Questi sono gli atti di morte dei miei più lontani capostipiti che conosco:
Giovanni Battista Quaini, nato presumibilmente nel 1752 e morto a Corte de' Frati (CR) il 3 gennaio 1824;
Maria Teresa Miglioli, nata presumibilmente nel 1758 e morta a Corte de' Frati (CR) il 24 dicembre 1830.
Queste sono le informazioni che sono riuscito a capire. Sono esatte?
Riuscite a capire se c'è scritto dove sono nati/battezzati?
L'atto che parla di Giovanni Battista è del 3 novembre 1824 e dice che è morto il 1 novembre alle ore 11 della sera all'età di 72 anni. Dice che ricevette tutti i sacramenti e che fu sepolto nel cimitero parrocchiale.
L'atto che parla di Teresa è del 24 dicembre 1830 e dice che è morta il giorno precedente alle 11 del mattino, all'età di circa 72 anni. Dice che ricevette i sacramenti e la benedizione papale e che fu sepolta nel cimitero di Baldovino.
Non dice nulla sulla nascita/battesimo.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.
Il cimitero Baldovino ho scoperto che è il vecchio cimitero di Corte de' Frati. Ora è un giardinetto dedicato ai caduti. Chissà che fine hanno fatto le lapidi. Indagherò.
Difficile che succeda, ma metti caso che qualcuno cerchi informazioni sui cimiteri di Corte de' Frati, metto qui sotto tutto quello che ho trovato.
Per quanto riguarda le lapidi che erano nel cimitero vecchio, non ho ancora scoperto niente. Le mie ipotesi sono:
1. sono state buttate via;
2. sono state sepolte nello stesso posto;
3. sono state riutilizzate come materiale di costruzione;
4. sono state messe e poi dimenticate, in qualche scantinato/magazzino, del parroco o del comune.
Qualcuno sa cosa si è soliti fare delle lapidi quando si dismette di un cimitero?
Cronistoria dei cimiteri di Corte de’ Frati.
1630
Fino a quell'epoca i cadaveri si seppellivano vicino alla chiesa e precisamente nell'orto del parroco (l'attuale cortile e l'area occupata dal teatro). I bambini si seppellivano in un luogo appartato, molto probabilmente dove sorge ora il coro della chiesa. Dal registro dei morti appare che in chiesa avevano il loro sepolcro privato: il Clero, le Compagnie del Rosario e S.S. Sacramento e le famiglie Zaniboni e Casali.
Il nuovo cimitero detto Baldovino fu costruito nel campo omonimo, sulla strada che conduce alla frazione Noci. L'Economo di quel tempo, Don Bartolomeo Bonali, in data 28 ottobre 1630, domandò la facoltà di benedirlo. Il successore Don Antonio Della Noce fece costruire nel 1633 la cappella dedicata alla Madonna, "a perenne memoria del contagio... e per ornamento et bellezza del cimitero".
1905
Le esigenze di un nuovo cimitero si fecero sentire sempre più fino a diventare improrogabili. Dopo averne parlato tanto le cose cominciarono a concretizzarsi. La cosa strana consisteva nel fatto che non era ancora stato scelto il luogo per costruirlo, ma già esisteva il progetto e si discuteva sulle dimensioni della camera mortuaria e sulla sopraelevazione del Camposanto rispetto al piano acquifero della campagna onde evitare allagamenti.Si approvarono le modifiche al capitolato di appalto in modo da portare da quattro a sei mesi la fine dei lavori, non effettuabili ad ogni modo prima del febbraio 1904, quando ancora non si era scelto il luogo. Tutto ciò accadeva nell'aprile del 1903 in un consiglio comunale in cui mentre si approvava quanto detto, si respingeva l'ubicazione del cimitero nel campo Segaloro del Podere Fenili Luoghi Pii e pure quella nel campo Breda de’ Fili Alto di proprietà Gazzina “sulla strada che mette a Grumone”. Visto l'esito negativo della votazione sulle località visitate dalla Commissione Prefettizia, l'argomento venne rimandato ad altra seduta. I Due luoghi nominati furono messi di nuovo al voto il 12 maggio e la scelta cadde su quello dei fratelli Gazzina fu Giacomo. Nel marzo 1904 i proprietari accettarono il prezzo di lire 2 al metro quadrato offerto dalla giunta. Il progetto redatto dall'ingegner Giovanni Adami, su suggerimento della popolazione, subì alcune modifiche: sostituzione di muri di cinta della facciata con una cancellata e aggiunta di un pronao alla camera mortuaria, particolare già presente nel vecchio cimitero. Il 13 giugno di quell'anno venne stipulato il contratto. Il 9 luglio, accidentalmente, era scoppiato un incendio alla cappella mortuaria del cimitero vecchio di Corte dei Frati che distrusse completamente il tetto e la parte alta dell'edificio. Il fuoco si era sviluppato a causa delle erbe falciate e bruciate dal seppellitore “come d’uso” nel recinto del cimitero. La pratica di bruciare le stesse, cresciute nel sacro suolo cimiteriale, era molto antica. Si decise di sistemare ugualmente la cappella per la quale furono stanziate non meno di 160 lire. Nell'ottobre 1905 si era ancora in attesa del collaudo finale dell'Opera per motivi non dipendenti dall'impresa. Il 29 dello stesso mese il vescovo Monsignor Geremia Bonomelli impartiva la sacra benedizione al nuovo Camposanto. Si stabilì che con il 31 ottobre avessero termine le sepolture nel vecchio cimitero e con il 1° novembre si iniziasse a seppellire nel nuovo. I costi dei lavori, eseguiti dalla ditta Luigi Aldovini di Pieve Delmona furono di lire 12.418,72. Il collaudo venne effettuato dall'ing. Enea Alquati di Cremona in data 11 agosto 1906. Nel 1912 il cimitero venne completato con l'introduzione di piante ornamentali e aiuole. Il piazzale antistante lo stesso venne trasformato in giardino con piante e fiori dal giardiniere Cesare Gussoni di Cremona.
1927
Il cimitero di Corte de' Frati, la cui area era quasi completamente occupata da sepolcreti privati, necessitava urgentemente di un allargamento. Sette soli i posti ancora liberi nel luglio 1927. Per dei lavori di ampliamento di circa 1000 metri del Camposanto, si consigliava uno studio sulla possibilità di costruire, nel muro terminale di cinta, anche dei colombai che avrebbero contribuito al miglioramento del luogo favorendo un vantaggio economico per il comune. Nel mese di agosto era stata chiesta la soppressione del vecchio cimitero, detto del Baldovino, nel quale non erano più state fatte delle inumazioni da più di un ventennio. Per l'ampliamento del nuovo cimitero si chiese specifica autorizzazione già nel mese di settembre. Poco prima era stata richiesta l'autorizzazione all'acquisto di mq 864,17 alla ditta Gazzina e di mq 30,25 alla ditta Quaini per il nominato ampliamento.Il prezzo al metro quadro era stato fissato in lire 13,25. I lavori furono affidati alla locale ditta del capomastro Balzarini all'inizio dell'anno successivo.