informazioni più personali devi recarti nel posto dove è stato inviato (ospizio o famiglia affidataria) se sono passati 100 anni e sei un parente diretto ti danno i documenti.
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