Potrebbe trattarsi di una tassa, perché il testo dice "vi è la ... di gr(ani) trenta alla Ss.a Annunziata". I guadagni per il sostentamento di una chiesa o di un monastero provenivano, solitamente, da terreni e botteghe date in fitto o su cui vi erano dei legati (cioè un testamento in cui il proprietario del terreno/bottega lasciava un tot soldi annuali di proventi a una data chiesa per la celebrazione di tot messe di suffragio).
Mi pare che questo possa essere uno di quei casi, d'altra parte la denominazione "bottega di Cristo" e il fatto che si trovava fra quella del Cellaro del Santissimo e la bottega del Reverendissimo Capitolo mi fa protendere per tale ipotesi, però non saprei come sciogliere l'abbreviazione sembrerebbe proc.a ma non si legge bene.
La memoria è la porta indispensabile per entrare nel futuro!
K.