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Saggio 1. La genealogia di Gesù
Inviato: lunedì 5 gennaio 2015, 13:30
da Kaharot
Cari amici, con questa discussione iniziamo un nuovo filone che vedrà, di tanto in tanto, senza una scadenza precisa, dei “saggi monografici” ossia delle discussioni dedicate a un argomento specifico, a cui tutti potranno contribuire, inserendo commenti o studi.
Il primo argomento che tratteremo esula, un po’, dall’anagrafe ecclesiastica, perché riguarda, piuttosto, la genealogia biblica.
La Genealogia nella Bibbia
Forse qualcuno di voi non sa che nella Bibbia sono presenti 27 liste genealogiche, di cui 25 nell’Antico Testamento e 2 nel Nuovo Testamento. La prima genealogia si trova in Genesi 5 e da Adamo arriva sino a Noè, per un totale di 9 generazioni. A questa genealogia appartiene anche il famoso Matusalemme, nonno di Noè, che è il vecchio per eccellenza, dato che la Bibbia gli attribuisce la venerandissima età di 969 anni. Non stiamo qui a disquisire sulla veridicità delle età attribuite ai patriarchi, che possono avere un valore simbolico (la cabala numerica era fondamentale per la teologia ebraica) o possono anche essere frutto di diversi computi del tempo, antecedenti la trasposizione per iscritto del testo biblico.
A cosa servivano le genealogie presso gli ebrei?
La genealogia patrilineare per il popolo ebraico aveva un importantissimo valore non solo per provare la discendenza dalle tribù sacerdotali o regali (con il conseguente diritto ad entrare nella classe sacerdotale o nella linea di successione regale) ma era fondamentale anche per avanzare pretese sul diritto ad ereditare una proprietà.
Il Libro di Esdra, ad esempio, ci racconta di come, dopo il ritorno dall’esilio in Babilonia e la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme, i presunti discendenti dalle tribù sacerdotali dovevano presentare la documentazione approvata della loro genealogia e che “tra i sacerdoti i seguenti:
figli di Cobaia, figli di Akkoz, figli di Barzillài, il quale aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillài il Galaadita e aveva assunto il suo nome, cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono; allora furono esclusi dal sacerdozio” (Esd 2, 61-62).
Le genealogie venivano conservate, quindi, gelosamente sia dalle famiglie sia dai capi dei villaggi, poiché costituivano una documentazione di fondamentale importanza. Tuttavia non possiamo non far presente che spesso, come avveniva nel Medioevo per le Case Regnanti, in queste genealogie, quando si arrivava ad un punto morto, veniva aggiunto qualche illustre antenato, che potesse ricollegare quella data famiglia a una genealogia importante.
Inviato: lunedì 5 gennaio 2015, 13:33
da Kaharot
Le genealogie di Gesù
Nel Nuovo Testamento vengono riportate due genealogie di Gesù, una in Matteo 1,1-16 e l’altra in Luca 3,23-38.
Genealogia in Matteo:
“Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo”.
Genealogia in Luca:
“Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide, figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson, figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio”.
La prima cosa che notiamo nelle due genealogie riguarda il capostipite, Matteo si ferma ad Abramo, Luca, invece, risale sino ad Adamo. Perché questa differenza?
Abramo è il padre della fede, colui che non ebbe esitazioni nell’offrire la vita del proprio figlio, quando Dio lo mise alla prova, chiedendogli di uccidere Isacco (ma poi fermandolo), il parallelismo che vuol creare Matteo, infatti, è duplice: anzitutto Gesù Cristo rappresenta il punto centrale di quella Fede, che Abramo rappresenta, la Fede di attesa dei Patriarchi, la Fede di accoglienza del Messia, la Fede nel Cristo della Chiesa. In secondo luogo si presenta Gesù Cristo come il figlio di Abramo, infatti, proprio come Isacco, il Figlio di Dio sarà immolato sull’altare della Croce per la salvezza del mondo nell’unico ed eterno sacrificio.
