Ricerca dei miei antenati prima del 1600
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Ricerca dei miei antenati prima del 1600
Buongiorno a tutti, nella costruzione dell'albero genealogico della famiglia sono risalito, passo dopo passo, ai miei antenati, arrivando ad avere certificazione fino ai primissimi anni del 1600. Ora mi piacerebbe continuare a ritroso per scovare altri legami, ma i documenti di Comuni, Parrocchie, Curie e quant'altro mi è capitato di visitare, sono ferme alla data di cui sopra. Potreste consigliarmi dove e come poter consultare archivi storici (quali), o comunque testi o trattati nei quali possa ricercare il mio cognome (ORLANDO)? Faccio presente che le ricerche fatte fino ad ora hanno portato a definire che la mia famiglia (fino appunto al 1600) è stata rilevata sempre nella zona del Sannio (tra Poggio Sannita (chiamato anticamente CACCAVONE) ed Agnone (tutte e due attualmente in provincia di Isernia, precedentemente provincia di Campobasso).
Grazie anticipatamente per chi potrà fornirmi consigli utili alle mie ricerche.
Un saluto.
Alessandro ORLANDO
Grazie anticipatamente per chi potrà fornirmi consigli utili alle mie ricerche.
Un saluto.
Alessandro ORLANDO
- aquilegia2011
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Ciao Alessandro, mi ricordo bene di te perchè anche la mia famiglia è originaria di Agnone. Ricordo anche di averti consigliato a suo tempo di consultare l'Archivio Storico del Comune, cosa che mi sembra di capire tu abbia fatto. Almeno per quanto riguarda Agnone, ipotizzo due strade , che dovrò prendere in considerazione anch'io perchè ho il tuo stesso problema: consultazione degli Archivi Notarili, sempre presso l'Archivio Storico comunale e anche presso l'Archivio di Stato di Isernia, ricerca degli avi pre 1600 dagli atti di morte degli antenati più antichi che hai scoperto fino ad ora, oppure dagli atti di matrimonio. So per esperienza che i parroci di Agnone erano piuttosto precisi. Non so se tu abbia già contattato il Dr. Walter Borrelli, che per me è sempre prezioso visto che posso andare ad Agnone di rado. Il Dr. Borrelli ha svolto le ricerche per me più di una volta. Poi per favore fammi sapere, grazie, Giulia
Sono Giulia e svolgo le mie ricerche qui: Isernia, Napoli, Caserta, Gaeta, Palermo, Messina, Roma, Firenze, Arezzo, Isola d'Elba, Perugia, Macerata, Ancona, Milano, Como, Bergamo, Lugano/Svizzera, Pirano/Istria
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Ciao Giulia, io sono stato più volte ad Agnone presso la Parrocchia di S.Marco ed ho conosciuto un Walter che mi ha aiutato nelle ricerche (sia di presenza che via mail), ma faceva parte della biblioteca della parrocchia; non conosco il suo cognome ma penso che parliamo della stessa persona. Ho richiesto aiuto anche a lui (anche se sapevo che dalla biblioteca di Agnone non era possibile ottenere di più) ma purtroppo non ho avuto più risposta (io lo contattavo attraverso la mail<osca.cultura@gmail.com>); può darsi che non sia più lì. Tu hai qualche altra mail di riferimento? Credo che, in effetti, l'unica possibile strada sia l'Archivio notarile perchè l'Archivio di Stato di Isernia non credo che abbia dati così lontani (li avevo contattati in passato e aveva praticamente gli stessi periodi del Comune (quindi inizi 900).
Volevo chiederti... secondo te dove possiamo consultare libri storici che ci possano aiutare nella ricerca dei cognomi? hai qualche idea?
Volevo chiederti... secondo te dove possiamo consultare libri storici che ci possano aiutare nella ricerca dei cognomi? hai qualche idea?
- aquilegia2011
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Sì, parliamo della stessa persona. Anch'io in passato ho avuto problemi a contattare Walter tramite l'e-mail che hai indicato; una volta ho addirittura pensato che non volesse rispondermi! Devi chiamarlo al n. 347 4289149.
Walter comunque lavora per la Biblioteca Labanca e per l'Archivio Storico del Comune e ha seguito in passato il progetto di digitalizzazione di buona parte dei registri delle parrocchie di Agnone, finanziato da tre fratelli italo-americani.
