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significato del " detto".....

Inviato: lunedì 28 dicembre 2015, 19:03
da DANIMANO
La domanda è molto semplice. Vorrei capire il possibile significato del " detto" in quanto nella mia grande ricerca genealogica del mio cognome INDRI ho trovato il cognome che faceva DRI detto INDRI e ci poteva stare, ma ora leggendo i registri di Forgaria del Friuli ho trovato MOLINARO detto INDRI o addirittura detto DRI.
Tutti i DRI detti INDRI sono diventati INDRI e il problema è risolto. Ma i Molinaro detto DRI resta Molinaro? Il " detto " è per distinguere una numerosa famiglia e dare ad ognuno il suo ramo?
Daniele

Inviato: lunedì 28 dicembre 2015, 23:19
da viviesse
Anche la risposta è semplice: "detto" vuol dire "chiamato". Cioè al cognome ufficiale si aggiunge il "detto". A volte il detto si riferisce al casato, a volte alla persona. Come Antonio Bianchi detto rosso, riferito al solo antonio mentre gli altri Bianchi non hanno altri soprannomi, oppure come Antonio Bianchi detto Rosso, quando era tutta la famiglia ad essere chiamata e distinta correntemente con "Rosso".
Nel tuo caso, Molinaro dovrebbe rimanere Molinaro, ma non è una regola fissa perchè spesso i parroci facevano confusione tra cognome e "detto", alternadoli negli atti e, quando ci fu da cristallizzare i cognomi con l'istituzione dello stato civile italiano spesso questo ha usato i registri parrocchiali come base, facendo qualche errore di interpretazione.
Ho avuto modo di trovare nuclei famigliari con cognome Bianchi detto Pastore (in uso da secoli) diventare, alla morte del padre capostipite, Bianchi detto Marino, dove Marino era il cognome della madre rimasta vedova. La famiglia veniva così individuata con il cognome della madre usato come "detto". E anche questo da oltre un secolo.
Tornando alla tua ultima domanda, la risposta è in linea di massima si, ma restano esempi di famiglie molto numerose e con rami molto articolati e ormai "distanti" come parentela che portano indistintamente stesso cognome e stesso "detto".

Inviato: martedì 29 dicembre 2015, 8:37
da LLUCIO
viviesse ha scritto: Ho avuto modo di trovare nuclei famigliari con cognome Bianchi detto Pastore (in uso da secoli) diventare, alla morte del padre capostipite, Bianchi detto Marino, dove Marino era il cognome della madre rimasta vedova. La famiglia veniva così individuata con il cognome della madre usato come "detto". E anche questo da oltre un secolo.
Ciao.

Molto interessante, andrebbe a spiegare una possibile ragione del cambio di cognome che ho trovato più volte nelle mie ricerche in Sicilia, dove per le donne in alcuni casi negli atti veniva riportato il cognome della madre in luogo di quello paterno. Sarei curioso di leggere l'opinione di Kaharot al riguardo in quanto ricordo che anche lui si è imbattutto in questa casualità.

Per tornare al "detto", aggiungo di mio che so di alcuni casi in Veneto dove lo sposo, andato ad abitare presso la famiglia della sua consorte dopo il matrimonio, venisse identificato in paese anche con il cognome della famiglia della moglie per poi - in alcuni casi - acquisirlo come proprio.

Lucio

Inviato: martedì 29 dicembre 2015, 9:22
da DANIMANO
Quindi se Indri, cognome attuale, proveniente da Forgaria ha avuto questo " detto " vicino ad un cognome principale in questo caso Molinaro vuol dire che la persona aveva acquisito il detto Indri o Dri dalla madre. Infatti osservavo nei registri online di Forgaria che la madre era Indri....
Invece quelli che sono andati a Padova e Venezia partiti da Forgaria per un po' di generazioni hanno mantenuto DRI detto INDRI e il senatore Indri Giovanni l'ha modificato con un atto che ho trovato negli archivi di Venezia.
Una domanda. Ma ci sono volontari che si interessano di sistemazione degli archivi parrocchiali? Dato che in parrocchia a Forgaria il parroco non mi ha fatto visionare gli archivi perché è tutto in disordine.

