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Matrimonio, trascrizione e traduzione: che disastro!

Inviato: venerdì 14 febbraio 2020, 15:56
da trisalvo86
Ragazzi buonasera, avrei tantissimo bisogno del vostro aiuto. Ho carcato di trascrivere questo testo relativo ad un matrimonio. Le parti fra le parentesi sono quelle in cui ho seri dubbi sull'esattezza di quanto scritto. Potreste controllare il testo per vedere se è tutto apposto? Vi chiedo cortesemente se si può avere anche la traduzione. Grazie mille in anticipo, confido nel vostro preziosissimo aiuto. Grazie ancora.

Anno Domini 1797 die 12 mensi februarij, Matini
Pro matrimonium in Dei Nomine celebrando inter novellos sponsos Vincentium Trisolino, et Antonia Rossetto ambos praedictae terrae Matini, (tres feci canonicus proclamationes) inter missarum (Solemnia), Populo ad Divina congregato, (scilicet), die 22, et (29 m.) proximae elapsis januarij, terzia (…) die 5 (sigle incomprensibili) (…...tribus festis Dominicus), et nulla detecto canonico impedimento, ac praecedente mandato Reverendissimi Vicarius (incomprensibile) Neritonensis (Genuarij Treteo) recepto sub die 8 (…) februarij. Ego subscriptum Archipresbiterus, eos interrogavi, et habito eorumque mutuo consensu in matrimonium conjunxi juxta Sanctae Romanae Ecclesiae. Testibus praesentibus Josephae Fersino, et Marino Barone, ac aliis. (demum inter missae sacrifico eos benedixi), et Sanctissima Eucharistia (refeci die, et anno, et sopra).
Dominus Pashalis (De Leo) Archipresbiterus.

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Re: Matrimonio, trascrizione e traduzione: che disastro!

Inviato: venerdì 14 febbraio 2020, 16:37
da AleSarge
trisalvo86 ha scritto:Anno Domini 1797 die 12 mensis februarij, Matini
Pro matrimonium in Dei Nomine celebrando inter novellos sponsos Vincentium Trisolino, et Antoniam Rossetto ambos praefatae terrae Matini, tres feci canonicas proclamationes inter missarum Solemnia, Populo ad Divina congregato, scilicet, die 22, et 29 m[ensis] proximae elapsis januarij, tertia v[er]o die 5 cur[rentis] m[ensi]s concorrentibus tribus festis Dominicis, et nullo detecto canonico impedimento, ac praecedente mandato Reverendissimi Vicarii G[e]n[era]lis Neritonensis D[omino] Ianuarij de Puteo recepto sub die 8 d[ict]i m[ensis] februarij. Ego subscriptum Archipresbiterus, eos interrogavi, et habito eorum mutuo consensu in matrimonium conjunxi juxta Sanctae Romanae Ecclesiae. P[raesenti]bus pro? testibus Josephae Fersino, et Marino Barone, ac aliis. Demum inter missae sacrifico eos benedixi, et Sanctissima Eucharistia refeci die, et anno, ut sopra.
Dominus Paschalis De Leo Archipresbiterus.
Anno del Signore 1797, il giorno 12 del mese di febbraio - Matino
Per il matrimonio da contrarre fra i novelli sposi Vincenzo Trisolino e Antonia Russetto, entrambi della predetta terra di Matino, feci le tre canoniche proclamazioni durante le solennità delle messe, al popolo riunito, cioè il giorno 22 e il 29 del passato mese di gennaio e la terza invece il giorno 5 del mese corrente in corrispondenza di tre feste domenicali, e non avendo trovato alcun impedimento canonico, e secondo le precedenti istruzioni del reverendissimo Vicario Generale di Nardò don Gennaro de Puteo ricevute nel giorno 8 del detto mese di febbraio, io sottoscritto arciprete li interrogai e avuto il loro reciproco consenso li unii in matrimonio secondo il rito di Santa Romana Chiesa. Presenti come testimoni Giuseppa Fersino e Marino Barone, e altri. Infine durante la celebrazione della messa li benedissi e li ristorai con la Santissima Eucaristia, il giorno e l'anno come sopra.
Don Pasquale De Leo arciprete.

Inviato: venerdì 14 febbraio 2020, 16:51
da trisalvo86
Mammamia, ha menzionato persino le date di tutte le proclamazioni canoniche. Ma come funzionava allora? Perchè si facevano queste tre proclamazioni canoniche?
Comunque, grazie infinite.

Inviato: sabato 15 febbraio 2020, 11:33
da AleSarge
In realtà non è strano trovare le date delle tre pubblicazioni in un atto di matrimonio, anzi, direi che è più raro non trovarle. Qui il sacerdote le ha chiamate "proclamazioni", comunque si riferisce alle pubblicazioni, che rendevano nota a tutta la comunità l'intenzione di sposarsi dei due futuri sposi, in modo che se qualcuno avesse voluto opporsi al matrimonio avrebbe potuto farlo.