Bonjour Riceppari
Je suis française et j'utilise Google Translate,
sauf pour les sites italiens dont je donne les liens et dont je fais un copié-collé
https://it.wikipedia.org/wiki/Esercito_ ... lla_Chiesa
Nel 1848 l'Esercito fu impiegato in una mobilitazione ai confini con il Regno Lombardo-Veneto, cioè con i possedimenti austriaci in Italia. Il governo di papa Pio IX, con ordinanza ministeriale del 23 marzo, ordinò la formazione di un Corpo di Operazione con lo scopo di «procedere alla difesa e sicurezza dei domini pontifici, nonché alla concorde azione delle forze nazionali italiane». Sotto il comando del generale piemontese Giovanni Durando e del suo secondo Massimo d'Azeglio, furono costituiti quattro reggimenti nazionali (un reggimento di cavalleria e tre reggimenti di fanteria italiani), due di cavalleria (svizzeri), tre batterie di artiglieria da campagna, una compagnia di artificieri e due del genio e circa 600 Carabinieri pontifici, parte a piedi e parte a cavallo[8]. L'insieme formava una forza non trascurabile di 7.500 uomini.
Durando venne seguito, due giorni dopo, da un corpo misto di Guardie Civiche e di volontari, comprendente il Battaglione Universitario Romano, e affidato ad Andrea Ferrari. Lungo la via (specie a Bologna) quest'ultimo raccolse migliaia di volontari, cosicché raggiunse la notevole forza di circa 12 000 armati, cui si aggregarono altri 1 200 guidati da Livio Zambeccari.
Il 13 aprile 1848 una speciale commissione cardinalizia impose lo sganciamento del Papa dalla coalizione anti-austriaca. Pio IX con l'allocuzione "Non semel"[9] fatta al Concistoro dei cardinali del 29 aprile 1848, mise in evidenza le motivazioni della posizione del pontefice, che come capo della Chiesa universale ed allo stesso tempo capo di uno Stato italiano, non poteva mettersi in guerra contro un legittimo regno. Il pontefice sottolineò che l'unico scopo della spedizione militare era difensivo:
Il 13 aprile 1848 una speciale commissione cardinalizia impose lo sganciamento del Papa dalla coalizione anti-austriaca. Pio IX con l'allocuzione "Non semel"[9] fatta al Concistoro dei cardinali del 29 aprile 1848, mise in evidenza le motivazioni della posizione del pontefice, che come capo della Chiesa universale ed allo stesso tempo capo di uno Stato italiano, non poteva mettersi in guerra contro un legittimo regno. Il pontefice sottolineò che l'unico scopo della spedizione militare era difensivo:
«In tale situazione Noi però ai Nostri Militi mandati ai confini dello Stato non volemmo che fosse ordinato altro che di difendere l’integrità e la sicurezza dei domini Pontifici.»
(Dalla allocuzione Non semel)
Il generale non seguì l'ordine implicito e si unì alla battaglia delle forze italiane contro l'Austria (Prima guerra d'indipendenza italiana), riportando però una sconfitta. Successivamente si dimise dall'incarico.
Con l'istituzione della Repubblica Romana (1849), le truppe passarono al servizio del nuovo Stato.
Fu l'esercito francese a riportare sul trono Pio IX. Dopo il ripristino del potere pontificio (luglio 1849), l'esercito papalino fu formalmente sciolto.
Nell'estate dello stesso anno la Francia decise di mantenere una propria guarnigione armata a difesa di Roma.
Nei primi anni cinquanta l'esercito fu ricostituito con effettivi sufficienti al mantenimento dell'ordine pubblico.
Alla difesa dei confini esterni provvedevano le truppe francesi (che presidiavano le province centrali) e le guarnigioni austriache (di stanza ad Ancona, Bologna e Ferrara).
Il 19 maggio 1860 truppe pontificie volontarie, guidate dal colonnello francese Georges de Pimodan, respinsero 400 garibaldini che intendevano penetrare nel territorio dalla Toscana. Il contingente francese, pur avvertito del pericolo, non si mosse da Roma. Pio IX ordinò la ricostituzione di un esercito organizzato.
Il ministro delle Armi, il cardinale Francesco Saverio de Mérode, che aveva combattuto negli eserciti belga e francese, chiamò al comando del nuovo esercito il generale francese Christophe Louis de Lamoricière, che si era distinto nella guerra d'Algeria avendo sconfitto l'emiro Abd el-Kader. La riorganizzazione ebbe come obiettivo l'aumento degli effettivi. Attraverso le diocesi di ogni stato europeo cattolico, furono organizzati centri di reclutamento e avviate campagne di raccolta fondi. Si arruolarono soldati da tutta l'Europa. Il totale degli effettivi raggiunse le 20.000 unità: 5.000 austriaci, 3.000 irlandesi, seguiti da polacchi, belgi, svizzeri e olandesi; gli italiani furono oltre 6.000.
... nuovo esercito pontificio furono organizzati per nazionalità:
i tiragliatori erano franco-belgi
Dopo aver letto questo, penso che le informazioni militari del tuo antenato debbano essere cercate in Vaticano.
Per quanto riguarda la ricerca in Eure et Loire posso (un altro giorno) guardare
Ciao
Claude (Claudia)