Quale emigrazione prima del 1775?

Se desiderate ritrovare antenati o parenti emigrati all'estero nei secoli scorsi, postate qui i vostri appelli.

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wiwa
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Quale emigrazione prima del 1775?

Messaggio da wiwa »

Ho trovato questo documento che si riferisce al testamento di un Signore che non saprei neppure dove inserire nel mio albero.
Il pezzo che segue è una trascrizione di ciò che ho capito dal testo. Anno 1775

.....A Ogn’uno sia manifesto come in marzo ultimo scorso siasi reso defunto nella Città di Casale Monferrato il Sig.r Giacomo Minutto fu Gioanni Battista....

Quello che mi fa postare qui il pezzo è l'accenno alla sparizione dell'erede:

.... con suo Testamento del giorno Venticinque detto Mese di Marzo .........abbi istituito, e nominato in suo Erede universale il Sig.r Antonio Minutto di lui figlio legittimo, e naturale avuto dalla fu Maria Albertella, di lui legittima Moglie, assente da molto tempo da questi Stati, e nel caso, che detto suo figlio fosse già passato da questa ad altra vita, ò fosse premorto a detto Testatore ha sostituito al medesimo, e nominato i suoi Eredi universali......

Di questo erede dice:

"assente da molto tempo da questi stati"

Dove poteva essere emigrato prima del 1775?
Si era spostato in altre parti d'Italia?
O all'estero?
Che fine avrà fatto Antonio Minutto?


(Domani cerco l'originale per verificare che il nome sia corretto)

Ciao

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Gianlu
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Messaggio da Gianlu »

Sicuramente l'emigrazione esisteva anche in quel periodo...

Tieni presente che, allora, per cambiare Stato bastava spostarsi magari di poco. Quelle che oggi sono due province della stessa regione, due secoli fa magari appartenevano a due stati diversi.
Mi viene in mente, solo per fare un esempio, Renzo (del Manzoni) che per salvarsi, da Lecco è emigrato in "provincia" di Bergamo (a quel tempo Repubblica di Venezia).
La calma è la virtù dei forti, la pazienza dei genealogisti... - Gianluca

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Luca.p
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Messaggio da Luca.p »

Hai provato a chiedere a Sherlock holmes? :D

L.

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wiwa
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Messaggio da wiwa »

tanto vicino non doveva essere, altrimenti il notaio forse lo avrebbe trovato. Devo guardare un po' la storia d'Italia per capire che cosa succedeva in quegli anni. Magari riesco a trovare il mestiere di Antonio. In fondo erano già emigrati a Casale Monferrato, se fosse stata la fame sarebbe tornato dove aveva proprietà penso. Pensando al Manzoni... la peste? Comunque si sa mai. Se si è fatto una famiglia da un'altra parte, magari qualcuno sta cercando le radici di Antonio Minutto.

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pink67
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Messaggio da pink67 »

Non ne so molto dell'emigrazione di quel tempo, però navigando ho trovato questo documento interessante, dal sito:

