Francesco Prinzivalli
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Prinzivalli_Francesco_1833_1885
Francesco è nato il 22 Aprile 1833.
Il padre di Francesco era Letterio Prinzivalli e la madre era Carmela Bertuccio.
I nonni paterni si chiamavano Giuseppe Prinzivalli e Antonia Giacobbe.
Lui ha avuto tre fratelli e quattro sorelle, di nome Antonino, Giovan Battista, Giovan Battista, Rosaria, Giuseppa, Eleonora e Nazzarena.
Era quarto di otto figli.
E' deceduto all'età di 51 anni il 22 Gennaio 1885.
Note Generali
Francesco, nato a Messina in Largo dello Spedale e registrato agli atti come Francesco de Paola.
Venne battezzato dal parroco della Chiesa di San Leonardo in San Matteo (chiesa crollata durante il terremoto del 1908).
Darà origine al ramo emigrato in Egitto.
A 15 anni è possibile che abbia assistito alla sollevazione popolare antiborbonica ed al conseguente bombardamento di Messina da una nave al largo per ordine di re Ferdinando II, da allora soprannominato Re Bomba. A 23 anni sposa Maria Martinotti, e dall'atto di matrimonio si viene a sapere che era impiegato. A 27 anni (1860) assiste al passaggio di Garibaldi alla testa delle sue truppe provenienti da Marsala e dirette in continente per andare a completare l'Unità d'Italia. Dopo avere avuto tre figli (Concetta nel 1861 ; Letterio nel 1863 ; Nicolò nel 1865), Francesco decide, nel 1866, di emigrare in Egitto.
Avendo dei figli ancora in tenera età, si può supporre che sia stato costretto a questo passo decisivo, ma la causa è ancora da scoprire (condanna all'esilio ?). E' noto che nel 1866 Messina era sprofondata in una grave crisi economica provocata dall'imposizione delle nuove leggi "piemontesi": chiusura dell'unica industria esistente, quella della seta, e la revoca del Porto Franco. La città era anche in uno stato di grave crisi politica provocata dalla resistenza dei fedeli al re borbonico ed alla conseguente caccia spietata non soltanto ai considdetti "banditi" ma anche a tutti gli oppositori politici (mazziniani in testa).
Giunto ad Alessandria d'Egitto, abita nel quartiere del Forte Napoleone, quartiere di immigrati, ed esercita il mestiere di falegname. Ad Alessandria nascono nove dei suoi dodici figli.
Ma le peripezie della famiglia non sono finite: nel 1882 la città di Alessandria, a seguito di sommosse xenofobe antieuropee, viene bombardata dalle navi inglesi ancorate nel porto, preludio all'occupazione inglese dell'Egitto. La città viene distrutta, la gente scappa. Non si ha notizia di come sopravvissero, se si misero in salvo su una delle navi inviate dall'Italia per evacuare i connazionali, o se rimasero nascosti presso una famiglia araba. Si sa soltanto che Francesco morì ad Alessandria il 22 gennaio 1885 a soli 51 anni. Fù sepolto nel Cimitero Civile e sulla sua tomba fu posta una lapide con l'epitaffio: "Libero pensatore", segno che era iscritto ad una delle Logge massoniche italiane allora esistenti in Egitto.
http://www.nivini.it/default.htm?page=P ... d00906.htm