Girando in internet ho trovato delle foto che testimoniano il degrado dell'archivio comunale di Cerzeto, in provincia di Cosenza, in cui si testimonia una situazione al limite di un paese civile.
Come vedete dalle foto , anche se il comune è riuscito a trovare una buona struttura per la sede dell'archivio storico comunale,tutto versa in uno stato di profondo abbandono.
Con situazioni di questo tipo, sfido che i comuni siano diffidenti al mostrare ad "estranei" le loro porcherie.
Purtroppo questo è un fenomeno molto diffuso anche in città o località che posseggono importanti quantità di materiale e documenti storici. Parlo per sentito dire della mia Venezia ed in particolar modo della biblioteca Marciana oltre che dell' AdS ove parecchi documenti sono accatastati disordinatamente (e perciò non catalogati) in stanze umide e "dimenticate".
Vi assicuro che le fonti sono attendibili perciò per ovvie ragioni di privacy (ed anche legali) innominabili.
El savio no sà gnente, l'inteligente sà poco, l'ignorante sà tanto, el mona sà tuto!
Quanti documenti si perdono in questo modo ogni anno?
Posso capire se ci fosse stato un terremoto, ma devo dire che questo non è un caso isolato.
Per non pagare un archivista, ma più probabilmente per non curanza , si lasciano marcire tonnellate di documenti, che in realtà dovrebbero essere versati negli archivi di Stato.
Se poi gli archivi di stato li mettano in scantinati umidi e dimenticati, questo è un altro discorso.
"C'é una storia nella vita
di tutti gli uomini."
William Shakespeare
Il buon Sergio Barizza, che fu responsabile degli archivi comunali di Venezia e Mestre, nel 1988, nell' archivio (della Celestia) chiuso per mancanza di personale, si occupava DELLE PULIZIE del medesimo.......
Se la Celestia ora è accessibile, con la enorme mole di documenti ivi conservati, si deve al merito, alla dedizione ed all' immenso AMORE che questa persona ha dimostrato alla sua città ed alla ricerca dedicandosi all' inventariazione e catalogazione dei fondi oltre a pubblicare la "Guida inventario" all ' AC di Venezia.
in dialetto usiamo dire: chi ghà pan no ghà denti....(e viceversa)
El savio no sà gnente, l'inteligente sà poco, l'ignorante sà tanto, el mona sà tuto!
fullons ha scritto:Girando in internet ho trovato delle foto che testimoniano il degrado dell'archivio comunale di Cerzeto, in provincia di Cosenza, in cui si testimonia una situazione al limite di un paese civile.
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Che tristezza! Un paese ormai sempre più allo sbando!
Durante la mia ultima visita all'AdS di Brescia, in sala studio il responsabile spolverava con un pennellino i fogli di alcuni faldoni del catasto.
Questo perchè non hanno sufficiente personale per fare questo lavoro. Quindi di sua spontanea volontà preparava il materiale, così dopo l'inventariazione sarebbe stato accessibile.
Considerando quanta gente ha bisogno di lavorare oggi, non credo farebbero fatica a trovare personale. Ma i soldi chissà dove vanno...
Gli archivi sono le cenerentole dell'Italia culturale. Soldi non ce ne sono ed i primi a sparire sono questi.
Il comune di Formia ha perso documenti importanti per la storia della città lasciandoli macerare nei sottosuoli in mezzo all'acqua. Molti uffici comunali non versano come dovrebbero agli archivi di stato che almeno danno il minimo garantito di conservazione, tra mille difficoltà (ma almeno sono generalmente accessibili e fruibili).
Per la verità ho trovato anche strutture di ottimo livello e personale in gamba e preparato.
E' una situazione molto diversificata e a macchia di leopardo.
In genere i migliori archivi oggi come oggi, tolti dall'elenco gli archivi di stato, sono gli archivi diocesani per quantità, consultabilità e cura dei documenti stessi. Ovviamente anche qui con casi limite ed assurdi. Ma almeno nel corso del tempo sono stati ordinati, studiati e salvati.