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I nostri nonni nascevano dentro casa?
Inviato: lunedì 14 marzo 2011, 19:12
da fullons
Nell'atto di nascita dei miei nonni ho scoperto che questi sono nati nella propia casa in Argentina negli anni '20.
Sapete se questa usanza vi era anche in Italia ?
Ho scoperto anche che attualmente molte persone dei paesi del sud Italia non nascono più nei loro paesi ma devono per forza andare nei capoluoghi di provincia per andare in strutture adeguate a far nascere i bambini.
strani i casi della vita

Inviato: lunedì 14 marzo 2011, 22:18
da ALGA
Nell'evoluta Milano, richiedendo copie integrali di nascita, nel mio caso fino al 1929, nell'Atto si legge il luogo dove è avvenuto l'evento. Sarà un caso, ma per tutti, la nascita è avvenuta nel domicilio dei genitori. Nelle città minori (porto l'esempio di Viareggio) fino agli anni 50 era abbastanza comune partorire in "casa". Soltanto di fronte a eventuali complicazioni, ci si rivolgeva presso gli ospedali.
Per la scoperta che rilevi per il sud, sempre citando Viareggio, quindi Toscana, con il nuovo ospedale comprensoriale dal 2002 tutte le nascite della Versilia avvengono nel comune di Camaiore dove ha sede la struttura ospedaliera. Come vedi, sono molto più frequenti di quello che si pensi.
ALGA.
Inviato: martedì 15 marzo 2011, 10:23
da Stefania_Fangarezzi
Certo che le nascite avvenivano in casa, almeno fino a 70-80 anni fa, anche nelle città.
Per quanto riguarda "i paesi del sudItalia", considera che buona parte dei fiorentini moderni sono nati a Bagno a Ripoli, comune nel quale si trova una delle due "maternità" di Firenze

(tempo fa, ci fu anche una diatriba di un cittadino, residente a Firenze, che voleva che sull'atto di nascita della figlia, nata a Bagno a Ripoli, fosse regsitrata come "nata a Firenze", perché i genitori erano "fiorentini purosangue" (ipse dixit... sulla purità di sangue dei fiorentini ci sarebbe da discutere con i mugellani ed i casentinesi, ma insomma

)
s.
Inviato: martedì 15 marzo 2011, 10:57
da legatori
Ovviamente le nascite avvenivano dentro casa, in Italia come nel resto del mondo; le partorienti erano seguite da una "ostetrica" (che spesso altra non era che una parente o una vicina di casa), e in tempi più recenti da una infermiera; entrambe, in caso di pericolo di morte del neonato, potevano anche impartire il sacramento del Battesimo. Non solo i "nostri nonni", bensì anche molti "nostri genitori" nascevano in casa. Nelle campagne e nei piccoli centri italiani, molto più in ritardo rispetto alle città, tale usanza rimase fino ai primissimi anni '60, venendo poi gradualmente abbandonata.
Nel mio piccolo comune l'ultima nascita "in casa" risale al 1974.
Inviato: martedì 15 marzo 2011, 11:14
da alberello
credo che le nascite in ospedale siano iniziate con mio fratello!!
Non m'è mai capitato di leggere nei fogli d'Archivio di nascite avvenute non in casa "...nella sua casa d'abitazione..."
pensate che nell'attuale Trapani non nascono più trapanesi, già da un po'!! Il paesino di Erice, attiguo (sopra Trapani più che attiguo) che continua ad avere sua "sovranità", è stato quasi inglobato da Trapani, per cui si avverano quei casi dove non si sa bene dove inizia una e finisce l'altra città... Nel caso di Trapani ed Erice l'ospedale è in territorio Ericino, percui...
alberello
Inviato: domenica 20 marzo 2011, 20:19
da apiapibij
Mi meraviglio della domanda. Gravidanza e parto non sono malattie ed alora perchè in ospedale?
Se ci occorano complicazioni si va in ospedale, se tutto è normale si fa in casa, come le altre cose normale (p.e. morire).
So che non ci sono molti che pensano come me, ma forse molti non ci pensano afatto
Inviato: lunedì 21 marzo 2011, 13:52
da 14091954
Io non sono (ancora) nonno ma sono nato in casa mia e sono nato nel 1954. Sempre in casa mia sono nati mio fratello più anziano (1951) e più giovane (1957). Credo che la prassi di far nascere i bambini in ospedale sia stata introdotta e divenuta prassi comune soprattutto per evitare situazioni incresciose o potenzialmente pericolose per il nascituro. Andando a zonzo per i registri di nascita, infatti, ho potuto verificare come nei secoli passati ci fossero vere e proprie stragi di bambini appena nati preda di infezioni, malattie e denutrizione.
Mario
Inviato: lunedì 21 marzo 2011, 19:12
da Giovannimaria_Ammassari
Certamente anche in Puglia si nasceva in casa almeno sino agli anni settanta del millenovecento.
Sino agli ultimi decenni del milleottocento il parto era affidato alla cosidetta "mammana" ossia ad una donna molto pratica nel far nascere figli che molto spesso non aveva nessun titolo di studio ovvero non era "patentata".
Nelle località del Salento vi erano le "mammane" e le "Levatrici Comunali " compaiono nei primi decenni del millenovecento.
In Ospedale nelle Città si è iniziati ad andare dagli anni sessanta del millenovecento.
Saluti
Giovannimaria
Inviato: sabato 30 aprile 2011, 21:29
da stevo91
In Piemonte si inizia "stabilmente" a nascere in ospedale dagli anni '60 circa. Mio padre (1957) è nato ancora in casa, in un paese poco distante da città ospedalizzate, mio zio già in ospedale...
Gli antenati sono nati tutti in casa, alcuni iscritti all'anagrafe direttamente dalla levatrice a causa dell'assenza emigratoria del padre.
Che bello però nascere in una abitazione (magari di famiglia da decenni)...un posto per sempre proprio, mica come le maternità...anche lì bisogna stare attenti in che comune le mettono...qui fra qualche anno ci saranno bambini nati a Calamandrana (AT) !!!