Un saluto a tutti.
posso avere un aiuto nell'interpretazione della professione di alcuni avi riportata nell'atto di matrimonio originale?
Per orientarvi, tra le professioni di altri parenti che ho interpretato non compaiono orafi, mercanti o banchieri, bensì un fornaio, un chiavettiere, eccc
Grazìe per i chiarimenti.
Tutta gente semplice, lavori umili, e quello del ferraro è sopravvissuto fino ai tempi nostri, con uno dei miei cugini che continua la tradizione mandando avanti una ditta di serramenti ed oggetti in ferro battuto. Sono andato virtualmente sui luoghi di residenza dei parenti che compaiono in questi documenti con Street View, e confesso che le borgate di Santa Oliva,Sferracavallo e altre citate mi hanno emozionato, pensandole a quei tempi...
In realtà quello del ferraro non era affatto un lavoro umile, i "mastri" cioè quelli che oggi definiremmo artigiani, godevano di uno status sociale privilegiato, rispetto agli "umili", che erano i tanti contadini, fittavoli, mezzadri e braccianti.
Un "mastro" possedeva, solitamente, una bottega propria, e guadagnava discretamente, faceva parte di importanti confraternite e poteva anche assumere incarichi importanti, quali entrare a far parte della milizia urbana.
Per alcune tipologie, come i muratori, poi, c'era una vera e propria escalation, partivano dal lavoro normale, poi diventavano "stimatori", cioè venivano pagati per stimare case e fabbricati, e potevano anche assumere il compito di Capimastri Marammieri dell'Universitas o della Chiesa, divenire, cioè, quello che oggi diremmo un "sovrintendente all'edilizia pubblica".
Specialmente nei paesi di nuova fondazione (quelli nati intorno al XVII secolo) le maestranze, che erano necessarie e richieste, si arricchirono e vissero benestanti per secoli.