Alcuni commenti, molto simpatici, mi hanno fatto esclamare: "cavolo, è successo pure a me!", oppure "la penso anch'io esattamente così!". Spero di non annoiarvi e di non andare troppo off topic raccontandovi una cosa "bizzarra", che mi è accaduta alcune settimane fa.
La famiglia da cui discendo, e che mi ha dato il cognome che porto (Cherubini), è una famiglia interamente di contadini; neppure una pur misera traccia di calzolai, lattai o linaiuoli... solo e soltanto contadini dal primo antenato da me trovato fino a mio nonno. L'unica cosa che possedevano era una piccola casa colonica (anzi, due... una di fronte all'altra). Per il resto, erano mezzadri, lavoravano il terreno di altri e certo erano tutto fuorché ricchi, economicamente parlando. Alcuni libri, dedicati alla storia del paese da cui provengono (Parrano, Umbria), citano questa famiglia poiché ha vissuto nello stesso podere per oltre cinque secoli. "Una cosa singolare", scrivono. Le ricerche da me condotte presso l'archivio parrocchiale (in realtà presso l'archivio comunale... in quel paese è lì che sono conservati i libri parrocchiali) hanno pienamente confermato quanto scritto in questi libri. Una cosa carina, insomma.
...ma ecco la cosa "bizzarra". Provo a farla il più breve possibile: qualche mese fa, ho digitato su google libri il mio cognome e il nome del paese da cui proviene la mia famiglia. Una ricerca semplice semplice: otto risultati. Leggo i primi sette... nessuno che c'entri davvero con quello che sto cercando. Arrivo all'ultimo e trovo un'anteprima limitata di un libro edito dall'Università degli Studi di Roma Tre (L'Antica Diocesi di Orvieto: Pittura del Seicento e del Settecento. 2006) in cui, a pagina 99, vi è una nota relativa a un dipinto raffigurante San Carlo Borromeo <<...l'iscrizione registra il nome di Guido Cherubini, membro di una famiglia originaria di Parrano (citata da Cecci, 1995, p. 62), committente anche del dipinto datato 1623 raffigurante S. Giovanni Battista, non riprodotto...>>. Il libro del Cecci è uno di quelli che parla della mia famiglia affermando che essa è vissuta per cinque secoli nella stessa casa colonica.
Faccio un balzo sulla sedia per la sorpresa! Erano poveri contadini e si mettevano a commissionare quadri??? Mi attivo per cercare ulteriori informazioni. Alla fine, compro anche il libro (piuttosto costoso!). Sul dipinto, un'ulteriore sorpresa: oltre al cartiglio sopra citato, trovo lo stemma di Guido Cherubini (uno scudo pieno di fregi con all'interno un cherubino e altre orpelli)!
Comincio a sentire puzza di bruciato: o questi dell'Università hanno preso un granchio o papà si è dimenticato di dirmi qualcosa

La mia famiglia di contadini possedeva uno stemma a inizio Seicento?!? Cerco di contattare in ogni modo una delle autrici del testo. Dopo qualche settimana, con un po' di fortuna ci riesco e... e, dopo averle fatto tante domande, giungo alla conclusione che ha preso un bel granchio: ha letto il cognome Cherubini, ha visto che il quadro è conservato a pochissimi km dal paese in cui abitavano i miei antenati e ha legato le due cose. Almeno, questa è la conclusione a cui sono giunto. Dovrò fare altre ricerche, ma temo che le cose stiano proprio così.
Ergo... ergo, non bisogna fidarsi nemmeno delle pubblicazioni di stimati ricercatori universitari, talvolta!