Circa la Parrocchia di S. Marco, si tratta della chiesa matrice, dove si celebravano tutti i battesimi di Agnone e circondario (questo fino al XIX secolo). Come ben sai, i registri di S. Marco anteriori al 1620 sono stati distrutti da un incendio. Io ho trovato gli atti di morte, di matrimonio e alcuni anni dello Stato delle Anime di diversi antenati - grazie a Walter - indagando presso le parrocchie di appartenenza. L'input però gliel'ho dato io, scoprendo dal Catasto Onciario di Agnone all'Archivio di Stato di Napoli in quali parrocchie risiedevano: San Biase e Sant'Emidio.
Infatti questa è la prima via che intendo percorrere per cercare di superare lo scoglio del 1600.
Ho invece citato l'Archivio di Stato di Isernia sempre per la ricerca degli atti notarili, ma non ho ancora studiato a fondo cosa conservino; al momento è solo un'ipotesi aggiuntiva.
Altre fonti storiche non ne conosco, ad eccezione di alcune per la famiglia D'Apollonio, di sicure origini istriane, che proprio agli inizi del 1600 si era imparentata con la mia. Magari anche tu hai degli avi D'Apollonio/Apollonio. In tal caso, fammelo sapere che ti invio una specie di "relazione".
Walter comunque lavora per la Biblioteca Labanca e per l'Archivio Storico del Comune e ha seguito in passato il progetto di digitalizzazione di buona parte dei registri delle parrocchie di Agnone, finanziato da tre fratelli italo-americani.
Circa la Parrocchia di S. Marco, si tratta della chiesa matrice, dove si celebravano tutti i battesimi di Agnone e circondario (questo fino al XIX secolo). Come ben sai, i registri di S. Marco anteriori al 1620 sono stati distrutti da un incendio. Io ho trovato gli atti di morte, di matrimonio e alcuni anni dello Stato delle Anime di diversi antenati - grazie a Walter - indagando presso le parrocchie di appartenenza. L'input però gliel'ho dato io, scoprendo dal Catasto Onciario di Agnone all'Archivio di Stato di Napoli in quali parrocchie risiedevano: San Biase e Sant'Emidio.
Infatti questa è la prima via che intendo percorrere per cercare di superare lo scoglio del 1600.
Ho invece citato l'Archivio di Stato di Isernia sempre per la ricerca degli atti notarili, ma non ho ancora studiato a fondo cosa conservino; al momento è solo un'ipotesi aggiuntiva.
Altre fonti storiche non ne conosco, ad eccezione di alcune per la famiglia D'Apollonio, di sicure origini istriane, che proprio agli inizi del 1600 si era imparentata con la mia. Magari anche tu hai degli avi D'Apollonio/Apollonio. In tal caso, fammelo sapere che ti invio una specie di "relazione".
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- aquilegia2011
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Ciao Alessandro, grazie all'aiuto di Walter Borrelli, che ha svolto una ricerca complessa ad Agnone, sono riuscita ad individuare un antenato della seconda metà del 1500: Antonio Riccio Carosella. Due dei suoi figli maschi, Eugenio Ciero e Pietro, sono miei antenati diretti (un discendente di Eugenio Ciero si era sposato con una discendente di Pietro). Ti dico ciò perchè Francesco, il mio avo figlio di Pietro, si era sposato con Francesca Orlando - cognome riportato anche nella forma Orlanno -.Francesca era figlia di Simeone Orlando e Mattia Maracchione. Spero che questa informazione possa esserti utile.
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Non mi sembra carino mettere il numero di telefono del cellulare privato del signor Walter sul forum pubblico dove lo può prendere qualunque visitatore del sito.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)
- aquilegia2011
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A parte il fatto che pensavo che apparisse il solito "riquadro" che riserva la visualizzazione solo agli iscritti al forum, ti segnalo che è il n. di cellulare (anche) professionale del Dott. Borrelli, visto che ha diversi luoghi di lavoro - sempre che non stia accompagnando un gruppo per un tour in/fuori Agnone - e quindi si sposta di frequenza...ormai il cellulare, come immagino ben saprai, è esso stesso una sede di lavoro.gianantonio_pisati ha scritto:Non mi sembra carino mettere il numero di telefono del cellulare privato del signor Walter sul forum pubblico dove lo può prendere qualunque visitatore del sito.
