ricerca cognome CAPPERI
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ricerca cognome CAPPERI
buongiorno a tutti, scrivo dalla provincia di vicenza per avere informazioni sul cognome CAPPERI. il mio "ceppo" è originario dalla provincia di Verona dove il mio trisavolo è nato, figlio di NN e cresciuto in un orfanotrofio e so che questo cognome viene dato ai trovatelli. sto aspettando appuntamento dall'archivio di stato per sapere chi lo ha abbandonato. (se non lo hanno messo alla ruota...)
so anche per certo che una signora ora deceduta di nome CAPPERI AUGUSTA ha abitato a milano e ha avuto dei figli, ma il comune non mi permette di avere informazioni su di lei (le danno per soli scopi ereditari).
il padre di questa signora invece di nome CAPPERI FERDINANDO è emigrato e morto in Francia.
se qualcuno ha informazioni su queste persone o è loro parente/discendente mi faccia sapere.
mi interesserebbe sapere anche l'origine esatta e in quali zone d'italia è + diffuso.
grazie a tutti!
Silvia
so anche per certo che una signora ora deceduta di nome CAPPERI AUGUSTA ha abitato a milano e ha avuto dei figli, ma il comune non mi permette di avere informazioni su di lei (le danno per soli scopi ereditari).
il padre di questa signora invece di nome CAPPERI FERDINANDO è emigrato e morto in Francia.
se qualcuno ha informazioni su queste persone o è loro parente/discendente mi faccia sapere.
mi interesserebbe sapere anche l'origine esatta e in quali zone d'italia è + diffuso.
grazie a tutti!
Silvia
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Ciao.
ho un' atto di battesimo di tale Capperi Claudia Giulia di Angelo e Pozzi Ernestina, nata a Cernobbio il 13 Marzo 1903. Fu battezzata il 15 Marzo.
Claudia Giulia ha contratto matrimonio in Milano il 14 Maggio 1932 con Zamontel Antonio.
Il padre Angelo risultava essere domiciliato a Milano.
Non so se può esserti di qualche utilità ma se così ritieni posso inviarti la scansione dell' atto.
Ciao ed auguri per le tue ricerche
mattmar
ho un' atto di battesimo di tale Capperi Claudia Giulia di Angelo e Pozzi Ernestina, nata a Cernobbio il 13 Marzo 1903. Fu battezzata il 15 Marzo.
Claudia Giulia ha contratto matrimonio in Milano il 14 Maggio 1932 con Zamontel Antonio.
Il padre Angelo risultava essere domiciliato a Milano.
Non so se può esserti di qualche utilità ma se così ritieni posso inviarti la scansione dell' atto.
Ciao ed auguri per le tue ricerche
mattmar
El savio no sà gnente, l'inteligente sà poco, l'ignorante sà tanto, el mona sà tuto!
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purtroppo questa Capperi Claudia non è nel mio elenco di persone che ho trovato finora, ma non escludo niente perchè devo prima capire di chi era figlio il mio trisavolo (perchè purtroppo sono ferma lì).
mi sarebbe più utile sapere di chi è il padre Angelo, che fatalità ha lo stesso nome del tutore del mio trisavolo.
in ogni caso è già qualcosa in più, mandami comunque la scansione.
grazie mille
mi sarebbe più utile sapere di chi è il padre Angelo, che fatalità ha lo stesso nome del tutore del mio trisavolo.
in ogni caso è già qualcosa in più, mandami comunque la scansione.
grazie mille
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Ciao! sulla pagina dei mormoni trovi Maria Rossina Capperi sposata a Bayern il 1767. Anche compare Fortunata Capperi.
(http://www.familysearch.org/eng/search/ ... esults.asp)
Capperi si trova in Emilia Romagna, Lombardia e Toscana
(http://www.gens.labo.net/en/cognomi/genera.html)
Capperi: sulla parola trovi qua informazione:
http://www.etimo.it/?cmd=id&id=3114&md= ... 1d9ce1cd7e
(http://www.familysearch.org/eng/search/ ... esults.asp)
Capperi si trova in Emilia Romagna, Lombardia e Toscana
(http://www.gens.labo.net/en/cognomi/genera.html)
Capperi: sulla parola trovi qua informazione:
http://www.etimo.it/?cmd=id&id=3114&md= ... 1d9ce1cd7e
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Boh, io continuo a non capire (a parte la curiosità): se si sa che un bambino è figlio di genitori ignoti, per quale motivo su un documento diverso ci dovrebbero essere più dati? E' vero che si può sapere se è stato affidato a una famiglia, dove stava questa famiglia e quanto tempo c'è stato, se le famiglie affidatarie sono state varie, ma cercare di scoprire dati che si sono voluti tenere nascosti fin dall'origine, a me sempra una cosa inutile. Lo scopo delle istituzioni caritatevoli che accoglievano i bambini abbandonati (che, di solito, venivano portati dalla levatrice, che era tenuta al segreto) non era scoprire (o celare) i loro genitori originari. Se il parroco che aveva amministrato il battesimo "sapeva" non poteva, ne' doveva dire, e tantomeno scrivere, nulla: era una questione di ordine sociale che andava difeso: la società era basata sul matrimonio legittimo, e la differenza tra figli legittimi e non, giusto o sbagliato che OGGI si ritenga, era grande. Gli orfanotrofi esistevano anche perché l'errore delle madri non ricadesse sui figli, almeno queste erano le intenzioni; si verificavano casi di abbandono e poi di recupero da parte della famiglia originaria, ma in questo caso non si trattava di figli illegittimi, ma di figli affidati "temporaneamente" alle istituzioni, e quindi, logicamente, i nomi dei genitori erano noti, anche per favorire il recupero dell'infante.
Poi, ripeto, questa è la mia umilissima opinione.
Comunque, buona fortuna per la tua ricerca, ma non investirci troppe speranze
s.
Poi, ripeto, questa è la mia umilissima opinione.
Comunque, buona fortuna per la tua ricerca, ma non investirci troppe speranze