Inviato: martedì 29 dicembre 2015, 12:22
da LeVit
In Friuli, gli "Stracognomi" o "Soprannomi di Famiglia" sono un elemento quasi indispensabile per riuscire a ricostruire gli alberi genealogici di alcuni ceppi famigliari particolarmente numerosi, in un contesto nel quale i nomi abitualmente usati erano molto pochi. Dalla fine del '700 assumono il valore di cognomi ausiliari e vengono usati anche negli atti pubblici, sia in anagrafe che, soprattutto, nel catasto.
Secondo me non bisognerebbe mai generalizzare le affermazioni del tipo: "Tutti i DRI detti INDRI sono diventati INDRI": è una affermazione forse vera a Forgaria se si aggiunge sempre "fino a prova contraria", cioè quando si ha costruito l’intero albero genealogico di quella famiglia con tutti i suoi rami e si è verificata l’affermazione.
A Gemona, alla fine del ‘700 tutti i Battirame, cognome presente a Gemona dal 1557 (Madalena fiola dni Antonio Battirame d'Hospedaletto, D.Tomat, Indagine sui Cognomi di Gemona.., 2001), diventano “Antonini detti Battirame” rivendicando la propria origine e la parentela con la famiglia Antonini diventata, nel frattempo, importante anche a Udine.
Lo stesso vale per i Pagnà giunti a Gemona da Pagnacco: nel 1625 è riportato il battesimo di "Josepha Antonia filia magistri Antonii Pagnacii"; nel 1631 "ser Fabritii Pagnaci"; nel 1640 "ser Fabritii Pagna"; riportato fino al 1739 (D.Tomat, Indagine sui Cognomi di Gemona.., 2001). Dopo tale data tutto il ceppo famigliare diventa “Morandini detti Pagnà”, rivendicando evidentemente il cognome originario.
Invece solo un ramo facoltoso dei Cargnelutti, discendenti di ""Bulfon Fulbio fiolo d'Bortholomio Carnilutti" (1555), o di "Carlo et Constantino filiolo di m° Nicolo di Carlo cargnello" battezzato a Gemona nel 1560 (D.Tomat, Indagine sui Cognomi di Gemona.., 2001), diventati tutti Cargnelutti, alla fine del ‘700, diventa Carnelutti per distinguersi dagli altri. E sempre alla fine del ‘700, un ramo dei Brollo o Broilo “detti à Ronc” già nel 1500, diventano D’Aronco: gli altri Brollo, detti Michelut, Zintin, Mulinut, Forgjarinut, ‘Sefin, Pelôs, restano Brollo.
Sulla situazione degli Archivi Parrocchiali, è meglio stendere un pietoso velo. Oppure incazzarsi. Non è concepibile che un tale patrimonio storico di tutti i paesi, sia lasciato in abbandono in questo modo. Si salvano naturalmente i centri più grossi, ma nei piccoli paesi che si stanno spopolando e dove ormai stanno scomparendo anche i parroci, servirebbe proprio un intervento che renda obbligatoria almeno la digitalizzazione dei registri, indipendentemente dalla proprietà degli stessi. Anche sulla "proprietà" di questi registri ci sarebbe da discutere.

Inviato: martedì 29 dicembre 2015, 12:58
da DANIMANO
Il fatto che affermo che i DRI detti INDRI di Forgaria sono tutti diventati INDRI è una certezza. Ho lavorato molto negli archivi di Venezia ( Celestia e Curia) di PAdova ( di stato) ed ho ricostruito tramite gli INDRI di Roma ( dove sono quasi finiti tutti) il ramo quasi preciso di quelli che alla fine fine del 700 sono andati a Venzia. Purtroppo il parroco di Forgaria non mi ha permesso di andare ancora più indietro e mi dispiace. Diversamente per gli INDRI di Ragogna, Dignano, Udine e Sevegliano ( non completo) sono riuscito ad andare indietro fino al 1600 perchè mi hanno permesso di andare indietro fino ai vecchi registri.
Pinzano e Tauriano ( altrie famiglie degli INDRI) ho lavorato molto bene perchè alla curia di Pordenone c'è tutto molto bene conservato.