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Anche il mio cellulare, come ben so, è una sede di lavoro, ma tutti mi hanno sempre chiamato prima dicendomi "posso dare il tuo numero a mister x?", anche il personale dell'Archivio di Stato di Cremona mi ha sempre chiamato prima di dare il mio numero a chicchessia. E io mi comporto altrettanto e conosco tante persone e tutte fanno così con me e io con loro, colleghi, amici, ecc. Se poi in altre zone d'Italia c'è un'altra usanza non lo sapevo e ne vengo a conoscenza ora. Il numero potrebbe essere usato x mandare pubblicità, spam, scherzi telefonici, qualunque cosa.
P.s Il numero che hai messo è visibile a tutti perché è scritto all'interno del testo.
P.s Il numero che hai messo è visibile a tutti perché è scritto all'interno del testo.
Ultima modifica di gianantonio_pisati il martedì 28 febbraio 2017, 13:16, modificato 1 volta in totale.
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)
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Potrei fornirti altri elementi specifici del caso che supportano un comportamento "lecito" da parte mia, ma mi astengo perchè non intendo proseguire nel singolar tenzone, domandandomi però nel contempo perchè tu talvolta faccia la morale ai forumisti anche quando persone che forse hanno più voce in capitolo di te non lo fanno (il post risale al 10 gennaio).
Qualsiasi sia la tua risposta, io non replicherò...ti lascio volentieri l'ultima parola.
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Siccome non siamo bambini (penso) dico solo che non mi sembra corretto. Seconda cosa io non ho mai fatto la morale a nessuno (se conosciamo il significato esatto di morale). Terzo se scrivo Walter Borrelli Agnone su Google non compare una sua pagina coi dati, ma in quinta o sesta posizione il tuo post su questo sito col numero. Quarto mi sono informato perché non lo sapevo ma è un possibile reato penale.
l'indebita diffusione di un numero di cellulare privato integra il reato di cui all'art. 167 D.LGS 196/2003
Nota a Cass. pen., Sez. III, 17 febbraio 2011 (dep. 1 giugno 2011), Pres. Gentile, Rel. Grillo
Nella sentenza che può leggersi in allegato, concernente un’ipotesi di indebita diffusione, attraverso una chat line pubblica, del numero di utenza cellulare altrui, la Corte di Cassazione ha affermato che tra i titolari deputati, ai sensi dell’art. 4 del d. lgs. n. 196 del 2003, ad assumere le decisioni in ordine alle finalità e alle modalità di trattamento dei dati personali, rientra anche colui che, senza essere “istituzionalmente” depositario della tenuta di dati sensibili, sia comunque venuto, anche occasionalmente, a conoscenza degli stessi, sicché, ove egli, indebitamente, ne faccia diffusione illecita, risponde del reato di cui all’art. 167 d. lgs. cit.
D’altra parte, la diffusione (non autorizzata) in ambito generalizzato di un numero di utenza cellulare – per sua intrinseca natura riservato – è certamente produttiva di danno per l’interessato.
Dal che il rigetto dell’impugnazione e la conferma della sentenza della corte territoriale di condanna dell'imputato a quattro mesi di reclusione.
L'ultima parola la lasciamo alla legge che è meglio😋
l'indebita diffusione di un numero di cellulare privato integra il reato di cui all'art. 167 D.LGS 196/2003
Nota a Cass. pen., Sez. III, 17 febbraio 2011 (dep. 1 giugno 2011), Pres. Gentile, Rel. Grillo
Nella sentenza che può leggersi in allegato, concernente un’ipotesi di indebita diffusione, attraverso una chat line pubblica, del numero di utenza cellulare altrui, la Corte di Cassazione ha affermato che tra i titolari deputati, ai sensi dell’art. 4 del d. lgs. n. 196 del 2003, ad assumere le decisioni in ordine alle finalità e alle modalità di trattamento dei dati personali, rientra anche colui che, senza essere “istituzionalmente” depositario della tenuta di dati sensibili, sia comunque venuto, anche occasionalmente, a conoscenza degli stessi, sicché, ove egli, indebitamente, ne faccia diffusione illecita, risponde del reato di cui all’art. 167 d. lgs. cit.
