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Regola per come indicare i nomi nell'albero genealogico
Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 6:29
da franco54
Buongiorno a tutti,
come vi regolate nell'indicare il nome della persona nell'albero genealogico? Spesso nell'atto di nascita al bambino/a vengono dati più nomi e molte volte senza alcuna virgola tra di loro. Questi nomi nei successivi atti di matrimonio o morte vengono ridotti ad uno, c'è una regola che indica come comportarsi in questi casi?
Grazie per i suggerimenti che mi darete - Franco
Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 8:55
da cannella55
Non so se ci sia una regola, io mi comporto così:trascrivo il nome completo alla nascita e poi solo quello con cui veniva conosciuto o trascritto negli atti successivi, tipo matrimonio o morte.
Il mese e l'anno di nascita mi aiutano a distinguere gli omonimi.Uso ancora la carta, quindi, trascrivere una sfilza di nomi sarebbe poco opportuno,invece, negli alberi on line metto tutto.
Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 10:00
da Tegani
Nella stesura del proprio albero, ognuno si fa le sue regole. Io ti suggerisco di scrivere il nome più frequentemente usato, ma di conservare comunque a parte il nome completo di nascita e/o le varianti trovate nei vari documenti.
Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 10:42
da adasdia
Io trascrivo nei miei appunti tutti i nomi, ma nell'albero indico soltanto il primo e, se differente, quello utilizzato successivamente. Se i nomi sono in latino, cerco sempre di riportarli in italiano, anche se la cosa non sempre è facile (Aloisio/Luigi Baldassare/Baldassarre, Gioachino/Gioacchino, Carla/Carola, Cosma/Cosimo, Nunzia/Annunziata, etc.).
Francesco Paolo lo riporto per intero, anche se successivamente rimane soltanto Francesco. Stessa cosa quando come primo o secondo nome ritrovo Maria e/o Anna.
Inviato: martedì 17 dicembre 2019, 11:38
da Tegani
Un ulteriore problema, se così vogliamo chiamarlo, è il fatto che la traduzione in italiano dal latino può non rispecchiare il vero nome con cui veniva appellato il nostro antenato nella lingua ufficiale locale in epoca pre-unitaria. La questione, che avevo sollevato anche in un'altra discussione, mi si è presentata leggendo atti notarili in volgare, e faccio un esempio fra i tanti: un mio antenato, negli atti redatti in latino, veniva chiamato Nicolaus; bene, in italiano lo traduco Nicola; però negli atti notarili in volgare era detto Nicolò, come spesso si usava nella Repubblica Veneta; devo quindi scrivere Nicolò? Suppongo di sì, però se penso che nella zona in cui viveva, in quell'epoca storica era nettamente prevalente la presenza cimbra, e da altri documenti risulta che la gente parlava tra loro esclusivamente in cimbro, mentre usavano il veneto solo nei rapporti con i forestieri e col governo centrale, ne deduco che il suo vero nome era... boh? Klaus? Lo stesso potrei dire per gli altri: Paulus-Paolo-Polo, Dominicus-Domenico-Domenego, ecc.
Attualmente non ho trovato una soluzione al problema, per ora traduco in italiano.