Ricerca LUIGI CICCOLINI

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Giovannimaria_Ammassari
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da Giovannimaria_Ammassari »

pierluigic ha scritto:
giovedì 14 luglio 2022, 13:14
possiamo fare un doppio misto

giovanni Maria ---Zia Dani
Pierluigic ---??????? chi gioca con me ?

ognuno si tenga le sue opinioni ed aiutiamo Chiara a trovare il padre di Luigi
il Padre di Luigi Ciccolini si può trovare cominciando dalle due strade proposte da me:
1) Ricerca proprietà presso la ex Conservatoria
2) ricerca catastale sulle proprietà.

Solo e soltanto queste sono le due strade da percorrere inizialmente per aiutare Chiara a trovare il padre di Luigi.

Ne conosco anche altre di strade da percorrere ma naturalmente , mi sia permesso(per segreto professionale) non le scrivo pubblicamente.

pierluigic
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

.
@Chiara

un ultima cosa per completare il mio ragionamento questo e' l'elenco delle parrocchie romane con i vari registri

http://www.carnesecchi.eu/battesimiRoma.pdf

normalmente gli storici romani utilizzano preliminearmente gli stati delle anime per ridurre le consultazioni
Io non conosco Roma ma :
Via Condotti che interseca via del Corso e' nella Parrocchia di San Lorenzo in Lucina ,
A volte la parrocchia cambiava lungo la numerazione della via.
Via Del Corso 35 / 36 e' in quella parrocchia o in una subito limitrofa
Ovviamente mi ha colpito la presenza del pittore Ciccolini in via del Corso 36 insieme ai notai e il fatto che poi Francesco di Luigi commerciasse in quadri
Confermo la mia 'impressione che l'immigrazione da Macerata sia avvenuta solo a ridosso dell'inizio XIX secolo E quindi la ricerca devra' essere poi spostata sul convitto bolognese di Monsalti
Buona fortuna e tienmi d'occhio cognome e suicida ,ciao

ALIX
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da ALIX »

Perdonatemi se ho potuto leggere, con la dovuta attenzione, solo ora e perdonatemi se “bypasso”, di nuovo, il discorso sulle diverse metodologie.. è la mia prima esperienza di ricerca, quindi non posso far altro che imparare.

Ringrazio moltissimo Giovannimaria per le parole spese nei miei confronti.. ma è veramente il minimo essere riconoscenti di fronte a tanto aiuto elargito, gratuitamente.. acquisire esperienza e conoscenza in questo campo richiede, come immagino, “lacrime, sangue e sudore” , e io apprezzo con tutto il cuore chi mette la sua “fatica” a disposizione altrui! ♥️
Colgo l’occasione, infatti, per ringraziare anche l’amministratore di questo forum, aver avuto anche solo il modo di chiedere un aiuto, e trovare un posto in cui farlo, per me è stato fondamentale!
Così come ringrazio qualunque utente abbia partecipato, in maniera più o meno diretta, a questo argomento da me aperto.

Pierluigi, ti ringrazio molto per le notizie che mi hai girato, e per quanto attiene alla tua ricerca, ci tenevo a dirti che l’archivio di stato di Roma
( sede principale- S.Ivo alla sapienza) conserva lo stato civile napoleonico ( anni 1810-1813) che, al momento, su Portale Antenati, è stato pubblicato solo relativamente al comune di Ciciliano. Dunque, recandoti in sede, dovresti poter consultare i registri dei morti di Roma dell’anno 1812 e rintracciare la persona che stai ricercando. Potresti provare a contattare l’archivio e a chiedere conferma ( ma questo mi venne detto quando andai io personalmente in sede).
Detto questo, se dovesse uscire fuori quel nome, certamente te ne darò notizia.

Per quanto riguarda i Ciccolini notai si, sono molti, e concentrati su quella parte di Roma..
nella chiesa di San Lorenzo in Lucina è sepolto Francesco Maria ( notaio), se non ho sbagliato nelle ricerche, figlio di Giuseppe Maria e Lavinia Pennecchi.
Inoltre, mesi fa contattai questa chiesa per chiedere di poter consultare i registri ma mi riferirono che loro non conservavano più nulla e di rivolgermi al Vicariato.
Per quanto riguarda Filippo, invece, so che era sposato con Isabella Cipriani e aveva 4 figli: Eva, Agnese, Erasmo e Emilio.
Neanche a dirlo che, purtroppo, non hanno, almeno al momento, collegamenti con il ramo che ricerco, o almeno io non ne ho trovati.

Senz’altro proverò a capire se in Archivio di Stato vi sono queste liste elettorali, che mi hai indicato, e che sarebbe interessante consultare.

L’ipotesi di una migrazione da Macerata, è in effetti curiosa, soprattutto in virtù del possesso di questo stemma ( che è quello dei marchesi Ciccolini di Macerata).

Nel frattempo che sono in attesa di risposta dall’agenzia delle entrate, ringrazio tutti per l’aiuto! Non lo do per scontato neanche per un secondo!

Una buona giornata a tutti!

pierluigic
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

-
per curiosita' sai chi e' il pittore di cognome Ciccolini che abita insieme ai notai nel 1858 in via del Corso 36 ?

