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Origini del cognome Di Filippo

Inviato: sabato 6 marzo 2010, 13:19
da onorcaduti
Salve a tutti, sto effettuando una ricerca genealogica sul mio cognome: Di Filippo. Vorrei sapere se qualcuno ha delle informazioni da darmi al riguardo.
I miei avi erano di un paese della Provincia di Salerno, più precisamente, Siano.
Dai processetti matrimoniali, dallo stato delle anime e dagli atti comunali consultati (sono riuscito a risalire ai miei avi sino alla fine del 1700, non oltre in quanto presso la Chiesa madre di Siano sono conservati solo i processetti matrimoniali dal 1848 mentre la registrazione dei battesimi dal 1794) presso il suddetto Comune risulta che i miei avi hanno risieduto almeno sino alla fine del 1700 data oltre la quale non sono riuscito ad andare oltre a Siano.
Particolarità che ho trovato (che non sono riuscito a spiegarmi)durante le mie ricerchè è che il cognome Di Filippo sia dai documenti comunali che ecclesiastici veniva registrato: di Filippo (ovvero con la lettera d minuscola invece che D maiuscola come risulta invece oggi).
Sperando di poter ricevere, tante informazioni utili alla mia ricerca, ringrazio anticipatamente quanti vorrano dare il loro contributo. Grazie mille per la disponibilità e l'attenzione che mostrerete alla mia richiesta.

Inviato: sabato 6 marzo 2010, 14:11
da fullons
Ciao
Sto facendo delle ricerche genealogiche nella provincia di Cosenza, e tra i miei bisbisnonni c'è Eugenia De Filippo.
Nel paese di Montalto Uffugo fino alla fine del '700 Il cognome "Di Filippo" e "Filippo" era in origine " Filippis", per poi diventare De Filippo agli inizi dell'800.

Verso l'unità d'Italia il cognome ebbe un ulteriore modifica e passo ad essere Di Filippo.

Il cambio da "De" a Di non è un cambio casuale, infatti molti nomi cambiarono allo stesso modo:

Di Lio
Di Rose
Di ciancio

Purtroppo non ho ancora capito il perchè di questo cambio,magari c'è stato un passaggio verso un "italianizzazione" ma non saprei dire.

Dai una occhiata a questo link
http://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/index.htm

Saluti

Inviato: sabato 6 marzo 2010, 17:49
da onorcaduti
Ciao Fullons, ti ringrazio tanto per aver dato il tuo contributo alla mia ricerca. Devi sapere che nel mio comune di origine ovvero Siano oltre al cognome Di Filippo (dagli atti ecclesiastici e comunali veniva riportato anche come: di Filippo o anche solo Filippo) ci sono altri cognomi come De Filippis e De Filippo proprio come a Montalto Uffugo. Ciò che ancora non riesco a capire è il perchè si è passati dalla lettera d minuscola alla D maiuscola. Grazie mille Fullons appena avrai delle ulteriori notizie al riguardo ti prego di farmele ricevere. Ciao Seby.

Inviato: sabato 6 marzo 2010, 18:31
da fullons
Secondo me non dovresti concentrarti troppo sulla D maiuscola o minuscola, ma alla sparizione dell'articolo.
Cerca di riunire tutte le famiglie Filippo di Siano in un unico albero genealogico, sicuramente sono tutti discendenti di un antico Filippo ,o forse più di uno, chissà.

Secondo me ti conviene chiedere all'archivio di Stato di Salerno il cd del catasto onciario di Siano.
Ti costerà 100 euro ma sicuramente troverai molte informazioni utili alla ricerca.

I processetti che hai trovato nella chiesa che tipo di documenti contengono?
e chi li ha redatti?

Inviato: sabato 6 marzo 2010, 22:45
da onorcaduti
Ciao, i processetti matrimoniali che ho trovato presso la parrocchia contengono alcune domande che venivano chieste ai promessi in matrimonio ed ai relativi testimoni circa l'unione che doveva essere celebrata di li a poco: tali documenti riportano la paternità e maternità degli sposi, le professioni che svolgevano ecc. Venivano redatti dal parroco, il quale riportava su tali documenti le risposte che davano gli sposi ed i testimoni a precise domande come ad esempio da quanto tempo si conoscevano tra loro, se erano stati residenti stabilmente sempre nel paese ecc. Tali documenti venivano redatti in duplice copia, una rimaneva in parrocchia ed un altra era inviata all'Arcidiocesi di Salerno (alcuni processetti matrimoniali li ho consultati anche li). Grazie per il consiglio proverò con l'AdS di Salerno sperando di riuscire ad avere nuove informazioni.

Re: Origini del cognome Di Filippo

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 19:15
da daniel854
onorcaduti ha scritto:Salve a tutti, sto effettuando una ricerca genealogica sul mio cognome: Di Filippo. Vorrei sapere se qualcuno ha delle informazioni da darmi al riguardo.
I miei avi erano di un paese della Provincia di Salerno, più precisamente, Siano.
Dai processetti matrimoniali, dallo stato delle anime e dagli atti comunali consultati (sono riuscito a risalire ai miei avi sino alla fine del 1700, non oltre in quanto presso la Chiesa madre di Siano sono conservati solo i processetti matrimoniali dal 1848 mentre la registrazione dei battesimi dal 1794) presso il suddetto Comune risulta che i miei avi hanno risieduto almeno sino alla fine del 1700 data oltre la quale non sono riuscito ad andare oltre a Siano.
Particolarità che ho trovato (che non sono riuscito a spiegarmi)durante le mie ricerchè è che il cognome Di Filippo sia dai documenti comunali che ecclesiastici veniva registrato: di Filippo (ovvero con la lettera d minuscola invece che D maiuscola come risulta invece oggi).
Sperando di poter ricevere, tante informazioni utili alla mia ricerca, ringrazio anticipatamente quanti vorrano dare il loro contributo. Grazie mille per la disponibilità e l'attenzione che mostrerete alla mia richiesta.
Questi continui cambiamenti sono piuttosto frequenti nel sud Italia, in particolare nei cognomi patronimici con o senza particella. E con altro tipo di modificazioni, sono cambiamenti frequenti in tutta Italia. Bisogna considerare che i cognomi italiani si sono iniziati a stabilizzare solo a partire dall'inizio dell'800, prima di allora un cognome poteva essere riportato in più modi diversi persino nello stesso documento.

