Famiglia Martino di Messina

[Tonia]

Per il momento, ecco l'atto di morte di Chiaia Letteria.

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stavo pensando che probabilmente è stato Giuseppe Martino a iniziare l'attività commerciale perche nell'atto di nascita del figlio Giuseppe del 1873 è indicato come trafficante e non facchino.
quindi il figlio Domenico Martino che nel 1884 (atto di matrimonio tra lui e Antonia Tizio) era indicato come Commesso di banco probabilmente lavorava con il padre.

[Strategico8]

Si tratta di ipotesi tutte plausibili, tutte probabili.
A mio parere erano uomini del popolo, dei self made men.
Classe alta direi proprio di no, media forse. Persone volenterose che si son date da fare e sono riuscite a raggiungere un discreto benessere.
Scordati però l'appartenenza alla borghesia o alla piccola nobiltà.

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hai ragione strategico8, meglio farsi da se che essere figli di papà.
per determinare a che classe sociale appartenessero però secondo me bisogna (come ha suggerito gvvcc) scoprire qualcosa di più su Domenico Martino padre di Giuseppe.

[gvvcc]

Un trafficante non aveva impiegati, i soldi che guadagnava di solito erano a stento sufficienti a mantenere lui e la famiglia, per mantenere un commesso si richiedeva un commerciante di un certo rilievo.

Ed inoltre, nella mia esperienza, il figlio di un commerciante che affiancava il padre era commerciante egli stesso, commessi, cassieri e garzoni erano figure subordinate.

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quindi da quello che ho capito nella sicilia del 800 se si vuole creare una classifica basata sul censo verrebbe così :
1) Negoziante
2) Commerciante
3) Commesso di banco
4) Trafficante
5) Cassieri e Garzoni

[gvvcc]

Cassiere, Commesso, Giovine di negoziante, Garzone, Facchini, etc. sono impiegati, dipendenti, figure subordinate al commerciante che è titolare di un'attività. Diciamo anche che li ho messi in ordine più o meno gerarchico, ma anche lì c'è da discutere.

Il negoziante è colui che compra grosse partite di merce e le rivende, oppure fa operazioni solo finanziarie, per questo ha bisogno di un capitale di partenza importante e, spesso e volentieri, guadagna molto se non moltissimo. Non ha a che fare con "negozio" nel senso di luogo dove si commercia, ma con il negotium inteso come occupazione economica. Il negoziante lavora, tipicamente, nei magazini di negoziato, dove si stipano grandi quantità di mercanzie.
"Negoziante é chi compra per vendere mercanzia o danaro, perocché anche il danaro sia merce. Negoziante é nella comune opinione più nobile che mercante (Enciclopedia Popolare Italiana, Torino, 1862, vol.XIV, "

Commerciante, mercante, mercadante sono definizioni generiche di chi commercia, qualunque cosa tratti, ma nell'uso comune dell'epoca era usato per intendere chi comprasse e vendesse al minuto, quindi senza che fosse richiesto un capitale di partenza significativo, nè che guadagni importanti fossero automatici. In poche parole era chi aveva una bottega e vendeva merci in piccola quantità.
"Si qualifica con questo nome colui che fa un commercio qualunque, ossia che fa professione di comperare e vendere ogni sorta di merci. Se la legge però giustamente non stabilì distinzione alcuna fra i commercianti, l'uso introdusse o piuttosto mantenne speciali qualificazioni che indicano il genere di commercio che si esercita, dicendosi in generale mercante quello che vende in bottega o al minuto, e le cui operazioni sono limitate così pel numero, come per loro importanza (Nuova Enciclopedia Popolare Italiana, Torino, 1861, vol.XIII, ad vocem "mercatante")."

Il trafficante è il commerciante piccolissimo che vende poche merci in piccola bottega, o anche con un carretto ambulante, a Napoli c'era lo zagarellaro che appartiene a questa categoria e vendeva un po' di tutto. Inutile dire che il guadagno era basso.

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si vede comunque che se Domenico Martino è passato da Commesso di banco a Commerciante-Civile poi a Negoziante e sensale, sicuramente rivendeva qualcosa di importante

[gvvcc]

Domenico è stato esattore ed anche sensale, attività per cui si richiedeva una licenza, ma che considererei inferiori all'attività commerciale in termini di guadagno, infatti è probabile che le esercitasse parallelamente, per arrotondare.

Civile si dava sì ai ricchi (per lo più alle donne, al posto di gentildonna), ma anche a chiunque avesse una condizione sociale appena migliore di quella delle masse.

Un buon indicatore per capire come stava economicamente è capire cosa possedesse in termini di case, terre, etc., se qualcuno sa indirizzarti meglio di me sulle risorse dell'Archivio di Stato di Messina, che io non conosco, potresti incominciare una ricerca in tal senso, una volta finita quella genealogica, si intende.

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cosa si intendeva per esattore? e perche Domenico esercitava questa professione essendo anche commesso di banco

[gvvcc]

Credo che si intenda semplicemente che raccoglieva i tributi per conto dell'autorità, ma non penso fosse un ufficiale con un incarico tipo nella Direzione Generale dei Dazi Indiretti, perchè di questi ultimi ne ho incontrati e non venivano definiti in tal modo.

Ripeto che l'unica spiegazione è che facesse due mestieri per arrotondare.

[Strategico8]

Scusa, ma cosa ti cambia sapere se guadagnava 100 o 1000 o 5000 lire all'anno?? Non riesco a capire che cosa ti cambi.

[Strategico8]

Qui nessuno può darti informazioni precise, dal momento che non possiamo conoscere l'attività commerciale dei tuoi antenati. Stai sereno, erano persone in gamba.
Se vuoi saperne di più devi iniziare a chiedere alle varie camere di commercio e vedere se hanno archivi. Oppure negli archivi storici del comune di Messina, magari dai censimenti.
Noi possiamo darti solo risposte molto vaghe.

[qwerty05051821]

infatti ho inviato un email alla camera di Commercio di Messina. se otterrò risposte vi farò sapere

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riporto qui l'atto di matrimonio dei miei bisnonni Vincenzo Crescenzo Martino e Clotilde Bernava .
ho bisogno del vostro aiuto perché non capisco il nome della madre di Clotilde.
https://familysearch.org/ark:/61903/3:1 ... DQ99?i=930

p.s. ringrazio ziadani per aver trovato quest'atto.