Ivi i notai avevano il domicilio e lo studio dagli anni 30. E la stessa sara' ancora casa di abitazione per Erasmo nel 1881

ALIX
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da ALIX »

Pierluigi, purtroppo no, anche a me dall’almanacco romano ( anno 1856 e 1859) risulta un pittore Ciccolini ( senza nome) in via del corso 36, e un Emilio Ciccolini, negoziante di belle arti, in via del corso 35.

pierluigic
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

Mi sembra impossibile che un notaio del livello di Filippo che era il notaio del Vicariato o i suoi figli Erasmo e Emilio che lo coadiuvavano gestisse personalmente negozi di belle arti. Forse il Ciccolini pittore era un parente

Al numero 35 abitava Emilio di Filippo , al numero 36 Erasmo di Filippo e Filippo stesso
Erasmo succedera' con lo zio Francesco di Giuseppe nella carica del padre al vicariato, ma anche Emilio e' notaio al Vicariato. E al 36 sempre un innominato pittore Ciccolini

due domande ti faccio :

domanda A quindi non hai mai controllato gli stati delle anime per controllare i legami familiari in quell'edificio nel 1858 E che potrebbe permetterti di conoscere il nome del pittore Ciccolini ?

domanda B Come fai a escludere che il Giuseppe del diploma di Monsalti del 1784 non sia lo stesso di Giuseppe Maria padre dei due notai Filippo e Francesco ?

Quel diploma del 1784 il tuo committente non penso lo abbia comperato al mercatino dell'usato ; quindi il tuo committente ha a che fare con uno che' e' dichiarato patrizio di Macerata bada bene non patrizio di Roma
Filippo il notaio del Vicariato muore verso il 1860 , Francesco Maria suo fratello mi sembra che nel 1883 fosse ancora vivo ma non mi pare vada oltre
Quindi sono compatibili come figli
Ed in piu' abbiamo un Ciccolini di nome sconosciuto che fa il pittore e forse vive nello stesso edificio o comunque ci lavora . Abbastanza per volerne sapere il nome
Ed un Francesco del tuo Luigi che poi avra' un negozio dove vende quadri .ed un Giuseppe a Macerata che commercia in quadri pure lui

ALIX
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da ALIX »

Pierluigi scusami ho commesso un errore indicando la madre di Francesco Maria, che si chiama Leonilde Pasini ( NON Lavinia Pennecchi, mi devi scusare ma ho fatto confusione tra tutti i nomi che leggo ogni giorno..) e questo, comunque, sulla base di un atto di morte che indica un Francesco Maria ( morto nel 1890), notaio, residente a Roma ( nessuna via indicata)…quindi non saprei se è lo stesso di cui parliamo.
In ogni caso, per Emilio, invece, dall’atto di morte si evince la via ( del corso 36), e viene indicato come possidente.
Per rispondere alle tue domande, invece, no purtroppo non ho avuto modo di approfondire sul pittore, perché sempre per il discorso dello stemma gentilizio ho seguito e approfondito il ramo marchionale dei Ciccolini.
Per quanto riguarda, invece, il Giuseppe del diploma di Montisalti ben potrebbe essere il padre dei notai non lo escludo assolutamente, solo che, fino ad ora, non ho saputo collegarlo a nessuno.
Il problema che ho sempre riscontrato, in questa ricerca, è non avere chiese di riferimento ( per poter consultare stati delle anime e registri parrocchiali) e siamo a Roma che ne è, a dir poco, costellata.
Mi risulta difficile anche trovare il modo per poter risalire ad una chiesa di riferimento, perché ecco anche a voler considerare la via di residenza, per esempio via Urbania, ne compaiono almeno 3/4..
Devo dire, inoltre, che il numero civico 129 di via Urbania, non risulta esistere dal catasto gregoriano, perché altrimenti si poteva intanto capire a chi appartenesse quell’immobile negli anni di riferimento del catasto ( 1816-1835).

ALIX
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da ALIX »

Aggiungo solo che la laurea dovrebbe ( uso il condizionale perché è interamente in latino) riguardare la materia del diritto, nella prima pagina presenta lo stemma dei Ciccolini patrizi maceratensi.
In ogni caso, rispolverando il latino del liceo dovrebbe essere proprio una laurea si, conseguita presso il collegio pontificio montis alti a Roma.

pierluigic
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

@Chiara

bisogna che tu legga con calma quanto avevo proposto
E' evidente comunque che io ho il dono di non sapermi spiegare venendo cosi spesso frainteso

E' da quando abbiamo scartato Settimio
che sto cercando di proporti una chiesa dove fare ricerche limitate alla verifica dei soli stati delle anime

Conosci vero gli stati delle anime ?

Facciamo finta
che lo sconosciuto pittore sia Luigi (ed e' per questo che suo figlio Francescodi Luigi si occupera' poi di quadri ) figlio di X ma parente con Filippo e con Francesco Maria di Giuseppe Maria

Facciamo finta
Che' Giuseppe Maria loro padre sia quel Giuseppe laureato/diplomato a Montisalti ma proveniente da Macerata ( nobile patrizio di Macerata ) e trasferitossi definitivamente da Macerata a Roma Oppure sono solo i figli ad essersi trasferiti. Nobile patrizio non marchese !

