Pagina 1 di 1

Matrimonio religioso - Tempo proibito

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 16:22
da ziadani
Qualcuno, per cortesia, mi sa dire quali erano i periodi proibiti per la celebrazione pubblica dei matrimoni?
Ritenevo che il divieto valesse solo in Quaresima, ma ho trovato l'indicazione di"tempo proibito" anche per un matrimonio celebrato il 30 novembre.

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 16:30
da LeVit
Da quanto ne so, anche l'Avvento (4 Domeniche prima di Natale) era un "tempo proibito". Molte date di matrimonio si concentrano infatti nell'ultima settimana di novembre.

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 16:32
da ziadani
Grazie.

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 16:41
da Strategico8
Che io sappia: il mese di maggio e durante la Quaresima.
Periodi "ideali": Carnevale e mesi autunnali.

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 16:42
da sonia67
Estratto del sito della Chiesa Cattolica,

Art 505. Che cosa ci proibisce la Chiesa nel quinto precetto. Non celebrare le nozze nei tempi proibiti?

Nel quinto precetto la Chiesa non vieta la celebrazione del sacramento del Matrimonio; ma soltanto la solennità delle nozze dalla prima domenica dell’Avvento sino all’Epifania, e dal primo giorno di Quaresima sino all’ottava di Pasqua.

506. Quale è la solennità delle nozze proibita?

La solennità proibita da questo precetto consiste nella Messa propria degli sposi, nella benedizione nuziale, e nella pompa straordinaria delle nozze.

507. Perché le dimostrazioni di pompa non convengono nell’Avvento e nella Quaresima?

Le dimostrazioni di pompa non convengono nell’Avvento e nella Quaresima, perché questi sono tempi specialmente consacrati alla penitenza e all’orazione.


e anche questo dallo stesso sito:
Il matrimonio si componeva di tre elementi: il sacramento, la Messa, la benedizione solenne degli sposi. Il primo si poteva celebrare in qualunque giorno dell'anno (cfr. CIC 1917, can. 1108 § 1); la seconda (Messa) era proibita in tutti i giorni in cui non si poteva celebrare una votiva di II classe, nelle domeniche e nei giorni in cui era proibita la benedizione solenne degli sposi. La benedizione, non obbligatoria ma caldamente consigliata (can. 1101 § 1), non poteva però essere data al di fuori della Messa (se non con indulto papale: cfr. RM 381, a); la benedizione era proibita dalla I domenica di Avvento a Natale (inclusi i giorni estremi) e dal mercoledì delle ceneri sino a Pasqua (inclusi i giorni estremi) (cfr. can. 1108 § 2). L'ordinario del luogo poteva però concedere di celebrare la benedizione solenne anche nei giorni proibiti, salve le leggi liturgiche, per giusta causa, ammonendo però gli sposi di astenersi da una pompa smodata (cfr. can. 1108 § 3). Nei giorni in cui era proibita la Messa ma concessa le benedizione, si celebrava la Messa del giorno cui si aggiungeva l'orazione della Messa pro sponsis impedita . Se erano proibite tanto la Messa quanto la benedizione, esse si celebravano al giorno più opportuno che non fosse impedito (cfr. RM 380).

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 16:50
da bigtortolo
Immagine

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 17:05
da ziadani
Ho trovato parecchi antenati smaniosi di convolare a nozze anche nel periodo quaresimale, celebrare in casa il matrimonio. Oggi me ne è capitato uno sposatosi in Sacrestia il 30 novembre 1886.

Inviato: venerdì 7 settembre 2018, 17:08
da sonia67
:)

Re: Matrimonio religioso - Tempo proibito

Inviato: giovedì 18 agosto 2022, 11:25
da cannella55
Fin dai primi secoli, l'intervento del sacerdote è stato caratterizzato da una solenne benedizione, dopo l'espressione pubblica del consenso coniugale. Il consenso avveniva all'inizio fuori della chiesa (in facie ecclesiæ), seguito poi da una celebrazione all'interno dell'edificio sacro. Col tempo, si celebrò tutto in chiesa: prima la liturgia essenziale del consenso; poi, dopo che l'uomo e la donna erano stati dichiarati marito e moglie, la Messa, al cui interno era prevista la benedizione sugli sposi. Con la riforma liturgica seguita al Vaticano II, abbiamo un'unica celebrazione, all'interno della quale avviene sia il consenso che la benedizione sugli sposi.

Si chiarisce adesso il senso della domanda posta dalla lettrice. Nei tempi passati, la legislazione ecclesiastica esortava a rispettare il clima penitenziale dell'Avvento e, soprattutto, della Quaresima. La celebrazione delle nozze, con l'abituale clima di festa, strideva con l'austerità richiesta in quei tempi liturgici. Per questo, si proibiva la «celebrazione solenne» delle nozze, cioè non si celebrava la Messa né si impartiva la benedizione sugli sposi. Così, il Rituale Romanum, approvato da Pio V dopo il concilio di Trento, nella sua revisione del 1952 da parte di Pio XII, afferma che il matrimonio si può contrarre in qualunque tempo dell'anno, ma la benedizione solenne delle nozze è normalmente vietata in Avvento e in Quaresima. Da questa norma deriva il pensiero comune per cui non ci si può sposare in quaresima. Era vietata la celebrazione solenne delle nozze, con la benedizione sacerdotale sugli sposi. Di fatto, le nozze erano sconsigliate in questo periodo, ma in caso di necessità si potevano celebrare, limitandosi al consenso degli sposi davanti al parroco e a due o tre testimoni.
Non so se te lo abbiano già mandato