Luca, invece, pone come capostipite Adamo per un altro motivo teologico importantissimo: Gesù, oltre ad essere vero Dio è anche vero uomo, egli è figlio di Adamo, come ciascun uomo sulla faccia della terra. Inoltre Gesù è il nuovo Adamo, è il Verbo Eterno per mezzo del quale viene creato l’uomo a immagine e somiglianza di Dio, ed è Dio si incarna, si fa uomo, per “divinizzare” l’umanità, liberandola dalle catene del peccato e riportandola alla grazia originaria, quella concessa ad Adamo ed Eva prima del peccato originale. Riassumendo con le parole di un famoso canto “Dio si è fatto come noi per farci come Lui”.
Secondo elemento importante nelle genealogia di Gesù è l’indicazione, presente in entrambe, del re Davide come antenato del Cristo. Il re Davide ha una fondamentale importanza nelle profezie messianiche, tutte, infatti, concordano sul fatto che il Messia discenderà da Davide. Luca, fra l’altro, nel capitolo 2, sottolinea il fatto che Gesù nacque a Bettlemme, perché Giuseppe dovette recarsi lì per il censimento, appartenendo “alla casa e alla famiglia di Davide”.
Terzo elemento importante è la presenza, nella genealogia, di peccatori biblicamente famosi, e di donne “scandalose” come la prostituta Raab, e la straniera Rut. La presenza, non necessaria, dei nomi di queste donne è considerata come la volontà dell’Evangelista Matteo di dimostrare come anche dal peccato può nascere la Grazia, laddove ci si apre alla Misericordia di Dio.
Quarto elemento importante è la suddivisione utilizzata da Matteo, che divide la genealogia di Gesù in 3 gruppi di 14 generazioni ciascuna. Il numero 14, infatti, oltre ad essere un multiplo di 7, numero sacro per gli ebrei, è anche il corrispettivo ghematrico del nome Davide. Quindi con la triplice ripetizione del numero 14, Matteo vuole sottolineare la discendenza davidica di Gesù.
Inviato: lunedì 5 gennaio 2015, 13:34
da Kaharot
Incongruenze fra le due genealogie
Le due genealogie che sono identiche da Abramo a Davide, si differiscono poi dai figli di Davide (Luca segue la discendenza di Natam, Matteo quella di Salomone) fino a giungere a Giuseppe, padre putativo di Gesù.
Ma a cosa si deve tale incongruenza se entrambe le genealogie giungono fino a Giuseppe?
Le spiegazioni possibili si riducono sostanzialmente a due:
1. I due evangelisti seguono due diverse linee genealogiche di Giuseppe, uno segue quella legale e l’altro quella naturale. Ciò sarebbe avvenuto per la legge del Levirato, secondo cui se un uomo sposato moriva senza figli, suo fratello o il suo parente più prossimo avrebbe dovuto sposarne la vedova e il primogenito sarebbe stato legalmente considerato come figlio del defunto. Giuseppe, quindi, sarebbe figlio naturale di Giacobbe e figlio legale di Eli o viceversa.
2. I due evangelisti seguono uno la linea paterna e legale, ossia quella di Giuseppe, e l’altro la linea materna e naturale, ossia quella di Maria, ma entrambi la fanno terminare con Giuseppe, poiché la donna era considerata legalmente incapace di trasmettere la propria linea genealogica.
La linea paterna sarebbe quella riportata da Matteo, mentre quella materna sarebbe quella riportata da Luca, dato confortato dalla presenza di Eli, nonno di Gesù. Tale nome, infatti, potrebbe essere l’abbreviazione di Eliakim (altra forma di Iehoiakim), che equivale all’italiano Gioacchino, nome che, per antichissima tradizione (risalente già al 150 d.C.), viene attribuito al padre della Vergine Maria.
Valore storico delle due genealogie
Non è possibile, al tempo presente, provare il valore storico delle due genealogie di Gesù, poiché la documentazione genealogica dell’epoca è andata perduta probabilmente durante la diaspora.