Anomalo il pittore in quel contesto perche' sembrano tutti laureati
Filippo ed i suoi figli si sono messi ad abitare in via del corso 35 e 36 che hanno probabilmente comperato perche' ( abiteranno come dimora della famiglia lungamente )e li hanno inizialmente anche lo studio che poi Filippo visto il ruolo raggiunto trasferira' in via del Vicariato
Non molto distanta da lui dimorara' suo fratello Francesco Maria notaio (via Frattina 122) che lavora col fratello Filippo ed e' il piu' giovane dei due

Di cosa cercherai gli stati delle anime ?
Almeno di questi due luoghi visto che conosci addirittura i numeri civici e gli anni di interesse ed e' semplicissimo trovare la parrocchia

Abbiamo fatto finta !

Ma dato che non c'e' niente che contrasta con questa fantasia almeno un occhio per togliermi il dubbio lo getterei
E dato che non e' cosa lunga

Una soluzione di questo tipo giustificherebbe :
perche' laurea/Diploma di Giuseppe e' in possesso della famiglia del committente
perche' non sono chiamati con titoli nobiliari nonostante le altissime posizioni di Filippo di Francesco Maria e di Erasmo ma solo come illustrissimi signori
perche' sono tutti possidenti e nelle liste elettorali ( che tenevano conto del censo ) figura Luigi insieme con Francesco Maria

Andando su i Marchesi romani per prima cosa avresti dovuto sincerarti , della trasmissibilita' del loro titolo nobiliare
E' certo che era trasmissibile anche alle femmine ( vedi Gentilina che e' marchesa ) ma mi pare non avesse limitazioni di primogenitura e quindi si trasmettesse anche a tutti i figli maschi senza ordine di nascita

Se e' cosi
io non mi intendo di titoli nobiliari e diritto nobiliare quindi controlla
avresti dovuto immediatamente escluderli
Luigi non puo' essere del loro ramo perche' non ha titolo

forse stai confondendo stemma con titolo nobiliare
In un casato vi sono quasi sempre rami nobili e rami non nobili , ma se lo stipite e' il medesimo hanno lo stesso stemma
Questi notai sono di un ramo non nobile di Macerata ma hanno ovviamente lo stesso stemma avendone lo stessso stipite



Questo e' un ragionamento basato su una fantasia

E senza documenti restera' tale
ma un analisi costi benefici ti dice che ci vuole molto poco tempo a verificare lo stato delle anime per i due luoghi e per i pochi anni che interessano
E cosi uno si mette il cuore in pace sul pittore
Se avessi potuto avrei gia fatto io i 500 km che mi separano per andare a vedere in Vicariato tanto sono curioso

pierluigic
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

Ti ho riletto

il committente ti ha consegnato un diploma/laurea che io credo attendibile
il committente ti ha consegnato uno stemma

il documento stemma e' confermato dal diploma/laurea



La direzione che hai preso sembra determinata secondo me in maniera scorretta

da un equivoco sul processo di nobilitazione
da un equivoco sull'uso dello stemma


Partiamo dall'inizio
A Macerata vi e' un casato Ciccolini che sembra prendere questo cognome ad inizio 1300
Questo casato probabilmente fa lungamente parte del ceto dirigente della citta' probabilmente per una vocazione notarile
Questo casato facendo parte del ceto dirigente ha anche uno stemma : la colomba con la spiga ( segno grafico dell'intero casato )

intorno alla fine del 1500 un ramo o alcuni rami di questo casato si spostano a Roma


Non so quando a Roma e a Macerata viene riconosciuto loro il titolo di patrizi

Ad un certo punto tutto il casato e' suddiviso in due sottoinsiemi

a Macerata : tutti i rami : patrizio di Macerata
a Roma : tutti i rami : patrizio di Macerata e di Roma


poi uno o piu' rami di questo casato , ma non tutti i rami , vengono nobilitati da una Fons Honorum (probabilmente il Papa) con il titolo marchionale
Probabilmente questo avviene in tempo separato per Roma e per Macerata



A questo punto il casato e' completamente suddiviso
Tutti i rami hanno pero' lo stesso cognome e lo stesso stemma


A Roma
tutti i rami sono patrizi di Macerata e di Roma e successivamente tutti i rami assumono anche il titolo marchionale

A Macerata
Alcuni rami sono solo patrizi di Macerata
Altri rami sono patrizi di Macerata ed hanno anche un titolo marchionale ( di concessione presumo diversa di quello romano )


Quindi lo stemma elemento comune a tutto il casato non ci dice a quale sottoinsieme dei Ciccolini appartiene il tuo committente
Ci assicura pero' sul casato
Infatti ci ha aiutato a differenziare rispetto ai Ciccolini romani di Settimio, che sono un casato con lo stesso cognome ma con stipite (origine diversa ) e quindi stemma diverso

Invece elemento fortemente selettivo e' la mancanza di titolo nobiliare marchionale

ed il fatto di essere solo patrizi di Macerata ( vedi diploma/laurea )


Questo dovrebbe dirti in che sottoinsieme cercare

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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

