Sperando di fare cosa gradita, condivido con voi le immagini di un volumetto scovato nell’Archivio Storico del Comune di Monghidoro: Istruzioni per le levatrici della Provincia di Bologna del 1862. Al punto 7 (immagine 4) sono riportati i consigli per la scelta dei cognomi dei figli illegittimi.
Un caro saluto
David
Il mio cognome è figlio della fantasia dell'Ufficiale di Stato Civile di Caserta in forza nel 1907... Dalle mie esperienze nella ricerca dell'atto di nascita (se così si può chiamare) di mio nonno (figlio di n.n.) ho notato che, almeno a Caserta in quel periodo, i cognomi venivano praticamente inventati ma mantenendo in comune solamente la lettera iniziale. Ed è stato questo che mi ha permesso di riuscire a trovare, con un po' di fortuna, l'anno giusto in cui tutti i trovatelli avevano cognome che iniziava con la V.
In altri atti di altri periodi ed altre aree geografiche (parlo del Mantovano e del periodo Napoleonico), quel poco che sono riuscito a constatare è che gli esposti erano identificati col nome e con la dicitura (Se ricordo bene) "Dell'Ospedale di Mantova".
Mia nonna mi ha sempre parlato di sua madre, trovatella cresciuta dalle suore di Serrastretta (CZ), chiamata Maria Della Valle. Sono in attesa di documenti ufficiali, basterà un poco di pazienza...
A Reggio Calabria, già dai primi decenni dell'800, ai trovatelli venivano dati i nomi più disparati, senza un apparente criterio: città, oggetti, parole strane, nomi di contrade dove erano stati trovati, ecc. Talvolta capitava che il neonato venisse registrato allo stato civile solo come "proietto", per poi ottenere un cognome in seguito (non saprei dire quando, ma è verificabile dai loro atti di matrimonio).
Tra fine '800 e inizio '900 si riscontra un uso maggiore di nomi di luoghi e/o personaggi storici, e soprattutto di cognomi strani che a leggerli adesso sembrano decisamente cognomi settentrionali.
Nei registri parrocchiali del '700 invece si trova quasi soltanto il classico Esposito/a (mentre ad esempio a Messina, tra '600 e '700, erano diffusi anche Di Dio, Del Popolo, ecc.).
Sino almeno a metà del '700, invece, i trovatelli reggini venivano inizialmente allevati da varie nutrici stipendiate dalla città e, una volta svezzati, sempre a spese della città, venivano inviati all'ospedale di Messina (tranne nei rari casi in cui non era possibile spostarsi tra le due sponde, come ad esempio quando i regni di Napoli e Sicilia erano sotto due diverse monarchie in guerra fra loro). La cifra spesa annualmente dalla città era di centinaia di ducati, sino anche 400, un vero patrimonio per l'epoca se consideriamo che intorno al 1730 le nutrici comunali percepivano 7 carlini al mese (dieci carlini equivalevano a un ducato).
io < padre < nonno < Paolo < Giuseppe < Paolo < Giuseppe < Angelo < Domenico < Giuseppe < Liberanzio < Marcantonio < Liberanzio < Fonte < Palmerio
Personalmente nei vari registri dello Stato Civile che ho avuto modo di consultare quasi esclusivamente per Comuni della Sicilia e della Campania, ricordo di aver notato attribuire ai bambini esposti i seguenti cognomi: "Trovato, Donato, Gioiello, Giudizioso, Incognito, Salvo, Proietto, Di Sabato, Aprile; oltre ai cognomi già citati" addirittura cognomi e nomi relativi all'anno e al mese, ricordo un bambino esposto che venne chiamato Primo Settantanove, in quanto nacque il primo gennaio 1879.
Ciao a tutti,
il cognome a una mia trisnonna, figlia di N.N. fu attribuito da un parroco di un paesino del Piemonte.
Siamo all'inizio di settembre del 1854, alle 5 del mattino, quando il Don trova una logora cesta in vimini, appesa alla maniglia della porta della canonica, contenente una bambina nata da poche ore. Con l'aiuto di alcune donne provvede alle prime cure e al necessario nutrimento quindi la battezza imponendole il cognome CUOCIPANE.
Era nata in piena notte quando i panettieri cuocevano il pane.
Un collega di mio figlio, ha come cognome Mercoledìsanto, mentre per un mio lontano parente il cognome non sembra di fantasia,Traggia, ma non sono riuscita a capire da quale idea fosse nato.
Esiste in Spagna uno simile,, ma il bimbo in questione, a meno che non si sapesse all'epoca di qualche legame con quella nazione, nacque in Piemonte e fu portato all'orfanotrofio. Dopo poco, dato a balia presso un sarto.Mi è stato detto, che molti, all'epoca, accettavano orfani per servirsene solo come aiutanti a poco prezzo.In effetti, il sarto fu il suo mestiere e quello di sua moglie.La cosa curiosa è che tutte e due le sue figlie studiarono da levatrici: chissà se c'entrasse l'oscura origine paterna, nel voler aiutare le partorienti.....
A Milano ho avuto occasione di sapere che il cognome che veniva dato ai trovatelli era Colombo, poi si è trovato un sistema con cui da una parte i trovatelli non erano più facilmente riconoscibili a prima vista, ma che comunque si riuscivano a individuare le loro origini: il nome e il cognome che venivano loro imposti iniziavano entrambi con la stessa lettera.