Qualcuno sa dirmi se presso l'Istituto della Pietà di Venezia vi sia un archivio con i dati di provenienza degli orfani che venivano ospitati?
E sapete se questi archivi siano consultabili?
Istituto della Pietà di Venezia
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"Il materiale documentario è consultabile, previa richiesta d'autorizzazione all'Amministrazione dell'Ente.
Gli studenti dovranno produrre anche una lettera di presentazione del docente a cui fanno riferimento per la ricerca."
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Marcello D'Aleo
http://www.ricercagenealogica.it/
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Dopo mesi di ricerche sono riuscito ad avere una risposta da parte dell'archivio storico dell'Istituto della Pietà di Venezia.

Purtroppo per il momento non ho trovato alcuna indicazione su chi fossero i genitori naturali del mio antenato Abele Carissimi, che su tutti i documenti di stato civile risulta essere "figlio di ignoti".
Resta tuttavia un altro mistero da risolvere.
Negli anni '50-'60 un mio prozio, fratello di mio nonno e defunto nel 1970 (non l'ho mai conosciuto di persona), effettuò delle ricerche sulle origini del suo nonno Abele Carissimi.
I risultati delle sue ricerche sono stati tramandati alla famiglia
Poté accedere a dati a suo dire "riservati" sulle origini di suo nonno Abele.
Secondo quanto riferitomi Abele sarebbe stato figlio di una "popolana di origine bergamasca" e di un nipote dell'ultimo doge di Venezia.
Di queste informazioni non vi è traccia nei documenti presenti nell'archivio dell'Istituto della Pietà.
Tuttavia le notizie trovate dal mio prozio hanno dei fondamenti, in quanto:
1) Il cognome Carissimi è effettivamente tipico del Bergamasco e non di Venezia
2) Nel 1852 risultava essere vivente a Venezia una certa Cecilia Carissimi, nata nel 1833 presso l'Istituto della Pietà. Nel 1852 risultava vivere da sola e lavorare come "serva" presso una ricca famiglia (i Manin discendenti dell'ultimo doge di Venezia?)
3) Risulta la nascita di una Erminia Carissimi sempre l'Istituto della Pietà nel 1855.
E' noto che la quasi totalità dei cognomi assegnati ai bambini affidati all'Istituto della Pietà fosse inventato di sana pianta.
Tuttavia non mi pare credibile che il mio prozio si sia inventato di sana pianta le notizie riferite.
In più che negli anni '50-'60 non c'era internet per sapere che il cognome Carissimi èmolto diffuso in provincia di Bergamo (pur essendoci anche molti Carissimi in Italia Centrale).
Secondo voi dove potrebbe aver attinto mio prozio quelle informazioni sulle origini del suo nonno Abele?
Presso l'archivio dell'Ospedale Civile di Venezia?
Dall'atto di battesimo a Venezia (che ho richiesto di avere)?
Presso altre fonti documentali, ad esempio, dell'arma dei carabinieri?

Purtroppo per il momento non ho trovato alcuna indicazione su chi fossero i genitori naturali del mio antenato Abele Carissimi, che su tutti i documenti di stato civile risulta essere "figlio di ignoti".
Resta tuttavia un altro mistero da risolvere.
Negli anni '50-'60 un mio prozio, fratello di mio nonno e defunto nel 1970 (non l'ho mai conosciuto di persona), effettuò delle ricerche sulle origini del suo nonno Abele Carissimi.
I risultati delle sue ricerche sono stati tramandati alla famiglia
Poté accedere a dati a suo dire "riservati" sulle origini di suo nonno Abele.
Secondo quanto riferitomi Abele sarebbe stato figlio di una "popolana di origine bergamasca" e di un nipote dell'ultimo doge di Venezia.
Di queste informazioni non vi è traccia nei documenti presenti nell'archivio dell'Istituto della Pietà.
Tuttavia le notizie trovate dal mio prozio hanno dei fondamenti, in quanto:
1) Il cognome Carissimi è effettivamente tipico del Bergamasco e non di Venezia
2) Nel 1852 risultava essere vivente a Venezia una certa Cecilia Carissimi, nata nel 1833 presso l'Istituto della Pietà. Nel 1852 risultava vivere da sola e lavorare come "serva" presso una ricca famiglia (i Manin discendenti dell'ultimo doge di Venezia?)
3) Risulta la nascita di una Erminia Carissimi sempre l'Istituto della Pietà nel 1855.
E' noto che la quasi totalità dei cognomi assegnati ai bambini affidati all'Istituto della Pietà fosse inventato di sana pianta.
Tuttavia non mi pare credibile che il mio prozio si sia inventato di sana pianta le notizie riferite.
In più che negli anni '50-'60 non c'era internet per sapere che il cognome Carissimi èmolto diffuso in provincia di Bergamo (pur essendoci anche molti Carissimi in Italia Centrale).
Secondo voi dove potrebbe aver attinto mio prozio quelle informazioni sulle origini del suo nonno Abele?
Presso l'archivio dell'Ospedale Civile di Venezia?
Dall'atto di battesimo a Venezia (che ho richiesto di avere)?
Presso altre fonti documentali, ad esempio, dell'arma dei carabinieri?
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