A conferma sulla successione dei marchesi romani con titolo a tutti i figli maschi e femmine

nell'annuario della nobilta' del 1899 postato da Giovanni Maria
vedi Teodoro e Delio figli maschi di Giuseppe essere poi altrove chiamati
il marchese Teodoro e il marchese Delio

Giovannimaria_Ammassari
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da Giovannimaria_Ammassari »

pierluigic ha scritto:
sabato 16 luglio 2022, 6:19
A conferma sulla successione dei marchesi romani con titolo a tutti i figli maschi e femmine

nell'annuario della nobilta' del 1899 postato da Giovanni Maria
vedi Teodoro e Delio figli maschi di Giuseppe essere poi altrove chiamati
il marchese Teodoro e il marchese Delio
Tralascio il modo di fare ricerca storica - che preferisco non qualificare- dell’Ingegnere Pierluigi Carnesecchi ( pierluigic) che percorre le sue strade di ricerca…….
Non mi interesso di Araldica né tanto meno di Nobiltà e di Titoli nobiliari in quanto la materia è molto complicata ed ancora molto controversa. Però vi sono tantissimi esperti in materia. Personalmente ho l’onore di collaborare con uno dei più importanti esperti di Diritto Nobiliare presenti in italia.
Come è noto ai più è doveroso in questa sede ribadire che i Titoli Nobiliari Italiani furono definitivamente stabiliti ed inseriti in quello che è l’ Elenco Ufficiale Nobiliare italiano Edito a Torino nel 1922 .
Ad esso seguirono poi le decisioni della Consulta araldica dell’anno 1937 e come è noto poi con la Costituzione della Repubblica Italiana la materia si complicò ulteriormente dopo l’anno 1946.
A questo bisogna fare riferimento.
Sappiamo altresì ed apprendiamo da Fonti scritte e documentate che fu la Consulta Araldica del Regno d’Italia ad attribuire poi in maniera definitiva ed ufficiale il titolo di Marchese ad alcuni esponenti della famiglia Ciccolini .
Questo avvenne nell’anno 1908 allorquando fu pubblicato L'ELENCO UFFICIALE DEFINITIVO DELLE FAMIGLIE NOBILI E TITOLATE DELLA REGIONE MARCHIGIANA inserendolo nel BOLLETTINO UFFICIALE DELLA CONSULTA ARALDICA VOLUME VI N. 30 OTTOBRE 1908.
Eccone uno stralcio :
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Precedentemente a tale data nell’anno 1904 la Consulta araldica del Regno d’Italia pubblicò L’ELENCO PROVVISORIO DELLE FAMIGLIE NOBILI E TITOLATE DELLA REGIONE MARCHIGIANA inserendolo nel BOLLETTINO UFFICIALE DELLA CONSULTA ARALDICA VOLUME VI n° 27, LUGLIO 1904 .
Eccone uno stralcio:
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L’ELENCO PROVVISORIO DELLE FAMIGLIE NOBILI E TITOLATE DELLA REGIONE MARCHIGIANA
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Pagina 230 FAMIGLIA CICCOLINI
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La Famiglia Ciccolini venne così inserita nell’Elenco Ufficiale Italiano edito nell’anno 1922 a Torino .
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Alla pagina 259 :il Cognome CICCOLINI
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Troviamo i Ciccolini anche nell’Enciclopedia Storico Nobiliare italiana di Vittorio Spreti nel secondo Volume pubblicato nell’anno 1929 alla pagina 460
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Successivamente il Sovrano Militare ordine di Malta ( SMOM) pubblico in Roma nell’anno 1960 un ELENCO STORICO DELLA NOBILTA' ITALIANA
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Poi per quanto riguarda lo stemma della Famiglia Ciccolini lo ritroviamo in un opera manoscritta che è stata digitalizzata ed è presente nel sito dell’Archiivio Capitolino e più specificatamente nelle risorse digitali .
Trattasi del << Libro d’oro della Nobiltà Romana>>
Conservato nella Città di Roma presso l’Archivio Capitolino, Camera Capitolina, cred. XXIV, t. 26
Si può sfogliare forse in parte sul link :
http://www.archiviocapitolinorisorsedig ... 552/243552
nel manoscritto alla carta 82 troviamo lo Stemma dei Ciccolini :
http://www.archiviocapitolinorisorsedig ... e/0091.pdf
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con la seguente descrizione :
<< Ex Constitutione S. M. Benedicti / XIV diei 4 Jannuarii 1746 quae/ incipit Urbem Ropmam >>
Qui’ di seguito la descrizione che si trova dell’opera ,manoscritta digitalizzata.