Le porto la mia esperienza personale. Il cognome di una famiglia siciliana su cui ho effettuato delle ricerche (DI LORENZO) cambia frequentemente forma nel corso degli ultimi secoli, ricalcando grosso modo l'iter del cognome sul quale sta effettuando lei delle ricerche.

Tra 500 e 600, il cognome DI LORENZO si trova nelle forme LAURENTIO, de LAURENTIO, LAURENTIIS, LORENZIS, DE LORENZI e non esiste un solo documento con scritto DI LORENZO. Nel 700 il cognome sembra stabilizzarsi su LORENZO, DE LORENZO, DE LORENZI. E solo tra la fine del 700 e l'inizio dell'800 la particella DE viene sostituita dalla particella DI, prima rigorosamente minuscola (di LORENZO), poi maiuscola (DI LORENZO), mentre scompare del tutto la forma plurale del cognome (LORENZI sia senza che con la particella). Effettuando una ricerca genealogica, ho scoperto che non tutti i rami che si sono creati nel corso degli ultimi 3 secoli portano oggi lo stesso cognome perché non tutti hanno seguito gli stessi cambiamenti ortografici.

Ignoro anch'io i motivi di questi cambiamenti, anzi se qualcuno mi può fornire una spiegazione gliene sarei grato.

Quello che ho capito è che quando si effettua una ricerca a ritroso su una famiglia, bisogna considerare un cognome in tutte le sue molteplici varianti, sia presenti che passate. E' un'idea dura da vincere, portati come siamo a considerare cognomi diversi (esempio: Lorenzi o Di Lorenzo o De Lorenzo) quelle che in realtà sono semplicemente forme diverse dello stesso cognome.

Spero di esserle stato utile in qualche modo.

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 19:49
da Luca.p
Benvenuto nel forum daniel854.
In parte la risposta alla tua (in questo forum siamo abituati così ;) ) domanda è già presente in quanto da te scritto. Aggiungo che il cognome come lo intendiamo noi (con tutto il carico di diritti-doveri che si porta dietro, basti pensare al codice fiscale e a tutto ciò che vi è collegato!) è un'invenzione moderna, a farla "lunga lunga" diciamo dal 1866 in poi ma, secondo me, anche meno. Prima di quella data (se si esclude lo Stato Civile napoleonico, 1809-1814 con "strascichi") l'unica forma di controllo demografico era svolto dalla Chiesa Cattolica, ma con un fine ben diverso (almeno sulla carta): quello della cura delle "anime". Lo scopo era quello di garantire che tutti seguissero una vita da perfetti cristiani (battesimo, cresima, confessione e comunione almeno a Pasqua, matrimonio in "faciem ecclesiae", estrema unzione e codazzi "post mortem"...) e non certo a formare uno Stato Civile. A questo fine era richiesto ai parroci che si tenessero i libri parrocchiali affinché anche i loro successori potessero ricostruire la vita cristiana dei propri parrocchiani; la cosa fondamentale era che non ci fosse possibilità di confusione tra "anime" e tutto era valido per raggiungere questo scopo: patronimici, soprannomi o cognomi non importava, fondamentale era l'individuazione certa delle persone. Se per far questo cambiavano desinenza o particella che importanza poteva avere?

L.

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 21:39
da Vincimanno
Lucap ha scritto:... a farla "lunga lunga" diciamo dal 1866 in poi ma, secondo me, anche meno. Prima di quella data (se si esclude lo Stato Civile napoleonico, 1809-1814 con "strascichi") l'unica forma di controllo demografico era svolto dalla Chiesa Cattolica, ma con un fine ben diverso ...
Però non dimentichiamo che nel Regno delle Due Sicilie (cioè per quasi metà Italia) lo stato civile comincia dal 1809-1812 e prosegue senza soluzione di continuità fino ad oggi.
(Precisazione non da poco, visto che l'utente onorcaduti parla proprio della provincia di Salerno).

Per il resto, ovviamente, sottoscrivo tutto quello che dice Lucap.

Inviato: martedì 9 marzo 2010, 23:20
da Luca.p
Giusto, infatti ho scritto "1809-1814 con strascichi".
Comunque, anche dopo l'istituzione dello Stato Civile unitario la serietà del compito non era sempre ben percepita dagli Uff. di S.C. (o forse se ne prendevano gioco apposta). Tre esempi:
1) I cognomi a dir poco "sgradevoli" affibbiati ad alcuni bambini abbandonati
2) Esperienza diretta, U. di S.C. "simpatico", periodo appena successivo alla seconda g.m.: papà campagnolo si presenta a dichiarare la nascita della figlia. - Come la vuol chiamare? - Catia (pronunciandolo con la cadenza tipica di questa parte d'Italia, dove le c e le t spesso "straripano" verso le loro sorelle più "dure". Risultato? Questa signora per l'anagrafe italiana si chiama Gadia!
3)Esperienza diretta, U. di S.C. "distratto", stesso periodo: due fratelli nati a distanza di pochissimi anni, uno ha il cognome che finisce in "aggi", l'altro in "aggia"

Solo tre esempi, ma la casistica potrebbe essere più lunga.

L.