Il "maestro" nel 1600

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ArmataSarda
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Il "maestro" nel 1600

Messaggio da ArmataSarda »

Carissimi
stamani di fronte ad un atto di nascita del 1622, quasi certamente di una mia antenata, il padre è indicato con "maestro" prima del nome.
Nel XVII secolo questa parola indicava anche altre insolite qualifiche oltre a quella canonica?
Nienete di grave più che altro una curiosità!
Grazie in anticipo!
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Kaharot
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Messaggio da Kaharot »

Indicava gli artigiani, i cosiddetti "mastri" o "maestri" appunto.
Calzolai, muratori, falegnami, ebanisti e similia.
Non indicava, invece, quello che attualmente noi intendiamo per maestro, ossia l'insegnante.

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ArmataSarda
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Messaggio da ArmataSarda »

Grazie di cuore! Fino a marzo sapevo appena il nome del nonno! Ora sono arrivato con certezza scientifica fino al 1720 ma nel paesino ho trovato moltissimi del 1500/1600 che erano quasi certamente parenti ma "cucire" le parti chiederà tempo. Piano piano però conto di riuscirci! Direi che sei secoli di storia non sono poi malaccio
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Kaharot
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Messaggio da Kaharot »

E' una piccola grande avventura, in cui l'emozione di scoprire il nome di una persona, il cui sangue scorre nelle tue vene, è paragonabile alla scoperta di una tomba egizia.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.

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ArmataSarda
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Messaggio da ArmataSarda »

Si si davvero! Poi non pensavo di arrivare così indietro!
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bigtortolo
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Messaggio da bigtortolo »

Secondo me con maestro, almeno nel ducato sabaudo e salvo diverse indicazioni, si intendeva proprio (o anche) il maestro di scuola.
Gli artigiani e affini erano indicati con "mastro" o "magistro".
Infatti nei consegnamenti venivano indicati così:

30. Mastro Dominico mandello magistro da scola affittata a agnesina sua cugnata di due travate di casa con orto consignata

73. Messer bernardino di carlo maestro di scola per una casa con botega affittata non consignata habita in caresana


Qui siamo nella seconda metà del Cinquecento, con la Controriforma i maestri laici venivano guardati con sospetto dalla Santa Inquisizione, alcuni furono incarcerati, e un paio nel vercellese finì sul rogo.
Nel secolo successivo l'insegnamento fu di quasi esclusivo appannaggio dei preti, anche se talora la comunità affidava tale incombenza ai notai.

Kaharot
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Messaggio da Kaharot »

Ma non era specificato "di scola" come nell'esempio che hai portato?
Io penso che ArmataS si riferisca a un documento anagrafico in cui ha trovato il titolo "maestro", un pò come nel n. 30 del tuo esempio. Penso, invece, non avendone mai trovata specificazione negli atti anagrafici, che i maestri di scuola dovevano essere indicati diversamente, forse con il Don.
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K.

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ArmataSarda
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Messaggio da ArmataSarda »

Quello che ho potuto leggere è:

"...di Maestro Marco fig.lo del fu Giò Mella..."
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bigtortolo
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Messaggio da bigtortolo »

ArmataSarda ha scritto:Quello che ho potuto leggere è:

"...di Maestro Marco fig.lo del fu Giò Mella..."
Siamo al punto di prima.
Maestro di scuola o artigiano che sia, per saperne di più (se ti va), non ti resta che cercare tra le Consegne (immobili, bocche, grani, levata del sale, bestie - in AdS o più probabilmente in Archivio Storico Civico.

x Kaharot: il "don" da noi era in uso solo presso i preti e qualche nobile.