[ Copia incolla dal sito web con le virgolette aperte ( << ) e poi chiuse (>>)


<< Libro d’oro della Nobiltà romana
Con la costituzione Urbem Romam, emanata da Benedetto XIV il 4 gennaio 1746, si stabilì il numero e l’elenco delle famiglie ascritte ai due ordini della nobiltà romana, quello dei cives nobiles e dei cives nobiles conscripti, distinguendo tali ordini da quello dei cives romani.Il provvedimento scaturì dall’esigenza di mettere fine ad una situazione di abuso e confusione, determinata da un vuoto legislativo, per cui l’ottenimento della cittadinanza romana e l’aver ricoperto incarichi nella magistratura civica capitolina davano nella prassi, senza bisogno di prove più decisive, diritto a fregiarsi del generico titolo di nobile romano.[1] Ad evitare ogni ambiguità per il futuro, la costituzione prescrisse alla magistratura capitolina la formazione di tre distinti libri, da conservarsi all’Archivio municipale: il primo per registrare i nomi dei cives creati sotto la semplice denominazione di cives romani, il secondo quelli dei cives nobiles romani ed il terzo quelli dei cives nobiles romani conscripti.
In osservanza a tali disposizioni, nella congregazione della Camera Capitolina del 25 gennaio 1746 si decise di fare “tre libri per la nobiltà”.[2] L’incarico di compilare e decorare le pagine dei tre libri, uno per i cives, uno per i nobiles e uno per i conscritti, venne dato ad un tal Simonetti “scrittore di belli caratteri” [3], il quale dovette compiere la sua opera entro il 26 settembre 1746, data in cui la congregazione della Camera decise di emettere un mandato di 64 scudi a favore del calligrafo a totale saldo del “lavoro di scrittura, et ornati da esso fatti nelli tre libri concernenti la cittadinanza, e nobiltà romana”.[4]Le legature, in cordovano cremisi, dovettero essere eseguite secondo i desideri del papa “con quel maggior decoro possibile corrispondente alle materie”.[5]
I tre codici, lussuosamente legati e decorati, non sono giunti fino a noi. Il fatto potrebbe essere spiegato dalla notizia, riportata nel diario dell’abate Benedetti, del rogo “del libro d’oro di Campidoglio con tutti gli ordini cavallereschi”[6], dato alle fiamme il 17 luglio 1798 durante una movimentata cerimonia in piazza di Spagna, nel tempo della Repubblica Romana. I tre libri sarebbero infatti da identificare nell’unitario concetto di libro d’oro, riferito, come è specificato dal narratore, ai tre diversi ordini cavallereschi.[7]
Dovettero passare quasi quarant’anni dal rogo del 1798 perché si ripresentasse l’esigenza di un nuovo libro d’oro della nobiltà romana. È solo nel 1836, infatti, che presero l’avvio alcune iniziative preliminari per la raccolta dei dati necessari alla ricostituzione del libro.[8]L’incarico della realizzazione vera e propria venne affidato, all’inizio del 1839, ai marchesi Muti e Melchiorri.[9] Costoro, nel giugno, affidarono al pittore Giovanni Rust il compito di disegnare e dipingere su fogli di pergamena le armi gentilizie delle famiglie nobili romane[10], prendendo come modello due libri di stemmi[11]. Terminato il lavoro di Rust il 22 aprile 1842[12], si stabilirono, nel giugno, i criteri secondo i quali si dovevano ordinare progressivamente i fogli di pergamena e si decisero i dati che ogni foglio, oltre allo stemma, doveva riportare[13]. Il 2 luglio dello stesso anno il marchese Melchiorri venne incaricato di occuparsi della legatura ed ornati del libro[14]. Finalmente, all’inizio del 1844, il libro era pronto per la legatura, avendo il Rust terminato di decorare con una ricca miniatura il frontespizio e con le armi del Comune e di Gregorio XV il primo foglio.[15] Dovettero trascorrere però altri tre anni perché il libro fosse completato in ogni sua parte. Infatti solo il 27 luglio 1847[16] il marchese Melchiorri fu in grado di presentare alla congregazione della Camera Capitolina l’opera finita. Il grande codice, riccamente decorato con gli stemmi gentilizi, con una legatura ricoperta di velluto rosso, guarnita agli angoli, sul dorso e sui piatti anteriore e posteriore con bronzi dorati, opera del bronzista Guglielmo Hopfgarten[17], fu consegnato per la conservazione all’Archivio Capitolino, dove tutt’oggi si trova.[18]

(Michele Franceschini, L’Angelo e la città, Roma 1987, vol 2, pp.44-45)