s.
- Gianlu
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per stefania: certamente è tutto vero, ma io conosco una signora amica di famiglia che è riuscita invece a trovare i veri genitori di un antenato, perchè sui registri degli orfanotrofi c'è scritto anche il nome della madre/ dei genitori (se è lei a portare il figlio) e poi per legge devono passare 100 anni prima di poter leggere tale registro.
poi se è stato messo alla ruota lì ti do ragione, non c'è nessuna speranza.
però se tutti la pensassero come te, non ci sarebbe nessuno che si cimenterebbe in una ricerca del genere.
poi se è stato messo alla ruota lì ti do ragione, non c'è nessuna speranza.
però se tutti la pensassero come te, non ci sarebbe nessuno che si cimenterebbe in una ricerca del genere.
- Marcello_DAleo
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Sono perfettamente d'accordoStefania_Fangarezzi ha scritto:Boh, io continuo a non capire (a parte la curiosità): se si sa che un bambino è figlio di genitori ignoti, per quale motivo su un documento diverso ci dovrebbero essere più dati? E' vero che si può sapere se è stato affidato a una famiglia, dove stava questa famiglia e quanto tempo c'è stato, se le famiglie affidatarie sono state varie, ma cercare di scoprire dati che si sono voluti tenere nascosti fin dall'origine, a me sempra una cosa inutile. Lo scopo delle istituzioni caritatevoli che accoglievano i bambini abbandonati (che, di solito, venivano portati dalla levatrice, che era tenuta al segreto) non era scoprire (o celare) i loro genitori originari. Se il parroco che aveva amministrato il battesimo "sapeva" non poteva, ne' doveva dire, e tantomeno scrivere, nulla: era una questione di ordine sociale che andava difeso: la società era basata sul matrimonio legittimo, e la differenza tra figli legittimi e non, giusto o sbagliato che OGGI si ritenga, era grande. Gli orfanotrofi esistevano anche perché l'errore delle madri non ricadesse sui figli, almeno queste erano le intenzioni; si verificavano casi di abbandono e poi di recupero da parte della famiglia originaria, ma in questo caso non si trattava di figli illegittimi, ma di figli affidati "temporaneamente" alle istituzioni, e quindi, logicamente, i nomi dei genitori erano noti, anche per favorire il recupero dell'infante.
Poi, ripeto, questa è la mia umilissima opinione.
Comunque, buona fortuna per la tua ricerca, ma non investirci troppe speranze
s.
- Stefania_Fangarezzi
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Mi dispiace di dirti che questo non è assolutamente vero.zulfia85 ha scritto: perchè sui registri degli orfanotrofi c'è scritto anche il nome della madre/ dei genitori (se è lei a portare il figlio)
Sono casi assolutamente diversi: un bambino LEGITTIMO, cioè figlio di genitori regolarmente sposati, poteva essere affidato ad una istituzione caritatevole da genitori che non potevano allevarlo, e in questo caso venivano scritti i loro nomi sulla scheda del bambino. Altrimenti, se il bambino era figlio naturale, ossia non nato da legittimo matrimonio, non veniva assolutamente scritto nulla. Fino a pochi (beh, relativamente pochi anni fa, comunqeu fu oggetto di una delle riforme del diritto di famiglia di fine Ottocento, mi pare) una donna non sposata non poteva riconoscere il figlio. Sarebbe troppo facile aspettare 100 anni e poi rivendicare dei diritti ereditari, per esempio...
Inoltre, fare una ricerca genealogica, secondo me, vuol dire cercare i propri antenati finché i documenti ne dimostrano l'ascendenza; quando i docuemnti non dicono più nulla... beh, ... la ricerca finisce.
Poi, ripeto, questi sono i miei 2 pence of wisdom

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- Stefania_Fangarezzi
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Scusa, ma come la penso? Considerando che di lavoro faccio ricerche d'archivio, spero che molta, ma proprio molta, molta gente voglia scoprire gli antenati, legittimi o meno che essi fosserozulfia85 ha scritto:per stefania: però se tutti la pensassero come te, non ci sarebbe nessuno che si cimenterebbe in una ricerca del genere.



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può darsi che il mio trisavolo sia stato illegittimo, questo sto cercando di scoprirlo. ma se non lo fosse, io potrei capire chi erano i miei antenati.
se tutti la pensassero così e si fermassero al primo ostacolo, non avrebbe senso.
non sono l'unica che cerca informazioni del genere, mi pare.
ad ogni modo non sono qui per parlare delle motivazioni intrinseche delle ricerche, ma solo per saperne di + sui miei parenti, dove sono andati a finire ecc ecc.
se i documenti mi porteranno ad un vicolo cieco, mi fermerò certamente.
ricerca inutile? può darsi. ma il bello è provare.
se tutti la pensassero così e si fermassero al primo ostacolo, non avrebbe senso.
non sono l'unica che cerca informazioni del genere, mi pare.
ad ogni modo non sono qui per parlare delle motivazioni intrinseche delle ricerche, ma solo per saperne di + sui miei parenti, dove sono andati a finire ecc ecc.
se i documenti mi porteranno ad un vicolo cieco, mi fermerò certamente.
ricerca inutile? può darsi. ma il bello è provare.
- Stefania_Fangarezzi
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