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Dove si conservano i processetti matrimoniali

Inviato: martedì 29 dicembre 2009, 21:14
da fullons
Salve ragazzi
Spero che stiate passando delle buone feste.

Ieri sono tornato dalla Calabria, e tra un peperone ripieno e un bicchiere di vino ho fatto una visita alla chiesa parrocchiale dei miei bisnonni, trovando con mia grande sorpresa l'archivio parrocchiale perfettamente ordinato e catalogato e con i registri che incominciano a partire dal 1746 per i battezzati, e dal 1816 per i maritati e defunti. Non male considerando che nel paesino vicino iniziano dalla metà dell'800.

Volevo chiedervi se i processetti matrimoniali allegati ai matrimoni siano conservati negli archivi di stato, e come si chiamano i libri dove sono stati inventariati e confezionati
grazie

Inviato: martedì 29 dicembre 2009, 23:24
da Rachis
Si conservano negli archivi della Curia e negli archivi parrocchiali.
Rachis

Inviato: martedì 29 dicembre 2009, 23:44
da fullons
Si conservano negli archivi della Curia e negli archivi parrocchiali.
Rachis
La cosa mi sembra piuttosto improbabile. :? ma potresti anche avere ragione
I mormoni li hanno filmati asssieme agli atti di stato civile, senza contare che se io fossi un prete cattolico, difficilmente darei disponibilità a far copiare il mio archivio a una persona di un altra fede religiosa che successivamente battezzerà post-mortem le persone citate nei documenti.
In alcuni casi sono statele regioni a proibirne la copiatura, ad esempio il Veneto.

E poi non si spiegherebbe perchè i processetti filmati dai mormoni inizino nel 1809

Mi pare che l libri dove sono conservati questi documenti si chiamino delle lacrime o qualcosa del genere...

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 2:05
da fullons
Mi ha appena risposto una amica che fa ricerche sui i film dei mormoni.
I film sono stati tutti filmati nei vari archivi di Stato (almeno per quelli riguardanti la prov. di Cosenza).

Adesso la domanda è se i processetti matrimoniali anteriori al 1809 siano conservati ed accessibili nella diocesi.

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 8:42
da Rachis
Cortese Fullons,
la mia dritta è ben motivata.
Gli atti prodotti dall'ente ecclesiastico sono a disposizione degli studiosi. Anche l'Archivio segreto vaticano (che non è segreto nel senso comune del termine) è aperto agli studiosi e se tu chiedessi le relationes ad limina apostolorum, te le farebbero fotocopiare o microfilmare. Devi motivare la ricerca (pubblicazione ad ex.).
Gli archivi diocesani hanno il loro regolamento. Tutti ne hanno accesso motivato (studio, libri da pubblicare, genealogia...). Lo dico per diritto canonico e per lunga esperienza personale. A meno che si tratti di documenti recenti (oltre i 70 anni sono considerati consultabili). Negli archivi diocesani ci sono persone spesso preparate ed affidabili.
Bisogna smitizzare...
Gli archivi parrocchiali sono di più difficile accesso perché non c'è personale, non sono stati inventariati i documenti e perché i parroci non sempre sono disponibili e preparati in materia. Non si può pretendere che ci sia sempre il parroco tuttofare. Ma anche qui i documenti sono perfettamente disponibili. La ritrosia di qualche parroco è ben motivata: documenti preziosi ed unici, irripetibili che possono essere sottratti, rovinati da persone inadatte a consultarli. Non dimenticare che sono unici e che non finiscono una volta che uno li ha visti e fotografati... ma sono da tramandare per tutti.
Tornando ai processetti, è come ti dicevo.
Per obbligo canonico essi sono custoditi nelle parrocchie e versati negli archivi diocesani, se le parrocchie non fossero in grado di custodirli.

Rachis

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 8:46
da Rachis
Sui Mormoni: buon lavoro quello che fanno, ma non sono sempre affidabilissimi. Vale la regola aurea del guardare di persona. Le loro indicazioni vanno sempre verificate: l'errore è sempre possibile.
Ma la loro ricerca e disponibilità non ha nulla a che vedere con gli archivi.

Rachis

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 9:44
da viviesse
Rachis ha scritto:
"Gli atti prodotti dall'ente ecclesiastico sono a disposizione degli studiosi. Anche l'Archivio segreto vaticano (che non è segreto nel senso comune del termine) è aperto agli studiosi e se tu chiedessi le relationes ad limina apostolorum, te le farebbero fotocopiare o microfilmare. Devi motivare la ricerca (pubblicazione ad ex.).
Gli archivi diocesani hanno il loro regolamento. Tutti ne hanno accesso motivato (studio, libri da pubblicare, genealogia...). Lo dico per diritto canonico e per lunga esperienza personale. A meno che si tratti di documenti recenti (oltre i 70 anni sono considerati consultabili). Negli archivi diocesani ci sono persone spesso preparate ed affidabili.
Bisogna smitizzare...
Gli archivi parrocchiali sono di più difficile accesso perché non c'è personale, non sono stati inventariati i documenti e perché i parroci non sempre sono disponibili e preparati in materia. Non si può pretendere che ci sia sempre il parroco tuttofare. Ma anche qui i documenti sono perfettamente disponibili. La ritrosia di qualche parroco è ben motivata: documenti preziosi ed unici, irripetibili che possono essere sottratti, rovinati da persone inadatte a consultarli. Non dimenticare che sono unici e che non finiscono una volta che uno li ha visti e fotografati... ma sono da tramandare per tutti."