________________________________________
[1] Vedi, a tale proposito, il carteggio preparatorio della costituzione in ASV, Benedetto XIV, Bolle e costituzioni, t. 7, cc. 3-22. La costituzione ribaltò completamente tale prassi, imponendo che solo coloro che riconosceva ascritti all’ordine dei conscripti potessero essere imbussolati per gli uffici di Conservatore e Caporione.
[2] ASC, Camera Capitolina, cred. VII, t. 40, p. 92.
[3] Ibidem, p. 140. Al Simonetti venne concesso un primo pagamento di 20 scudi come anticipo.
[4] Ibidem, p. 166.
[5] Cfr. il chirografo del 30 marzo 1746, con il quale Benedetto XIV autorizzò il rimborso delle spese sostenute dalla Camera Capitolina per la fattura dei tre libri, in ASC, Camera Capitolina, cred. VII, t. 101, n.4. Tale rimborso ammontò a 12 scudi e 90 denari per 430 fogli di carta papale per la formazione dei libri, e a 30 scudi per le legature.
[6] Il brano del diario relativo al rogo del libro d’oro è riportato in D. Silvagni, La corte e la società romana nei secoli XVIII e XIX, v. 1. Roma 1884, pp. 430-432. Il medesimo episodio è narrato anche nel Monitore di Roma, n. 44, 21 luglio 1798, pp. 392-393.
[7] In realtà quello dei cives non è un ordine nobiliare. È tuttavia verosimile che, nonostante la distinzione voluta dalla Urbem Romam, si sia continuato a ritenerlo tale. Del resto il non aver trovato traccia nella documentazione della Camera Capitolina della formazione di un unico libro che, oltre ai tre menzionati, riportasse insieme i nomi delle famiglie ascritte ai due ordini nobiliari, porta inevitabilmente ad identificare il libro d’oro con i tre codici dispersi.
[8] Alla futura formazione del nuovo libro d’oro è da riferire la stampa degli elenchi della nobiltà romana, ultimata il 18 agosto 1836 (ASC, Camera Capitolina, cred. XVIII, t. 106, p. 25). Sulla base di questi elenchi vennero inviate lettere circolari, fatte stampare il 13 febbraio 1837 (ibidem, p. 36), perché gli ascritti alla nobiltà romana facessero pervenire al segretario della Camera Capitolina il proprio stemma gentilizio. Non sembra che l’iniziativa avesse riscosso molto successo, poiché nonostante i solleciti e le minacce di sanzioni, non tutti vi aderirono. Cfr. Loc. cit., pp. 51,55, 56,59,63,65,82,85,90,94,148,161,168,172.
[9] Ibidem, pp. 96-97.
[10] Cfr. ASC, Presidenza del Museo Capitolino, b. 21, tit.2°, prot. 108. Il marchese Melchiorri, presidente del Museo Capitolino, conosceva personalmente il pittore Giovanni Rust, poiché questi era alle sue dipendenze come custode del Museo.
[11] Uno dei due libri era stato fatto eseguire dal marchese Sampieri, ma, non ancora ultimato, il 17 settembre 1839 fu fatto ugualmente consegnare al marchese Muti per la formazione del libo d’oro. Cfr. ASC Camera Capitolina, cred. XVIII, t. 106, p. 141. In realtà non si tratta di un libro, ma di una serie di tavole sciolte, tuttora conservate presso l’Archivio Storico Capitolino (Camera Capitolina, cred. XIV, t. 168). L’altro libro fu fatto acquistare presso la libreria della Minerva il 27 maggio 1839. Cfr. Cam. Cap., cred. XVIII, t. 106, p. 113.
[12] Ibidem, cred. XX, t. 57, p. 32
[13] La commissione formata dal Muti, dal Melchiorri e dallo Scribasenatus Giuseppe Piccolomini stabilì che nella prima parte del libro dovevano essere inseriti i fogli relativi alle famiglie ascritte alla nobiltà nella Urbem Romam, di seguito quelli relativi alle famiglie di acquisizione successiva, in ordine cronologico. Tale criterio non fu però adottato, sostituendolo con uno alfabetico. Oltre allo stemma, ogni foglio doveva registrare la data del conferimento della nobiltà e il tipo di provvedimento, senatus consulto o costituzione pontificia, specificando per i coscritti il titolo di conscripti; cfr. Cam. Cap., cred. XX, t. 57, p. 40.
[14] Ibidem, p.43.
[15] Ibidem, p. 79. La decorazione del frontespizio raffigura, al centro di un’edicola, le statue di Minerva-Roma e della lupa bronzea, contornate dalle bandiere dei 14 rioni della città.
[16] Ibidem, p.176.
[17] Cfr. Presidenza del Museo cit., prot. 589. Nel medesimo fascicolo si trova il conto dell’astucciaro Gaetano Giammaria, esecutore della cassetta di noce foderata di velluto, nella quale è tuttora custodito il libro d’oro. Sul bronzista prussiano Hopfgarten, forse collaboratore del laboratorio dei Castellani (vedi a tale riguardo Cam. Cap. cred. XX t. 57, p. 171) cfr. G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, v. 21, Venezia 1843, p. 116; v. 30, Venezia 1845, p. 180; v. 50, Venezia 1851, p. 11.
[18] Cam. Cap., cred. XX, t. 57, p. 179, nel libro sono state inserite le aggregazioni successive al 1847 nei fogli lasciati appositamente in bianco. Il libro d’oro è conservato presso l’Archivio Capitolino, Camera Capitolina, cred. XXIV, t. 26 >>




Spero solo di aver fatto un pochino di chiarezza.
Con la Genealogia e con la Storia non si scherza.
Poi se vogliamo giocare si può sempre fare, ma sempre a scapito della verità documentale che non si po' e non si deve inserire (a scriverla alla francese ) in un pot-pourri che in Italia si traduce come :

<< mescolanza di cose eterogenee; miscuglio, accozzaglia: un p. di osservazioni, di citazioni. ◆ In ital[iano] è talvolta usato l’adattamento fam[iliare] pupurrì. >>
Vedi :
https://www.treccani.it/vocabolario/pot-pourri/

Buona Ricerca a tutti

Giovannimaria_Ammassari
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da Giovannimaria_Ammassari »

E’ doveroso anche un confronto tra i due stemmi :