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ArmataSarda
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Messaggio da ArmataSarda »

Grazie mille! Penso fosse comunque un artigiano!
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Kaharot
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Messaggio da Kaharot »

bigtortolo ha scritto: x Kaharot: il "don" da noi era in uso solo presso i preti e qualche nobile.
Purtroppo è un argomento dalla soluzione assai difficile. Qui il don si usava anche per persone notabili, non necessariamente nobili, come poteva essere, appunto, anche un maestro di scuola.
Sarebbe interessante vedere se negli atti anagrafici effettivamente un maestro scolare venisse definito "Maestro Tizio", io ho qualche dubbio su questo, sia perché non ne ho mai trovati, sia perché difficilmente il maestro scolare, dovendo essere istruito, non apparteneva a una famiglia benestante e, di conseguenza, avrebbe avuto il titolo di trattamento proprio.
Comunque io posso parlare per le mie zone, ovviamente, e non per gli altri.

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ArmataSarda
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Messaggio da ArmataSarda »

Nel mio caso erano tutti gente modesta per lo più artigiani, tessitori, muratori, etc.. etc.. quindi propenderei anche io per l'interpretazione data in apertura. Tuttavia mi stupisce solo che tale titolo sia impiegato per la sua persona e non per gli altri parenti. Forse nel biellese si riservava a qualche "arte" lavorativa molto particolare.
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Giovanna Maria
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Messaggio da Giovanna Maria »

Premetto che anche io parlo per l'esperienza maturata nel territorio di mia competenza (Italia centrale orientale soprattutto), ma nei documenti che ho trovato specialmente quelli relativi al XVI-XVII secolo maestro e mastro spesso (non sempre) si equivalevano. Nello specifico stavano ad indicare il capo-bottega, ovvero quell'artigiano che, appunto, faceva da maestro agli apprendisti. Forse in quest'ottica si può leggere il fatto che il titolo sia stato attribuito solo ad un membro della famiglia, colui che aveva l'incarico di "formare" i giovani di bottega. Un piccolo inciso: con la denominazione di "ragazzo di bottega" si potevano indicare non solo i giovani apprendisti, ma anche coloro che, pur avendo raggiunto una certa maturità sia anagrafica che professionale, non avevano parte nella proprietà del laboratorio artigianale e continuavano a lavorare come semplici dipendenti.
Detto ciò, seguirei il coniglio di Bigi di cercare in fondi d'archivio specifici per approfondire la questione. Personalmente ho trovato molte informazioni anche ( ma mmi riferisco in modo specifico ad Ancona quindi non so se esistano fondi simili altrove) nella lista delle "suppliche" ovvero quei documenti che venivano inviati dai singoli privati (anche di modeste condizioni) all'autorità governativa (es. comune, podestà ecc. a seconda del regime in atto) per chiedere piccole concessioni, permessi, esenzioni (come ad esempio la possibilità di costruire un mulino o di tingere le stoffe o di aumentare il numero dei garzoni a bottega).

Talvolta maestro era invece usato per indicare un notaio che avesse anche il compito di formare apprendisti a studio. Direi che potresti anche dare un'occhiata ampia alle definizioni usate nella maggioranza dei casi presenti sul registro stesso: se vedi un numero esiguo di "maestri" è più probabile si tratti di un notabile, se ne vedi un alto numero è assolutamente improbabile che si tratti di una professione di carattere intellettuale.

Buon lavoro e buona giornata ArmataSarda, un saluto anche a Big e K. Ciao!
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Giovanna Maria
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Messaggio da Giovanna Maria »

Oddio, non seguire assolutamente il "coniglio di Bigi", ma il consiglio di Big!!! Chiedo venia, il tablet corregge tutto da solo!!!
Giovanna
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bigtortolo
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Messaggio da bigtortolo »

Ciao Giovanna Maria.
Ti devo emendare: hai scritto "Detto ciò, seguirei il coniglio di Bigi di cercare in fondi d'archivio specifici per approfondire la questione."

Purtroppo non ho nessun coniglio, quindi AS farà bene a non seguirlo; se vuole potrà seguire conigli altrui, così, tanto per vedere dove lo portano.

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