Rachis
Finalmente una spiegazione comprensibile sull'accessibilità ai registri ecclesiastici in generale e parrocchiali in particolare (con i quali ho qualche conto in sospeso).
V.

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 10:12
da Luca.p
fullons ha scritto:E poi non si spiegherebbe perchè i processetti filmati dai mormoni inizino nel 1809...
Attento a non fare confusione tra stato civile (anche se preunitario) e documenti ecclesiastici.
Gli allegati ai matrimoni sono atti dello Stato Civile (e comprendono pubblicazioni e documenti presentati dai futuri sposi all'ufficiale di Stato Civile per il corretto adempimento degli obblighi di legge).
Gli "acta matrimonialia" (più comunemente conosciuti come "processetti") sono documenti di carattere prettamente religioso.
Se usi la funzione "cerca" (sempre altamente raccomandata) troverai diverse discussioni al riguardo.

L.

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 10:13
da Rachis
Come in tutte le cose bisogna usare il buon senso.
I parroci hanno alto il senso della responsabilità della custodia di documenti così preziosi. Non si possono affidare a sconosciuti senza operare un minimo di filtro.
In più alcuni pretendono le fotocopie. Non sanno che ogni fotocopia significa rovinare un registro: alterazione della temperatura in tempi rapidi della carta, piegature che sfasciano i dorsi, persino le impronte della mano (che è grassa per natura) rimangono sul supporto cartaceo in modo indelebile...
Ho visto pochi studiosi dire: visto che i registri sono in cattive condizioni, mi adopero per trovare fondi per il loro restauro. Spesso capita che, una volta fatta la ricerca, si dimentica persino di lasciare un piccolo contributo specifico per il loro restauro...
E quando un parroco è poco sensibile, bisogna aiutarlo a diventare sensibile.
Per dire che oramai da anni la sensibilità verso la ricerca è cambiata basta andare sul sito "www.memoriadeisacramenti.it", per capire quanto sta a cuore rendere disponibile l'immenso patrimonio archivistico dei cattolici.
Rachis

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 10:20
da Rachis
Come ha ben detto Lucap bisogna essere molto attenti ad usare i termini corretti.
Ovviamente parlo di processetti matrimoniali, che sono importanti ai fini della ricerca storico-genealogica, in quanto contengono dati, almeno i più antichi, che solo il parroco poteva redigere: ad ex. piccoli alberi genealogici per dimostrare il grado di consanguineità per le eventuali dispense del vescovo...

Rachis

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 10:33
da Rachis
Ultima osservazione.
Se vi sono processetti matrimoniali nell'archivio di stato è un fatto "anomalo".
I processetti matrimoniali sono documenti ecclesiastici. E sono negli archivi delle diocesi e parrocchie.
In più lì si trovano anche le promesse matrimoniali.

Gl atti di matrimonio sono negli archivi di stato ed in quelli dei comuni.

Possono cambiare le dizioni a seconda delle zone d'Italia per quanto riguarda il civile (stati pre-unitari), difficile per quanto concerne l'ecclesiastico (in quanto la Chiesa è unica...).

Rachis

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 10:36
da Rachis
Ultima considerazione:
Lo stato civile nasce con gli editti napoleonici, come si sa.
Ma poco si sa che sotto molti aspetti ha copiato l'anagrafe sacramentale (nati, matrimoni, morti).
Le promesse matrimoniali NON nascono con lo stato civile, ma sono eredità ecclesiastica, già presente dal XVIII secolo in forma abbastanza strutturata, prima ancora con il complesso meccanismo di atti pre-matrimoniali.
Cordialità.
Rachis

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 11:24
da bigtortolo
E non è detto che vengano sempre compilati :

"Circa poi il libro del stato delle Anime, ve n’ è uno, o due, o tre anni coperti con carta di cera, e sono bislonghi cioè col foglio piegato per mettà."

scriveva lo zelantissimo Don Bernardino Lanino, parroco del mio paese nel 1772 , in una sua relazione annua.
E di quei 2 o 3 anni più nessuna traccia.

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 12:11
da Rachis
Eh già...

Inviato: mercoledì 30 dicembre 2009, 12:12
da Jack_Burton
In parrocchia nel paese del mio ramo materno ci sono tutti dal 1686 al 1955
In parrocchia nel paese del mio ramo paterno non c'e' nemmeno il prete, non sono mai riuscito ad entrarci.

Jack