Quello presente nel manoscritto << Libro d’oro della Nobiltà Romana>>
Conservato nella Città di Roma presso l’Archivio Capitolino, Camera Capitolina, cred. XXIV, t. 26
Si può sfogliare forse in parte sul link :
http://www.archiviocapitolinorisorsedig ... 552/243552
nel manoscritto alla carta 82 troviamo lo Stemma dei Ciccolini :
http://www.archiviocapitolinorisorsedig ... e/0091.pdf
Immagine
Immagine

E quello inserito nella Enciclopedia Storico Nobiliare italiana di Vittorio Spreti dell’anno 1929.
Immagine

Si nota benissimo dei differenti elementi araldici naturali
Buona Ricerca a tutti

pierluigic
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da pierluigic »

Ad un profano( ma anche all'esperto) per l'evoluzione di questo thread
basta sapere che ogni stato preunitario aveva un suo regolamento sulla nobilta'
Essendo l' evoluzione storica e sociale assai diversa da Stato a Stato pre unita'

Il titolo nobiliare nel passato in estrema sintesi era corredato da una concessione di una determinata "Fons Honorum" che stabiliva chi aveva diritto al titolo nella successione

MPR maschio primogenito
M tutti i maschi
MF maschi e femmine

quindi un marchese MPR alla sua morte cedeva il titolo al figlio maschio primogenito se vivo


Ma questo punto e' gia stato superato ( vd sopra )

Il nocciolo di questa ricerca e' che il committente la ricerca ha un documento che dice proveniente da un suo avo
Tale documento e' un diploma o una laurea rilasciato ad un Giuseppe Ciccolini , Patrizio maceratese nel 1784
Il diploma /laurea ha anche lo stemma dei Ciccolini . Casato che ha la sua origine in Macerata ecc ecc come spiegato sopra ecc ecc ( vd sopra )

Occorre dar fede al committente ? Io credo di si
La fiducia nel committente traccia una linea diretta tra lui e il Giuseppe del 1784
in mezzo ci sta la ricerca genealogica di Chiara
che se Chiara non ha sbagliato ha portato ad un Luigi Ciccolini sposato con Luisa Palma


Quello che rende singolare questa ricerca genealogica e' che dare fiducia al committente porta verso una direzione obbligata
Solo ritenendo falsa la testimonianza del committente si aprono strade diverse.
Ma io ritengo molto improbabile sia falsa
.

Giovannimaria_Ammassari
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Re: Ricerca LUIGI CICCOLINI

Messaggio da Giovannimaria_Ammassari »

pierluigic ha scritto:
sabato 16 luglio 2022, 13:22
Ad un profano( ma anche all'esperto) per l'evoluzione di questo thread
basta sapere che ogni stato preunitario aveva un suo regolamento sulla nobilta'
Essendo l' evoluzione storica e sociale assai diversa da Stato a Stato pre unita'

Il titolo nobiliare nel passato in estrema sintesi era corredato da una concessione di una determinata "Fons Honorum" che stabiliva chi aveva diritto al titolo nella successione

MPR maschio primogenito
M tutti i maschi
MF maschi e femmine

quindi un marchese MPR alla sua morte cedeva il titolo al figlio maschio primogenito se vivo


Ma questo punto e' gia stato superato ( vd sopra )

Il nocciolo di questa ricerca e' che il committente la ricerca ha un documento che dice proveniente da un suo avo
Tale documento e' un diploma o una laurea rilasciato ad un Giuseppe Ciccolini , Patrizio maceratese nel 1784
Il diploma /laurea ha anche lo stemma dei Ciccolini . Casato che ha la sua origine in Macerata ecc ecc come spiegato sopra ecc ecc ( vd sopra )

Occorre dar fede al committente ? Io credo di si
La fiducia nel committente traccia una linea diretta tra lui e il Giuseppe del 1784
in mezzo ci sta la ricerca genealogica di Chiara
che se Chiara non ha sbagliato ha portato ad un Luigi Ciccolini sposato con Luisa Palma


Quello che rende singolare questa ricerca genealogica e' che dare fiducia al committente porta verso una direzione obbligata
Solo ritenendo falsa la testimonianza del committente si aprono strade diverse.
Ma io ritengo molto improbabile sia falsa
.

@ pierluigic :

quello che tu riporti . <<
pierluigic ha scritto:
sabato 16 luglio 2022, 13:22
Il nocciolo di questa ricerca e' che il committente la ricerca ha un documento che dice proveniente da un suo avo
Tale documento e' un diploma o una laurea rilasciato ad un Giuseppe Ciccolini , Patrizio maceratese nel 1784
Il diploma /laurea ha anche lo stemma dei Ciccolini . Casato che ha la sua origine in Macerata ecc ecc come spiegato sopra ecc ecc ( vd sopra )
Questo lo hai saputo tu personalmente perchè sicuramente tramite Messaggi Privati la gentilissima Chiara ti ha raccontato la vicenda.

il cosiddetto diploma/ laurea è saltato fuori dopo e la gentilissima Chiara- forse su tua insistenza ( perchè sapevi già più di noi utenti) , o comunque perchè tu pubblicamente ne hai scritto, ha postato l'immagine o meglio un frammento del documento.

