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Significato Nomi nell'Ottocento
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 14:51
da Emmebi
Buongiorno, ho notato che negli archivi dei nati cattolici, del periodo 1820-1860, al nato venivano messi sempre 3 nomi (almeno). Nella mia famiglia ricorrono spesso gli stessi nomi, per generazioni, un paio sono i nomi dei nonni/bisnonni. Sapete se c'è una logica nella scelta?
Poi vorrei chiedervi se a vostro avviso, ci può essere qualche scelta "politica" , non mi vengono in mente altre accezioni ma spero sia chiaro, nella scelta di un nome come NAPOLEONE per un figlio intorno al 1830 in Toscana (Livorno). Napoleone è morto nel 1821.
Mi rendo conto che sono domande che richiederebbero una contestualizzazione storiografica, spero però che qui nel forum ci sia qualcuno che possa darmi qualche spunto.
grazie
MB
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 17:33
da gianantonio_pisati
Era una questione di moda. Una volta solo i benestanti mettevano più nomi. Quanto a Napoleone, la motivazione è certamente politica, ma sempre legata alla moda. Come la moda dei nomi Pio quando c'erano i papi con questi nomi.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 17:36
da gianantonio_pisati
Per non parlare dei nomi Vittorio, Emanuele e Umberto in età monarchica, o il nome Benedetto come secondo nome tornato in auge con Benedetto XVI. Per non parlare dell'aumento del nome Francesco. I potenti di turno hanno sempre attratto le classi medio-basse. Anche il nome William per William d'Inghilterra o Walter per Walter Chiari, ecc.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 17:44
da qwerty05051821
nel 1700 il nome Napoleone era raro ma con l'avvento di Napoleone Bonaparte/Buonaparte e del suo impero e i suoi ideali di libertà lo ha reso molto popolare in particolare in italia negli anni 10,20,30 e 40 del 800
Giuseppe Garibaldi chiamò il primo figlio avuto da Anita, Menotti Garibaldi in onore di un patriota italiano che Garibaldi definisce nelle sue memorie come un martire. Menotti è il cognome del patriota non il nome.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 18:49
da Emmebi
gianantonio_pisati ha scritto:Era una questione di moda. Una volta solo i benestanti mettevano più nomi. Quanto a Napoleone, la motivazione è certamente politica, ma sempre legata alla moda. Come la moda dei nomi Pio quando c'erano i papi con questi nomi.
Davvero solo i benestanti? nei registri che ho consultato, avevano 3 nomi tutti, anche i figli degli indigenti...Pensavo fosse una regola religiosa.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 19:07
da Tegani
Emmebi ha scritto:
Davvero solo i benestanti? nei registri che ho consultato, avevano 3 nomi tutti, anche i figli degli indigenti...Pensavo fosse una regola religiosa.
Ho trovato un sacco di contadini con più nomi, compresi avi miei. Magari riprendevano il nome dei nonni o anche del santo del giorno, o del santo o della festività più importante nelle immediate vicinanze nel calendario (es. Valentino il 14 febbraio, o Palmira il giorno delle palme).
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 19:13
da ziadani
qwerty05051821 ha scritto:Giuseppe Garibaldi chiamò il primo figlio avuto da Anita, Menotti Garibaldi in onore di un patriota italiano che Garibaldi definisce nelle sue memorie come un martire. Menotti è il cognome del patriota non il nome.
L'avesse chiamato Ciro chi mai avrebbe pensato a Ciro Menotti?
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 19:20
da ziadani
gianantonio_pisati ha scritto: Una volta solo i benestanti mettevano più nomi.
Un mio avo bottegaio e per niente benestante, mise ai propri figli cinque o sei nomi;, avendo battezzato otto figli ha dovuto fare un grande sforzo di fantasia.
Questo nonno era un caso limite, comunque nelle mie ricerche ho sempre trovato bambini cui venivano appioppati più e più nomi, rari quelli con un nome solo.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 19:47
da alexlavopa
ti posso parlare dei documenti che tratto io : battesimi Bari XVIII secolo
Quasi tutti hanno più nomi di battesimo, almeno 3 o 4 (raramente 2, mai uno solo)
ci sono le regole classiche della trasmissione del nome : primo figlio/a prende il nome del nonno/a paterno, secondo/a quello del nonno/a materno, poi zii paterni materni ecc.
tra i 3/4 nomi che vengono dati al battesimo quello utilizzato successivamente (atti di matrimonio, morte ecc) non è sempre il primo
quasi sempre uno dei nomi è quello del padrino/madrina, ma non sempre si tratta del nome che poi verrà utilizzato
quanto ai significati c'è quello religioso, per esempio del patrono del luogo: a Bari ad esempio i Nicola e Cola (Nicolaa per le bambine) si sprecano

Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 20:17
da mb73bz
Buona sera,
Anche la maggior parte dei miei anenati dal 1600 in poi aveva due se non tre nomi. Nell' 800 ho trovato un mio antenato chiamato Italo Vittorio Emanuele, ma lui viveva nella Trento asburgica.
Marco
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 21:46
da gianantonio_pisati
Dalle nostre parti i nomi plurimi (da tre in poi) cominciano a Ottocento inoltrato. Qualsiasi registro prendete di battesimo di una parrocchia del Lodigiano nel 500-600-700 i nomi sono quasi sempre uno, massimo due: Carlo Giuseppe, Francesco Saverio, ecc. al massimo. Nelle bambine tutte le varianti di Maria e un altro nome. Solo i ricchi o gli arrampicatori sociali avevano più nomi o nomi strani. Un mio antenato molto benestante di metà cinquecento (ramo collateralissimo), si chiamava Alcibiade e aveva chiamato i figli Pietro Pericle, Giulia Venere, ecc. Per distinguersi. Anche nomi come Leopoldo, Eugenio, Edoardo, Alberto, Ludovico, ecc. come Virginia, Clotilde, Anastasia facevano la differenza rispetto ai poveri che si chiamavano Giuseppe, Giovanni, Pietro, Antonio, Francesco, ecc.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 21:50
da ziadani
Paese che vai, usanza che trovi.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 21:51
da Strategico8
Friuli, XVII - XIX secolo:
L'80% aveva un nome solo, sempre gli stessi nomi senza soluzione di continuità. Raro il doppio nome, rarissimo il triplo. Doppio e terzo nome presenti e "diffusi" a partire dagli anni '70 dell'800.
Poca fantasia, refrattari ai personaggi storici/politici/di governo. Molto legati alla tradizione con "nomi di famiglia" tramandati di generazione in generazione. Fantasia e varietà introdotte solo dalla scolarizzazione dell'Italia liberale appena unificata.
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 21:53
da gianantonio_pisati
Menomale, perché quando parlo sembra sempre che le mie siano eccezioni. 😜
Inviato: lunedì 13 marzo 2017, 22:07
da gianantonio_pisati
Ziadani, che tipo di bottegaio era? Perché da noi se uno aveva un negozio e non faceva l'agricoltore, era considerato benestante. Un macellaio di Milano, Pietro Maria Gattoni, era riuscito a far fortuna è a comprare i beni dell'asse ereditario Corio Visconti Figliodoni a Meleti.