Tuttavia possiamo avanzare qualche pretesa di veridicità almeno sulla genealogia di Luca, il suo Vangelo inizia, infatti, con questa affermazione: “ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato” (Lc 1,3) e le informazioni storiche contenute nel suo Vangelo trovano solide basi negli storici e nei documenti coevi. Questo ci porta a ritenere che, come era possibile fare all’epoca, fra le ricerche Luca abbia condotto anche una ricerca genealogica sulla famiglia di Gesù, rivolgendosi ai capi di Nazaret e di Bettlemme e basandosi, quindi, sulla documentazione legalmente approvata.
A cosa serve la lista degli antenati di Gesù?
Le due genealogie, così come tutti i testi sacri, non sono accettati dagli scienziati come documenti storici, e, d’altra parte, i vari autori dei libri biblici non avevano come scopo primario quello di scrivere un testo storico, ma, piuttosto, quello di non far perdere l’eredità spirituale della Storia della Salvezza, che, partendo dalla Creazione dell’Universo arriva sino a Gesù Cristo, dimostrando come Dio si fa compagno di strada dell’uomo, nella sua storia.
Dunque nessuno, tantomeno la Chiesa, vuol far considerare le due genealogie come un documento di carattere storico, ma viene sottolineato il valore spirituale di queste liste apparentemente sterili: dietro la storia di Gesù c’è una lunga serie di uomini e donne, i cui nomi sono scritti nel cuore di Dio, sono stati la loro fede ma anche i loro errori a preparare la venuta del Signore; insieme all’azione salvifica ed eterna di Dio, quindi, c’è anche l’azione del singolo, di tanti uomini e donne, che fanno la storia dell’uomo e, anche, la storia della Salvezza.
Inviato: lunedì 5 gennaio 2015, 13:35
da Kaharot
I presunti discendenti di Gesù
Soprattutto negli ultimi anni, in seguito alla grande fama raggiunta dallo scritto americano Dan Brown, è tornata di moda la leggenda medievale circa la relazione fra Gesù e la Maddalena, e i loro presunti figli. Il testo di Dan Brown, così come gli altri da lui scritti, si basa su abili manipolazioni linguistiche per cui si afferma una cosa e il contrario di essa, in modo tale da indurre il lettore a ritenere che ciò legge è verità.
Gli storici non hanno dubbi circa l’infondatezza di queste teorie, poiché non esiste alcun documento prima del Medioevo, che parli di una discendenza diretta di Gesù.
Già a livello di logica si può ben capire come sia assurdo pensare che coloro che discendevano direttamente da Gesù non avessero un posto di rilievo nelle prime comunità cristiane o, comunque, non fossero stati tenuti in gran conto quali “reliquie viventi” del Salvatore.
Storicamente, poi, non esiste alcuna documentazione, e quelle citate da Dan Brown e da altri scrittori fra gli anni ’60 e ’90 del XX secolo non trovano riscontro nei testi antichi.
La linea di sangue di Gesù sembra essere stata creata ad hoc nel Medioevo per legittimare le pretese di alcune case regnanti, non stupisce, infatti, che i presunti “pronipoti” di Gesù sarebbero i discendenti dei Merovingi (Asburgo, Borbone, Granduchi del Lussemburgo). Il tutto viene bollato dagli storici come pseudo storia.
E’, inoltre, da considerare il fatto che è statisticamente improbabile che la discendenza di una persona vissuta 2000 anni fa si riduca a pochi gruppi di persone, come disse Steve Olson: “se qualcuno oggi vivente discendesse da Gesù, lo sarebbe la maggior parte di noi sul pianeta”.
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 10:58
da Rikounipi
Davvero interessantissimo questo saggio!
Sai quali sono le ipotesi o teorie sul computo degli anni che portano ad esempio Matusalemme ad avere 969 anni?
Comunque l'ho letto davvero con molto piacere! A questo punto aspetto con grande curiosità anche il prossimo!
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 11:38
da Kaharot
Rikounipi ha scritto:
Sai quali sono le ipotesi o teorie sul computo degli anni che portano ad esempio Matusalemme ad avere 969 anni?