Almeno, io sino a prova contraria sono rimasto al primo messaggio di questo thread .
che ha per titolo << RICERCA LUIGI CICCOLINI >>
Chiara ha specificato dall'inizio :

da Chiara Irace » 08 lug, 2022 - 16:37:
Chiara Irace ha scritto:
venerdì 8 luglio 2022, 17:37
Buonasera a tutti, è un piacere essere entrata a far parte di questa community e spero vivamente di poter ottenere anche solo un piccolo aiuto da parte vostra.
Innanzitutto mi presento, mi chiamo Chiara e, da diversi mesi ormai, mi occupo di svolgere ricerche per conto della famiglia Ciccolini (ramo romano), ottenendo anche ottimi risultati fino a circa un mese fa, periodo dal quale mi trovo in pieno stallo.
Dopo aver, infatti, ricostruito varie generazioni della suddetta famiglia, mi trovo a dover risolvere l’ultimo passaggio figlio-genitori ma sono totalmente a corto di idee.
La persona in questione, infatti, non è presente in nessuno dei registri di Roma su Portale Antenati, nè è stata rintracciata su Family Search.
Il suo nome è LUIGI CICCOLINI, nato probabilmente tra il 1800 e il 1825, morto tra il 1847 e il 1898, probabile ultima residenza Roma, via Urbana, 129.
Coniugato con Luisa Palma (n. 1825-m. 1909), figli conosciuti due:
-Pietro Ciccolini (n. 1846-m. 1898), convivente con Maddalena Bruni
-Francesco Ciccolini ( n. 1848-m. 1909), celibe.
Luigi Ciccolini e la moglie sono sepolti al Verano (Roma) ma, purtroppo, la lapide non riporta nessuna incisione relativa a nomi o date. Questo mi ha portato a contattare più volte i cimiteri capitolini sperando mi potessero fornire almeno una data di sepoltura, ma nessuna risposta è stata positiva.
L’informazione che ormai ricerco, al limite della disperazione, riguarda i genitori di Luigi Ciccolini, anche solo i nomi sarebbero più che sufficienti.
Non possiedo, ahimè, nessuna informazione riguardante la sua chiesa per poter avviare, eventualmente, una ricerca per archivi parrocchiali (cosa che per me, in ogni caso, sarebbe complessa non avendo date e chiese precise e non avendolo mai fatto prima).
Gli atti di morte che ho rintracciato su Portale Antenati, fino ad ora, riguardano la moglie e i due figli, ho cercato tra gli allegati dell’atto di morte della moglie, sperando di avere notizie in più, ma nulla di fatto.
Non conosco, purtroppo, neanche il nome di un eventuale notaio di famiglia, il che mi avrebbe permesso magari di risalire a qualche testamento.
Qualcuno di voi, gentilmente, saprebbe dirmi se ho lasciato qualche strada intentata? O se avete qualche idea su come io possa risalire a quest’informazione o a qualunque altra mi permetta di arrivarci?
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo e l’attenzione :)
Chiara


Chiara non ha scritto mai del suo committente, questo lo sapevi tu.


@ pierluigic :

poi tu scrivi :
pierluigic ha scritto:
sabato 16 luglio 2022, 13:22
Occorre dar fede al committente ? Io credo di si
La fiducia nel committente traccia una linea diretta tra lui e il Giuseppe del 1784
Al committente bisogna dire la Verità storica e documentale :

1)<< di Luigi non abbiamo la paternità e maternità ed è possibile che sia figlio di ignoti genitori>>
2)<< Non si può ipotizzare che quel Giuseppe Ciccolini presente nel documento cartaceo sia strettamente legato a Luigi Ciccolini marito di Luisa Palma deceduta a Roma nell' anno 1909 , Parte I , serie A, atto n° 451 >>

Bisogna scrivere e dire a voce la verità.
Non si possono dare per certe delle ipotesi. Dalla ipotesi deve scaturire la tesi.

Poi possiamo cercare tutti i Ciccolini del Mondo a Macerata, a Roma, dove si vuole.

@ pierluigic :
pierluigic ha scritto:
sabato 16 luglio 2022, 13:22
Quello che rende singolare questa ricerca genealogica e' che dare fiducia al committente porta verso una direzione obbligata
Solo ritenendo falsa la testimonianza del committente si aprono strade diverse.
Nessuno scrive il falso o ritiene falsa la testimonianza del committente , anche se precisamente non so quale sia ma intuisco che il committente ritiene che tal Giuseppe sia un suo Avo, magari collegato a Luigi Ciccolini marito di Luisa Palma deceduta a Roma nell' anno 1909 , Parte I , serie A, atto n° 451 .

magari il committente si chiama anche Giuseppe o Luigi....

Riportare tanti Ciccolini non è falsa testimonisanza anche perchè sono documentati.

Perdonatemi, ma io sono per la Verità documentata di una Geneaòlogia che deve essere collegata a livello documentale da Atti certi e stabiliti.
Troviamo la paternità e Maternità di Luigi Ciccolini marito di Luisa Palma deceduta a Roma nell' anno 1909 , Parte I , serie A, atto n° 451 .

Tutto il resto si può anche cercare e chi vieta di cercare....


Buona Ricerca a tutti tutti

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