http://www.mantovaninelmondo.com/Associ ... rossi1.htm

......La Lombardia, fino ai primi decenni del 1700, comprendeva territori dell'attuale Piemonte orientale: Valsesia, Verbano-Cusio-Ossola / Alto Novarese e il Monferrato. Da queste aree, come dal comasco e dal bergamasco, dal varesotto e dal bresciano, si riverseranno verso l'Europa centrale e l'area di lingua e cultura tedesca ambulanti e artigiani. Peltrai, falegnami, stuccatori, spazzacamini, muratori e pittori, giocatori del lotto e venditori d'ombrelli, chincaglieri e rivenditori di merce d'ogni genere, invadono, temporaneamente o definitivamente, la Germania.
Le Valli originarie, a partire dal 1500, dipendono dall'emigrazione e sarà l'emigrazione a salvarne la cultura e la povera economia, come le strutture sociali, avviando in molti casi le prime scuole professionali e assistendo poveri e anziani.
Molti degli emigranti italiani, presenti nell'area tedesca tra 1500 e 1750, vengono registrati come provenienti dal milanese o dalla Lombardia. Altri vengono definiti aostani o savoiardi. La specificazione Piemonteser / piemontese inizia a prendere forza verso il 1750.
Sul finire del 1600, diversi emigranti lombardi riusciranno a dare vita ad alcune attività commerciali e spedizioniere di tutto rispetto, creando una rete di depositi e negozi che comprenderà, verso la metà del XVIII° secolo, le maggiori città dell'Europa centrale, quasi riportando in vita il successo dei mercanti e feneratori italici medievali.
I comaschi Brentano, nei loro diversi rami - di Tremezzo, Bonzanigo, Bolvedro, Azzano e Viano - si ergono su tutti. Da ambulanti a rinomati imprenditori, sino a partecipare, a partire dalla fine del XVIII° secolo alla vita culturale tedesca. Clemens Brentano (1778 -1842) è un rappresentante del primo romanticismo tedesco. Bettina Brentano (1785-1859) nella sua opera dà forma al grande amore per Goethe e per il fratello, Clemens. In seguito parteciparono alla vita culturale tedesca l'economista Ludwig Joseph Brentano, nipote di Clemens, e il filosofo Franz Brentano, fratello di Ludwig Joseph. Meritano di venir citati Bernard von Brentano, scrittore e pronipote di Clemens e, infine, il politico Lorenz Brentano.
Tra 1600 e 1700 getta le basi della propria fortuna anche la dinastia dei comaschi Guaita che, con i Brentano, i vigezzini Mattei e Dell'Angelo, porteranno avanti con la città di Francoforte una secolare battaglia sul diritto alla cittadinanza e al libero commercio.
Osserviamo che con queste famiglie erano attive decine di servitori, apprendisti, commessi e venditori, fatti giungere dai luoghi d'origine.



Parla genericamente della Lombardia ma credo che il discorso si possa estendere anche ad altre zone d'Italia....

Laura :D

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pink67
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Messaggio da pink67 »

Ecco una ricerca specifica sul Piemonte...

http://www.randoxygene.fr/culture/pdf/r ... -ns-03.pdf

Laura

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wiwa
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Messaggio da wiwa »

Grazie.
Proverò a cercare su motori tedeschi e francesi. Il padre era molto probabilmente un contadino emigrato a Casale Monferrato. Devo controllare bene cosa ha lasciato in eredità da quel luogo. Tanto per capire se il figlio avesse "dovuto" emigrare.

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Stefania_Fangarezzi
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Messaggio da Stefania_Fangarezzi »

wiwa ha scritto:tanto vicino non doveva essere, .
Considera che, un tempo, la vicinanza era un concetto piuttosto ristretto. Durante una mia ricerca su una famiglia di Porretta, ho trovato un atto di divisione fra fratelli nel quale si dice che uno di questi era "lontano, forse in Toscana" e veniva escluso dai proventi di una compravendita. Questo fratello, in verità, era banalmente a Bologna ( e qui mi sono fatta un sacco di film sulla storia del fratello sparito, escluso, ecc, ma questa è un'altra storia :D)
s.

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wiwa
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Messaggio da wiwa »

si certamente. Io avevo pensato anche ad una guerra o ad un volontario verso una guerra lontana. Non so. Non ho ancora letto l'intero documento (è un plico alto 1 cm. pieno di ripetizioni noiose delle stesse cose dette tre righe prima) Finora da quello che ho capito era l'erede unico e diretto. In sua mancanza l'eredità è andata alla sorella e alla nipote del morto. Che non vivevano a Casale Monferrato, ma nel paese di origine del morto. È stata la frase "assente da molto tempo da questi Stati" che mi ha fatto pensare ad un posto più lontano. Potrebbe anche aver litigato col padre ed essere andato a stare nel paese vicino, ma morto o vivo qualche traccia può averla lasciata.

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