Fondamentelmente gli esegeti e studiosi biblici contemporanei optano per due ipotesi:
-la prima è quella ghematrica(1), che, come dicevo già nel mio intervento, ha una grandissima importanza nella teologia ebraica.
-La seconda ipotesi, invece, riguarda l'antichità del racconto. Secondo gli studiosi, infatti, il testo originale aramaico (oggi perduto) usava il computo sessagesimale sumerico, per cui l'età veneranda di Matusalemme non sarebbe 969 anni ma, più verosimilmente, 117 anni, che erano, comunque, tantissimi per l'epoca. Con questo computo abbiamo anche altre età che potrebbero corrispondere alla realtà dei fatti, come l'età di Noé quando costruì l'arca, circa 60 anni, e l'età di Sara quando rimase incinta di Isacco, poco sopra i 40 anni.
Vi è anche una terza ipotesi, quella dei cicli lunari, portata avanti dal biochimico russo Asimov, il quale afferma che il computo biblico non va letto come computo di anni ma come computo di cicli lunari, così l'età di Matusalemme si ridurrebbe, drasticamente, a poco più di 70 anni. Tuttavia questa teoria pone alcuni problemi, perché, secondo questo computo, alcuni dei Patriarchi divennero padri a 6 o 7 anni. Per cui è, certamente, da rigettare.
Vi è, infine, un'ulteriore ipotesi portata avanti soprattutto dalla Chiese Evangeliche, che cercano di attenersi al testo biblico. Essi affermano che l'età dell'uomo si sia accorciata man mano che, col passare dei secoli, ci si è allontanati sempre più dalla grazia originale. Secondo questa teoria nel disegno di Dio Adamo non sarebbe dovuto morire, in seguito al peccato originale, però, la morte entrò nella sua vita e in quella dei suoi discendenti. All'inizio dopo molti secoli, poi, pian piano, sempre prima, fino ad arrivare all'età natura di 70/80 anni.
Questa teoria, tuttavia, non può essere accolta, perché secondo questo computo i figli di Noé sopravvissero ad Abramo e videro la nascita dei figli di Isacco.
Attualmente, quindi, le due ipotesi più accreditate sono quella della ghematria e quella del computo sumerico.
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1. La ghematria è un sistema numerico ebraico, che attribuisce ad ogni lettera alfabetica e ad ogni nome un valore numerico e afferma che parole con valore numerico uguale siano correlate fra loro. Tuttavia esistono diversi sistemi ghematrici, risalenti a scuole rabbiniche differenti, per cui è sempre relativa la lettura che si fa di un nome.
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 12:05
da Rikounipi
Ti ringrazio!
Tutto chiarissimo ed esaustivo!
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 13:19
da tiriki
E' davvero molto interessante, sto aspettando di avere un po' di tempo e calma per poter leggere tutto. Ti ringrazio anche io, mi piacerebbe intervenire in merito ma non ho le giuste competenze... posso solo "approfittare" di queste discussioni per imparare, imparare e imparare

Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 15:06
da Giovanna Maria
Un'ottima relazione, che a mio parere può aprire la via a molte altre sulla Storia della Genealogia! Grazie K.! :aplauso:
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 19:09
da userkaf
Ho ammirato Kaharot come traduttore, ora lo scopro anche storico. Ineguagliabile!!
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2015, 22:29
da Luca.p
Ho finalmente trovato il tempo d leggerlo: molto interessante.
Grazie K.
Inviato: giovedì 8 gennaio 2015, 10:58
da roccozepin96
Buongiorno Kaharot,
molto interessante questo saggio in tema storico-genealogico. Hai dimostrato una volta di più la tua competenza in materia, e anche il tuo profondo interesse al riguardo.
Concordo con la maggior parte di quello che hai esposto.
Per integrare l'argomento segnalo questo link:
http://m.wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/12 ... 3%B9&p=par
Contiene un articolo tratto da un'enciclopedia biblica edita dai Testimoni di Geova, che ritengo molto interessante e meritevole di considerazione.
Buona giornata a tutti!
Rocco.