D’altra parte, la diffusione (non autorizzata) in ambito generalizzato di un numero di utenza cellulare – per sua intrinseca natura riservato – è certamente produttiva di danno per l’interessato.
Dal che il rigetto dell’impugnazione e la conferma della sentenza della corte territoriale di condanna dell'imputato a quattro mesi di reclusione.
L'ultima parola la lasciamo alla legge che è meglio😋
io 1983-G.Pietro 1955-Antonio 1920-Carlo Andrea 1886-Pietro 1850-Giulio 1812-G.Batta 1789-Francesco M. 1760-G.Batta 1717-Francesco M. 1692-G.Batta 1657-Carlo G. 1629-G.Batta 1591-G.Andrea 1565-Pietro-G.Francesco-Pietro di Bartolomeo Broffadelli e Rosa Pisati di Leonino-Bertolino-Leonino? (v. 1428)
- ziadani
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- Iscritto il: martedì 9 agosto 2011, 20:01
- Località: Torino
Le norme e le sentenze devo sempre essere lette integralmente e con estrema attenzione.
Questa è la norma:
art. 167 Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali)
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 18, 19, 23, 123, 126 e 130, ovvero in applicazione dell'articolo 129, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da sei a diciotto mesi o, se il fatto consiste nella comunicazione o diffusione, con la reclusione da sei a ventiquattro mesi.
2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 17, 20, 21, 22, commi 8 e 11, 25, 26, 27 e 45, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da uno a tre anni.
Nel caso di cui alla Sentenza della Suprema Corte il reo aveva diffuso in una chat il numero di telefonia mobile di un altro soggetto allo scopo di arrecare un danno all'interessato, cosa effettivamente avvenuta.
Nel nostro caso, non mi pare si possa discutere sulla assoluta buona fede di aquilegia e sull'inesistenza della volontà di nuocere ad alcuno.
Questa è la norma:
art. 167 Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali)
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 18, 19, 23, 123, 126 e 130, ovvero in applicazione dell'articolo 129, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da sei a diciotto mesi o, se il fatto consiste nella comunicazione o diffusione, con la reclusione da sei a ventiquattro mesi.
2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto dagli articoli 17, 20, 21, 22, commi 8 e 11, 25, 26, 27 e 45, è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da uno a tre anni.
Nel caso di cui alla Sentenza della Suprema Corte il reo aveva diffuso in una chat il numero di telefonia mobile di un altro soggetto allo scopo di arrecare un danno all'interessato, cosa effettivamente avvenuta.
Nel nostro caso, non mi pare si possa discutere sulla assoluta buona fede di aquilegia e sull'inesistenza della volontà di nuocere ad alcuno.
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Ci mancherebbe, io non l'ho mai pensato. Ho solo risposto per difendere una usanza di non divulgare il numero di altri senza permesso, cosa che in genere è prassi. Mai pensato che ci fossero intenti malevoli, infatti nel mio primo post avevo scritto "non mi sembra carino". Poi è anche vero che magari questo singolo post non lo guardano 60.000.000 di italiani, ma potenzialmente sì. Il problema per me non si pone. E' che, senza fare la morale a nessuno né duelli o cose che ci si mette in testa, ho fatto notare una cosa alla quale magari involontariamente non si è badato nell'entusiasmo di dare una risposta a qualcuno.
Io al massimo avrei dato il numero in un messaggio privato all'interessato/a, sempre però dopo aver consultato il proprietario del numero.
Io al massimo avrei dato il numero in un messaggio privato all'interessato/a, sempre però dopo aver consultato il proprietario del numero.
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- ziadani
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Ognuno si regola come vuole, tu avresti fatto in un modo, altri hanno ritenuto di fare diversamente.
Come dici tu, non siamo bambini, e ti posso assicurare che aquilegia è in grado si assumersi le proprie responsabilità.
Oltre a ciò, quelli che credono di sapere sempre una pagina più del libro, spesso, diventano veramente insopportabili.
Come dici tu, non siamo bambini, e ti posso assicurare che aquilegia è in grado si assumersi le proprie responsabilità.
Oltre a ciò, quelli che credono di sapere sempre una pagina più del libro, spesso, diventano veramente insopportabili.