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Ben ritrovati
nelle mie ricerche presso l'archivio parrocchiale di Galliate (NO), ho trovato l'atto di morte di una mia pro-pro-prozia, Angela Bando. L'atto presentava in calce un'annotazione che non riesco proprio a tradurre: non riesco infatti a capire in che lingua sia. Credo sia in latino, ma alcune parole mi sembrano richiamare il tedesco e qualche parente a cui ho chiesto aiuto addirittura mi dice che gli sembra inglese...
Qui c'è l'atto di morte: http://postimg.org/image/6rd8xj0x7/0138bddb/
Qui il particolare dell'annotazione: http://postimg.org/image/foqhaqjd1/207f0797/
Probabilmente parla della sepoltura della donna, ma anche qui non ho certezze in merito. Spero nel vostro aiuto
Grazie
L.A.
Non mi pare che abbia a che fare con l'atto in sé.
La scrittura è un pò difficile da comprendere soprattutto nelle abbreviazioni, quello che si legge bene dice:
In Congregazione for. habita ... a D.no ... ... ... ... D. ... Rigoni die 29 Augusti 1899 vidi et recognovi ... ... Vic. For.
Con tutti quei vuoti non è facile tradurlo, ma, considerati i due verbi finali (vidi et recognovi), credo che si tratti di una sorta di "visto" con cui si riconosce che il registro è tenuto bene. Era una prassi usata nella Chiesa (soprattutto durante le visite pastorali) e fu poi adottato anche dalle autorità civili (nei registri di Stato Civile, infatti, si trova il "visto" ogni anno).
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.
Kaharot dice bene.
Il Vicario foraneo (che era il tramite tra il Vescovo e le 4-5 parrocchie da lui vicario coordinate) nel corso della congregazione con gli altri prevosti a lui "soggetti", aveva -tra l'altro- il compito di verificare la buona tenuta dei registri.
Siccome la diocesi di Novara era suffraganea di Vercelli, è probabile che, come accadeva qui da me, i parroci dello stesso vicariato si riunissero anche più d'una volta all'anno.
In Congregatione foranea habita a parte(?) admodum Reverendum (...) Ubaldus (......) die 29 Augusti 1899 vidi et recognovi (.......) Vicarius Foraneus
Per quanto riguarda la sepoltura, come dice lo stesso documento, ormai in quell'epoca era in vigore la legge che vietava la sepoltura fuori dal cimitero comune e, quindi, il seppellimento era divenuto un "affare" statale, per cui al di là dell'indicazione "nel cimitero di X" non si trovano altre indicazioni, dato che era l'ufficiale civile e non il parroco a dover prendere nota delle operazioni di sepoltura.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.
Grazie dell'aiuto e delle informazioni
Una delle maggiori perplessità che avevo era appunto che la sepoltura era già stata indicata nell'atto. Vedendo che l'annotazione aveva una data di pochi giorni posteriore, pensavo fosse accaduto qualcosa in merito (traslazione, riesumazione per chissà quale motivo...).
Comunque mai avrei pensato ad un "visto" del vescovo, perchè li ho sempre visti alla fine dei registri e mai in mezzo.
Ancora grazie
L.A.